Creato da rigel2_rm il 29/03/2010

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Misteriosi castelli...

Post n°55 pubblicato il 02 Luglio 2010 da rigel2_rm

 

                                                                                                  

Premessa: Sui castelli ce ne sarebbe da scrivere per giorni e non basta certo un post, quindi sintetizzando al massimo comincerò con qualche breve cenno...

Il nome odierno deriva dal volgare castellum, a sua volta dal latino castrum, insediamento militare. Furono infatti i Romani a sviluppare un accampamento organizzato con diverse strutture di difesa. L'arrivo dei Barbari comportò uno studio da parte degli ingegneri romani di nuove fortificazioni, come le Mura Aureliane. Tuttavia è con la caduta dell'Impero e il conseguente annullamento del potere centrale che si cominciò a sviluppare l'idea di un edificio fortificato adatto a difendere un territorio. Molti castelli in principio erano solo delle torri di guardia isolate, solitamente di legno, adatte a proteggere appezzamenti di terreno e a controllare passaggi obbligati. Con il passare degli anni si assiste a un progressivo processo evolutivo dove il castello diventa un complesso di edifici fortificati, a volte comprendenti un intero borgo, abitato dal popolo che serve il Signore e i suoi bisogni e che, all'occorrenza, si rifugia all'interno del complesso fortificato sopportando assedi. Sede del signore, rimase per tutto il Medioevo, il centro amministrativo e giuridico. Nel tardo Medioevo si assiste all'edificazione di castelli nelle grandi città, allo scopo di controllarle e far fronte alle insubordinazioni cittadine. La ricerca storiografica ha indicato il X sec. come l'inizio di un vero e proprio incastellamento. Il castello ha funzione difensiva fino al tardo XVI sec. quando i castelli medievali vengono fortemente trasformati, a causa del forte utilizzo di armi da fuoco. Le torri alte e svettanti divengono più basse e larghe fino a divenire bastioni a forma di punta, per meglio deviare i colpi d'artiglieria

Nelle rocche e castelli di transizione si ha anche la progressiva trasformazione della bombardiera e della corrispondente finestra di sfiato fumi, la cui fisionomia permette di datare le strutture e di riconoscere le varie fasi della evoluzione difensiva di determinate opere militari dell'epoca di transizione. Nascono dunque le fortificazioni alla moderna e le cittadelle, mentre i castelli non più modificabili efficacemente per resistere alle pressanti innovazioni, vengono ristrutturati come residenze signorili per le famiglie nobili. Questa trasformazione è stata particolarmente forte in Francia, dove i numerosi castelli reali della Valle della Loira sono stati trasformati in splendidi palazzi. Ancora oggi oltralpe si usa distinguere questi château dalle fortezze che mantengono aspetto medievale, chiamate château-fort. Altri castelli diventeranno delle prigioni.

 

 

In Medio Oriente.

Costruiti dai Crociati durante il Regno di Gerusalemme a protezione dei loro domini, i castelli distribuiti in Terra Santa presentano caratteristiche medievali, non essendo sostanzialmente modificate dai musulmani dopo l'abbandono dei cavalieri. Uno dei più famosi è il così detto Krak des Chevaliers, in Siria.

 

 

 

India e Pakistan.

Da sempre gli Indiani sono stati in contatto con l'Occidente, così, qualche secolo dopo il nostro Medioevo, anche in Asia meridionale ha luogo un incastellamento da parte dei feudatari. I castelli sono sostanzialmente simili a quelli europei, con torri e mura, ma si distinguono per una maggior attenzione alle decorazioni architettoniche, ovviamente in stile orientale.

Durante la colonizzazione inglese vennero costruiti nuovi forti, pur mantenendo un certo stile orientaleggiante, come il Forte Rosso a Delhi.

In Giappone

 

 Il castello di Osaka:

Chiamato shiro, il castello giapponese è architettonicamente molto diverso da quelli europei. È un edificio enorme, a corpo unico, con pianta quadrangolare e alto basamento in pietra. Lo shiro si sviluppa in verticale con forme tipicamente a pagoda, e raggiunge anche i 7 piani.

I castelli giapponesi sono più recenti, alcuni hanno meno di 200 anni: questo perché fino al XIX secolo il Giappone aveva ancora una struttura sociale tipicamente feudale.

