delirio

Sarà che dalle mie parti, non si presenta quasi mai e quando si forma non è mai fitta e inviolabile. Ne ho goduto da giovane quando era bella fitta, densa e corposa da avvolgere completamente tutto e tutti. Dico da giovane perché a quei tempi si presentava spesso e volentieri, si manifestava in banchi opachi che precludevano alla vista chi ci stava avvolto. Bei tempi allora, a scuola tra quei "banchi" ci stavamo bene e quando v'erano le interrogazioni, il prof aveva difficoltà a trovarci per interrogarci. Alla fine ci riusciva sempre, era la nostra fantasia che ci imboscava...altro che nebbia. Scherzi a parte, da ragazzo quando in tv passava il celebre brano di Domenico Modugno "Un uomo in Frack" era trasmesso con un bel video che raccontava la storia triste di quel galantuomo in frak che camminava avvolto dalla serata dominata da folate di nebbia. Mi piaceva seguirlo, la canzone mi affascinava e ogni volta mi commuovevo. Un cilindro per cappello poi, era il segno definitivo quando lo si vedeva scorrere sul pelo dell'acqua del fiume. La gardenia accanto al cilindro, fluttuava e si faceva trasportare anche lei dalla lenta corrente. Lui invece non lo si vedeva più. Elegante e raffinato girava senza meta e altrettanto è scomparso in acqua. Da allora non amo tanto la nebbia, specie guidare avvolto da essa. Posso camminare ma titubante e accorto perché il senso di disagio è forte e mi rende nervoso. Ho fatto un bel salto indietro grazie alla tua nebbia, tra banchi di scuola e tv in bianco e nero, non ho dimenticato nulla, nemmeno un uomo in fak: Ha il cilindro per cappello Due diamanti per gemelli Un bastone di cristallo La gardenia nell'occhiello E sul candido gilet Un papillon Un papillon di seta blu S'avvicina lentamente Con incedere elegante Ha l'aspetto trasognato Malinconico ed assente Non si sa da dove viene Né dove va Chi mai sarà Quell'uomo in frack.... Ance questa è poesia caro amico. Buona serata.