delirio

Cannato nel riferirmi al blog, ma non al mondo delle immagini odierno. Non sono mai stato capace di dipingere e me ne cruccio alquanto, in cambio facevo fotografie (dilettante) e poi me le guardavo perchè dovevo aggiungere la didascalia (l'essere didascalico mi ha sempre angosciato e lo vivo come momento a cui non riesco a sottrarmi) era in quel momento che mi accorgevo che quell'immagine, era stracolma di parole ma serviva un'estrazione che era la mia sintesi (in ogni caso più lunga e complessa del click effettuato che restituiva il “reale”). L'immagine fissata mi permette di cercare particolari sfuggiti a meno che stia seduto, senza contare il tempo che passa, sulla panchina in quel balcone che è unico che guarda il mio Ticino (dovresti vederlo Wooden che panorama!) a ponzare e spaziare verso Est ed Ovest. Ma l'immagine così fissata blocca un attimo, istante irripetibile (banale dirlo, infatti hanno inventato i motori che sparano una serie impressionante di foto una in fila all'altra: frammentazione e divisionismo, ancora pittura del nostro sistema di riferimento spazio-temporale) e ha una grande pecca, non si vedono le nuvole muoversi, l'ombra che svanisce nel sole coperto, lo sferragliare del treno impresso su quel ponte, l'odore del fieno, buonissimo, o nauseante della discarica, il gusto del gelato che sempre mi lecco quando sto su quella panchina...manca qualcosa anche all'immagine allora!? La magia è che chi l'ha scattata ha infinite possibilità didascaliche ma viene concessa, se pure in numero di un'infinità inferiore, interpretazione anche a chi passa su quell'istantanea (appunto). L'immagine ci suscita parole, è già non è facile (la nostra comune amica Juliette, ci ha visto bene nel proporre il "gioco immagine"...che tanto ci diverte e a volte si riesce ad estrarre PAROLE)...eccole apparire. Come ricordi tu in quei libri, a parte Verne ricordo "il Barone di Munchausen" non so più chi fosse l'autore, ma fantastico e addirittura un racconto di Poe, che andava dicendo di viaggi sulla Luna, si viaggiava con la mente anche quando si chiudeva il tomo prima di coricarsi…il pensiero (chissà se è fatto da sole parole?) riponeva elaborazioni azzardate. Non c’era un mondo fondato sull’immagine allora, erano le parole a suscitarle nella trasformazione fantasiosa. Ora tutto è immagine (più o meno in movimento ed arricchita da suoni e non solo fonemi) e si perde la forza della parola. Mi sono distratto e rischio di distrarmi ancora se non concludo che siamo parole, “per un tempo che può durare al massimo un baleno, il nostro baleno, e poi il nulla”…è questo nulla che continua a opprimermi…Evidentemente non so cosa abbia scritto in queste righe appena battute sulla qwert, l’unica cosa di cui son certo: ancora parole…Anch’io ho tifato per te, mi sono accorto proprio ora che la Lady, amica nostra, ha appena pubblicato i commenti di alcune votazioni anche la mia, ma dopo lo scritto è il confronto che mi affascina di più…Arriva il fine settimana mi è venuta voglia di andare a cercarmi quei libri da “ragazzi” (mah! Non ne sono certo!?) di cui blateravo prima, alcuni, già lo so, non ci sono più giravano per la via da una famiglia all’altra ed io fui il primo a nascere…della mia età si intende ^________^ Ti auguro un buon fine settimana, e un viaggio nella parola che duri sino al…nulla, nostra casa comune. Perdona l’esagerazione e lo spazio occupato, me ne sono reso conto adesso…