Caterina Saracino
Qui parliamo di libri, scrittura, cinema, musica e molto altro!
« PREMIO STREGA 2010: Ha V... | "La Pietà" di Michelange... » |
"Sotto Cieli Noncuranti" di Benedetta Cibrario - La mia opinioneSolitamente, in questo blog, segnalo i libri che mi sono piaciuti, ma questa volta la mia recensione è negativa, o quasi. Ho letto "Sotto Cieli Noncuranti" di Benedetta Cibrario, edito dalla Feltrinelli, e devo dire che è stato faticoso arrivare fino alla fine senza sbuffare, di tanto in tanto. Riporto la trama e poi faccio le mie considerazioni: Matilde ha dodici anni. Non sopporta i guanti spaiati e compie piccoli, bizzarri rituali per addomesticare la realtà, per darle un ordine. È un dicembre torinese, pieno di neve e di ombre. Pochi giorni prima di Natale, il padre di Matilde, il magistrato Giovanni Corrias, è chiamato a indagare sul caso di un bambino morto in circostanze misteriose. Mentre avvia i primi accertamenti e formula le prime ipotesi sua moglie viene investita da un'auto, ed è come se la sorte disegnasse una sua geometrica contemporaneità. Al colpo durissimo il magistrato risponde facendo leva sul senso del dovere e della professione, aggrappandosi alle indagini in corso. Violaine, una giovane poliziotta laureata in psicologia, lo aiuta a ricostruire la sequenza dei fatti... La scrittrice, che con "Rossovermiglio" vinse il Premio Campiello 2008, è brava, per carità, ma questo romanzo non è riuscito a catturarmi. 1) La narrazione: mi piacciono le narrazioni a più voci, ma in questo caso si è esagerato, tanto che certe volte si fa un po' fatica a capire chi stia parlando. 2) La trama: due tragedie decisamente troppo ravvicinate nel tempo. Va bene che la vita è strana, però questo toglie un po' di credibilità alla vicenda. In certi passaggi sembra di leggere il resoconto di una puntata di "Distretto di Polizia". 3) Lo stile: interessante, se non fosse a tratti "verboso" e pesante. Certe pagine sembrano poco funzionali al romanzo, e a mio parere annoiano. 4) ll finale: deludente. La faccenda del bambino viene spiegata in mezza pagina ed è tutt'altro che imprevedibile. Non me la sento, tuttavia, di stroncare il romanzo, perchè la Cibrario è una scrittrice sensibile, e i passaggi dove è la bambina a parlare (Matilda) sono davvero pregevoli. Belle anche certe immagini. Concludendo, al romanzo dò 6, alla scrittrice 7. Qualcuno di voi la pensa diversamente? Ditemi la vostra. |