delirio

Amica mia carissima,sintetizzerei le tue parole in una sola:ipocrisia.Sì,mi sembra quella che calzi meglio per descrivere tutta una serie di atteggiamenti e infingimenti che tendono a ingannare,proponendo realtà fittizie per quanto truffaldine.Io però credo che l'ipocrisia regni sovrana in tutte le realtà,pure in quella che consideriamo come fattuale.Ogni giorno capita di incontrare persone che si spacciano per quello che non sono.Alle volte la recita dura una vita,altre solo pochi istanti.Come già detto,forse il web fornisce una maggior tranquillità nell'esternazione ipocrita tendente a sviluppare inganni e travisamenti,grazie all'aninimato.Ma alla fine ognuno è quel che è e, per ciò che è,finirà per apparire.Del resto anche gli stessi attori non smettono mai di recitare:anche quando sono fuori scena finiscono per assumere atteggiamenti che li mantiene nella realtà contigua a quella che rappresentano nelle loro rappresentazioni.Credo che l'unica differenza tra noi e loro consista nel fatto che loro rappresentano noi con tutti i nostri pregi e difetti,mentre noi non riusciamo a rappresentare loro nel loro essere umani e fragili,forse molto più fragili di quanto si possa immaginare.Sì,perchè la consapevolezza di stare recitando,fa sì che la psiche assurga ad una concezione più larga dell'esistenza e quindi più difficile da restringere e razionalizzare.E qua arrivo alle parole da te sottolineate:sì è molto simile ad una preghiera,e come le preghiere ha in sè contraddizioni e paradosso:amare e odiare allo stesso tempo,il massimo della libidine e del piacere.E l'amore cos'è,se non una rappresentazione che fa dell'odio un motore importante per penetrare nell'altro,facendone oggetto di piacere?In fondo la sincerità che si richiede è quella di essere coerente fino alla fine, nella parte che ci si è scelti o che ci si è ritrovati imposta.Come diceva qualcuno,tutti abbiamo paura,ma si cerca di non darlo a vedere.Mostrarlo sarebbe una sorta di resa,di disvelamento che indebolirebbe non solo di fronte alla società,ma anche di fronte agli eventi dell'esistenza.Dunque si maschera la paura con il quieto vivere,dissimulandola con il fastidio per tutto ciò che richiama ad una nettezza di posizioni,risultando fuori dagli schemi.E'solo allora che si scatena l'ipocrisia e la caccia al diverso,ovvero quando la recita del bravo cittadino non è più sufficiente a nascondere la vera essenza di attori, frustrati e repressi, sulla scena della vita.......Che dirti di più?...Forse che mi è piaciuto moltissimo questo tuo commento,questo andare a fondo senza"fronzoli"per estrarre verità anche dove non ce n'è,o meglio:è così fine fine da sparire come un velo nella notte........Grazie infinite ed un bacio di plenilunio ed un abbraccio con affetto scevro di infingimenti.........Magica serata........