delirio

La cosa più bella è scoprire che non si è poi tanto lontani,come puoi ben vedere:conosco il Ticino blu,conosco la zona ricca di paludi e cangiante ad ogni piena dalle parti di Turbigo.In tempi ormai remoti ci ho fatto percorsi di vita assai significativi,quasi emblematici.E anch'io non sono mai stato capace di disegnare:troppo astratto sin da bambino,e ancor più legato a quel mostro bislacco di Salgari,con tutte quelle avventure solo sognate e velleità presto stroncate.Ero poco più che bambino ma ho comprato quasi tutti i suoi racconti,sognandoci sopra per tante notti.Verne lo consideravo troppo razionale,però mi catturava lo stesso. Invece di Poe è stato un colpo di fulmine:un amore lancinante per un'infinita bellezza.Ho visto le tue fotografie e mi sono piaciute molto.Da esse traspare tutto il tuo sentimento per ciò che ritrai,dal tuo cane alla pianta,o alla nebbiolina nel paesaggio gelido.Anch'io ho una certa passione per la fotografia,e,quando mi ci metto,riesco a ritrarre in modo interessante.Però ho una dannata fissazione:devo fotografare con la mia mente.E' lì che voglio fissare,per poi poter riprodurre con la parola.Spesso mi è capitato di rimanere per ore ed ore ad aspettare qualcosa,quando viaggiavo,e non riuscivo nè a scrivere nè ad ascoltare:era troppo forte il richiamo di quella vita che mi sciamava,affaccendata,d'intorno...Pensa che,un giorno,un francese che avevo incontrato,mi ha chiesto come facessi a viaggiare senza la musica di un walkie man(ricordi quando andavano di moda?).Mi guardava coma se fossi un marziano.Ho cercato di spiegargli che amavo la musica,e che però amavo anche lasciarmi sedurre dai rumori,dalle voci e da quel sussurro vitale che mi giungeva da quei luoghi.Mi ha sorriso e poi ha insistito molto per lasciarmi il suo aggeggio,per potere ascoltare una cassetta di musica reggae.Ma parlavamo di fotografia,di riproduzione e di movimento che nella fissità dell'immagine si può solo immaginare,magari fissandola a lungo,fino a lasciarsene compenetrare. Nel linguaggio è una dinamica assai più complessa,perchè deve essere il verbo e la consequenzialità che si vuol dare all'azione a rendere l'idea del movimento,così come per riuscire a distaccarsi dalla didascalia è necessario trovare quelle parole che possano richiamare ciò che viene omesso nella descrizione:vedo una foto,ne colgo degli elementi che possono contribuire a dar vita all'immagine come io la interpreto nella mia mente,e poi ci lavoro sopra. E' solo un esercizio.E' il motivo per cui trovo assai utile partecipare alle gare-immagini della preziosa Juliette.E' uno stimolo a rinnovare il linguaggio che,altrimenti,si fa stantio.Così come è molto utile partecipare alle gare poetiche per eccellenza.al di là di qualsiasi risultato,è sempre una grande gioia riuscire a creare qualcosa che abbia un senso e far girare le parole con estrema facilità:è un po' come quando impari un'altra lingua.E la impari così bene che ti trovi a tuo agio a discutere con chiunque.La trovo eccitante come prospettiva e come esperienza.Ed è la cosa che mi piace di più della rete,ovvero la possibilità di sperimentare nuovi tipi di linguaggio in tutta libertà e senza l'assillo di una sostanza-zavorra,a frenare il volo.......Mannaggia,son diventato anch'io fluviale:un fiume in piena!E' che quando certi argomenti sono così interessanti,è difficile non farsene prendere.Ma,come ti dicevo all'inizio,siamo molto più vicini di quanto si possa credere,almeno nel sentire,e questo fa sì che ci si possa comprendere meglio.Oltre che farmi contento di poter scambiare opinioni con una straordinaria persona quale tu sei,fratellino adorato....Concludo col più caloroso degli abbracci fraterni e con un grazie enorme per la pazienza con cui mi leggi...........