delirio

Le tinte sadomasochiste, o come si vogliano chiamare, più o meno consapevolmente (ma il più delle volte inconsapevolmente) fanno parte dell’erotismo e della passione umana quasi necessariamente. E non mi riferisco solo all’erotismo e alla passione nella loro veste sessuale. E’ da tanto che mi proponevo di scriverci un post, ma volevo aspettare che l’ondata commerciale in stile polpettone cinematografico si calmasse, ma grazie ai tuoi versi – tra l'altro egregiamente scritti – mi è tornato in mente il progetto in bozza. Da un punto di vista sociologico si fa presto a liquidare l’essenza sadica e quella masochista, assolutamente presenti in ogni essere umano. Gli psicologi li confinano, più spesso che volentieri, credo, nelle manifestazioni archetipiche della nostra società odierna, allucinata ed ansiosa di infliggere (e infliggersi) dolore e punizione, quando non li confinano proprio nel recinto delle parafilie. Ed anche da un punto di vista popolare o li si riconduce ad una godereccia e a tratti prosaica sessualità che comunque trova il suo classicissimo riscatto nelle radici della mitologia ellenica e latina o li si demonizza relegandoli al solo aspetto di attività sessuali estreme e pericolose, oppure li si ridicolizza in un feticismo da 4 soldi, dimenticandosi di cosa si stia realmente parlando. Dimenticandosi, cioè, di tutto l’ambito sadomasochista presente nella sensualità del misticismo, capace di creare un corto-circuito tra le poetiche dell'estasi, e dimenticandosi che tutto, ma proprio tutto il misticismo, non solo quello più emblematico di Santa Teresa d'Avila trafitta da una freccia (che un po' ne vuole ancora non vuole sopportare che si smetta, non opponendo nessuna resistenza all'oro incandescente di quella punta infuocata che la penetra); ma con esso ogni forma di passione(pensiamo all'etimologia stessa della parola)che altro non è che un sinonimo – mentale, fisico o emotivo – delle dinamiche del sadomasochismo. Quindi un bel testo, wood, ma assolutamente non sono d'accordo con chi lo definisce un po' "forte"...a meno che anche il sacrificio, la donazione, i sentimenti intensi e perturbanti, l'amore erotico ed un'inclinazione viva di possesso e fusione in un congiungimento psichico e carnale, non vengano definiti ugualmente "forti". Ma ogni sentimento in favore del vigore è troppo turbolento per poter essere osservato in maniera definita.