delirio

Mi fai riflettere parecchio,mio caro Carlo...E se fossimo un po'come quei computer che,collegati in rete,riescono ad aumentare enormemente la loro potenza?In fondo,ci deve essere un filo che ci accomuna tutti i viventi:per sopravvivere si ha sempre bisogno l'uno dell'altro.Cosa saremmo mai senza i vegetali o gli altri animali?Ogni cosa è funzionale ad un'altra.Noi,cos' piccoli,abbiamo la capacità di mettere a frutto il pensiero e le scoperte di altri,avviando un processo di condivisione che ci porta ad essere tutti interdipendenti.Dunque,perchè la singolarità dell'uno,collegato a tutte le altre singolarità,non può permettere la creazione di una banca dati generale,alla quale attinge il nostro dna nel determinare nuovi individui e quindi nuove conoscenze e nuove vite più specializzate?Così riesco a comprendere meglio il"genio",i"precursori",coloro che,con le loro felici intuizioni ci hanno fatto guardare oltre molti orizzonti...In definitiva:è vero che siamo piccoli,infinitesimali,ma è anche vero che:messi tutti in rete,come accade con i computers,finiamo per sviluppare una forza immane...Ricordo di avere letto un libro di uno storico che raccontava dello sbarco alleato in Normandia.In particolare di ciò che accadde sulla spiaggia di Omaha beach,dove erano impegnati gli americani.Questi,sulle prime venivano immancabilmente massacrati dai nazisti ben appostati e fortificati.Alla fine della giornata sembrava che dovessero ritornarsene sulle loro navi,i pochi sopravvissuti sconfitti,feriti e lasciando sul terreno migliaia di uomini.Invece,ad un certo punto,accadde qualcosa di straordinario:alcuni di questi soldati,piano piano,erano riusciti ad arrangiare una sorta di risposta,finendo per mettere in essere quelle piccole azioni che finirono per mandare in crisi la difesa tedesca,ponendo le basi per lo sfondamento delle linee nemiche ed il successo dello sbarco.E'questa la cosa straordinaria che emerge da tutto ciò:anche nelle situazioni più disperate,c'è la capacità umana di fare rete,anche i pochi individui che sopravvivono hanno la capacità di mettere a frutto l'esperienza dei trapassati,sfruttando ogni minimo appiglio per portare avanti il lavoro anche dei tanti che non ci sono più.E' anche ciò che mi fa pensare che ci sia un legame tra un individuo e l'altro.Un legame invisibile,però presente,qualcosa che non fa perdere l'esperienza e che finisce per fare da moltiplicatore,fino a quello che tu definisci in modo eccellente"miracolo della vita."..........Grazie infinite per le riflessioni e le considerazioni sempre molto ispiranti e fertili con un abbraccio e l'augurio per una serata delle migliori........