 

 Nell'immaginario collettivo il castello viene considerato anche un luogo carico di mistero, in cui storie fantastiche e non si sono avvicendate.

La storia di un castello senza un fantasma non sarebbe completa: quelli che personalmente mi affascinano maggiormente sono i castelli scozzesi.

Terra di maghi e di streghe, misconosciuta per secoli e secoli, oggi la Scozia si presenta al visitatore moderno come un paradiso perduto e ritrovato, in un'aura di mistero e di arcane leggende che fanno da contrappunto ad una natura incontaminata e splendida. 

Anche se può sembrare assurdo, in molti credono che i castelli scozzesi siano infestatati dai fantasmi. È normale che questo susciti dello scetticismo, ma è bene precisare che le  Haunted Houses e le Ghost Stories, forse non  sono  semplicemente una trovata pubblicitaria "acchiappa turisti"; diverse apparizioni infatti sono state documentate, analizzate e studiate.  Ad esempio, sembra che Castello di Edimburgo vaghino gli spiriti di un suonatore di cornamusa, di un tamburino senza testa, nonché dei prigionieri Francesi della Guerra dei 7 anni e dei prigionieri della Rivoluzione Americana. Sempre nella capitale, pare che i fantasmi amino ritrovarsi in una vecchia strada denominata Mary Kings Close. Ci sono addirittura dei tour guidati con la promessa di incontri particolarmente elettrizzanti. Ne citerò due, la cui storia è abbastanza avvincente.

 

 

Glamis Castle :


Detiene l'oscar dei fantasmi: vanta infatti, oltre a un mostro di famiglia, anche una mezza dozzina di spettri, una famosa stanza segreta, macchie di sangue indelebili, porte che cigolando si aprono da sole anche se chiuse a chiave e altri strani fenomeni.
La ricerca della stanza segreta, che non è ancora stata trovata, ma che si dice nascosta tra le massicce pareti del castello ossessionò anche lo scrittore Walter Scott.
In questa stanza la leggenda vuole che uno dei lord di Glamis avesse giocato a carte col diavolo, in una lunga notte di sabba.
E come potrebbe essere altrimenti, visto che la turrita magione è stata teatro di molte oscure vicende, tra cui l'assassinio di Duncan da parte di Macbeth?
Tra gli "ospiti" più assidui del castello, c'è il grande e barbuto spettro di Lord Crawford, detto "Earl Beardie", che appare di preferenza su una torre disabitata; poi c'è "La Camera dell'Impiccato", visitata dal fantasma di un maggiordomo che proprio lì pose fine ai suoi giorni; una "Signora in Grigio" che appare frequentemente presso una piccola cappella, e anche una "Signora in Bianco", che invece si mostra altrove; e poi c'è anche "Jack the Runner", una terrificante apparizione che corre nel parco solo nelle notti di luna,... e molti altri ancora.
A parte queste piacevolezze, l'antico Glamis Castle vanta anche ricche collezioni di quadri, mobili, porcellane e splendidi arazzi, oltre a essere la casa natale della Regina Madre.

 

Dunvegan Castle (Isola di Skey) :

In questo castello, tra gli altri cimeli della famiglia dei MacLeod, cui il castello appartiene da secoli, è conservato il The Fairy Flag, un misterioso e antichissimo stendardo di seta di origine mediorientale, che si dice abbia il potere di salvare il Clan dai pericoli, ma solo per tre volte.
E due sono già state utilizzate.
Molte leggende circondano questo stendardo, ma la più romantica è quella che lo vuole giunto in possesso dei MacLeod grazie all'amore di un capo clan con una fata: questa fata essendosi dovuta separare dal suo amato gli donò la stoffa per lo stendardo.

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 
 
 
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La Corte di cassazione con la sentenza n. 8824 della Quinta sezione penale depositata il 7 marzo 2011, ha condannato chi, utilizzando un nickname su un forum online diffondeva ingiurie, in forma anonima, nei confronti di altre persone.

L'indirizzo Ip ha inchiodato l'autore della diffamazione, confermando che la traccia digitale permette l'identificazione senza dubbi.

commissariato di P.S. online:

 

 

 

 

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