Satine Rouge

Disgusto

Solito pomeriggio domenicale di lavoro al cinema.

Solita massa di gente che in una bella domenica di sole che sa già di primavera non trova niente di meglio da fare che chiudersi in un posto senza finestre.

Fin qui, nulla di nuovo.

Oggi ero a strappare i biglietti, così potevo osservare quanta gente entrava in sala (almeno nelle sale al cui ingresso mi trovavo io) e che tipo di gente era.

Tra i film in programmazione questa settimana c'è anche John Rambo, l'ennesima rivisitazione della saga del combattente interpretato da Sylvester Stallone.
Ho già parlato della tristezza dell'uscita in sala di questa roba, vorrei solo aggiungere che, il capo proiezionista del nostro cinema, che ha dovuto per forza visionare la pellicola, ha detto che è veramente inguardabile. Come se ci fosse bisogno di sottolinearlo.

Ora, questo film ha passato il visto della censura, quindi non è vietato ai minori di 14 anni, anche se è arrivato un avviso che ne sconsiglia la visione ai minori di 12.

Attenzione: sconsiglia, non vieta. Cioè, a questo punto, è a discrezione del genitore o dell'adulto responsabile del minore.

Io ho strappato un numero considerovle di biglietti per la visione di questa schifezza a genitori con ragazzi evidentemente sotto i dodici anni, ma anche con bambini evidentemente sotto i dieci, persino alcuni che non sembravano avere più di sei o sette anni.

Ora ditemi voi: io sarò retrograda e dalla mentalità molto chiusa, ma, se avessi la responsabilità di un bambino, non mi passerebbe nemmeno lontanamente per l'anticamera del cervello di portarlo a vedere una cosa del genere.

Nè mai sarebbe passato per la testa a mia madre, che a dieci anni mi avrebbe fatto vedere al massimo La Sirenetta o Aladdin.

Poi ci si stupisce che a 14 anni i ragazzini siano dei perfetti teppisti, per non dire dei delinquenti.

Poi ci si stupisce quando capitano casi eclatanti di ragazzini che uccidono i genitori.

Se crescono andando a vedere John Rambo, cosa si può pretendere?