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"MIO NONNO DICEVA CHE I POLITiCI SONO LADRI E CHI VIENE DOPO ANCOR DI PIU'"

Post n°6544 pubblicato il 23 Maggio 2014 da romolor
 
Foto di romolor

A pochissime ore dalle elezioni, comunali ed europee, è febbre nei candidati per rilasciare i loro ultimi colpi di coda, che dovrebbero spingere gli elettori a votarli. .
Ma come reagiscono, appunto, gli elettori?
Oggi, presso un giornalaio non molto distante dallo Sheraton Hotel, una gentile signora si congedava dall'edicolante, recitando una frase in dialetto barese.
Tale frase, tradotta, risultava così: quello che c'è adesso ruba, colui che lo seguirà lo farà ancora di più.
La signora ha spiegato che trattasi di un detto di suo nonno: l'anziano non aveva fiducia nella classe politica e la nipote , oramai cinquantenne e passa, ha "assimilato" gli insegnamenti di colui il quale, forse deluso da vicende personali, le ha trasmesso totale sfiducia e disprezzo dell'autorità.
La signora ha concluso: mio nonno aveva ragione, non è cambiato nulla: chi andrà al potere adesso ruberà ancora più di chi c'era prima.
La gentile signora dimentica che il voto è un'arma: se lei stessa conosce qualche persona onesta, perché non va di corsa a votarla?
Un' altra persona mi ha detto: non vado a votare da 20 anni: questa volta ho promesso il voto a una persona, al di là del suo schieramento politico di base.
Va già meglio: dare fiducia, indipendentemente dalla lista, a chi si conosce di persona.
D'altronde, il voto comunale, ma ancora di più quello del Municipio, è un consenso che si dà a chi si conosce . Trattasi spesso di un amico, a volte di un parente, oppure semplicemente di qualcuno che si è avuto la possibilità di frequentare in passato e al quale possiamo chiedere di rappresentare le nostre idee.
La premessa di quella signora, "tanto egli (o ella) ella ruberà ancora di più", è dare per scontata una congettura, anzi, un pregiudizio.
Spiace dirlo, ma non sempre i nonni, oppure i padri, hanno avuto ragione.
Si può seguire il loro modello, il loro insegnamento, i loro valori: questa eredità che ci lasciano ci rende più forti, al di là dei beni materiali che essi ci possono trasmettere (immobili, qualche risparmio sul c/c, mobili di famiglia).
Far rivivere i loro difetti, ma di più i pregiudizi, come nel caso di quel "nonno",è invece sbagliato. Queste diffidenze si tramanderanno, così facendo, alle generazioni future, che assorbiranno negatività e sfiducia preconfezionata sul prossimo.
Il governo (ricordiamocelo) di una nazione, di una città, di una circoscrizione o un quartiere, siamo noi.
ROMOLO RICAPITO

 
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