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PAOLO SORRENTINO: PERCHE' E' STATO BOCCIATO A CANNES

Post n°6921 pubblicato il 25 Maggio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Mi è piaciuto Youth di Paolo Sorrentino ma nello stesso tempo non mi ha stupito il fatto che non abbia vinto a Cannes.
Le ragioni : il film punta molto sulle esercitazioni stilistiche del cineasta ed è sostenuto da un grandissimo Michael Caine.
Tali esercitazioni, però, pur se mirabolanti e straordinarie, sicuramente rappresentative di un cinema di serie A, sono appunto eccessivamente sofisticate.
In due ore piene si assiste a tutto e al contrario di tutto: un video clip delirante, satira della musica pop, sezioni classicheggianti che riecheggiano il precedente La Grande Bellezza e nuove sollecitazioni visive .
Il tutto poi all'interno della beauty farm-resort, di ambientazione montana.
Il personaggio di Hervey Keitel è visibilmente un alter ego senile dello stesso Sorrentino, mentre lo stesso Keitel assieme alla fantastica Jane Fonda è protagonista delle scena più coinvolgente, quella più naturalistica, che parla della decadenza di due eccellenze del cinema.
Ma è sempre il cinema il principale punto di riferimento, anche per quel giovane attore (interpretato da Paul Dano) che recitò un solo personaggio di successo, quello di un Supereroe.
Questa fanta-analisi, molto addentrata però nella personalità dello stesso regista, è però lontana dalla vita di tutti i giorni del pubblico, che si riconosce poco nei personaggi.
Figuriamoci poi nelle fantasmagorie stilistiche del cineasta, ammirevoli ma nello stesso tempo lontane dal sentire comune.
Per me Youth rimane un buon film.
Per quanto riguarda la definizione di "capolavoro", lo dirà il tempo.
Per intanto incassa: questo è il miglior premio, in una stagione che volge al termine. Per fortuna le sale dove e proiettato Youth-Giovinezza sono pienissime.
ROMOLO RICAPITO

 
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