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TUTTA LA COMMUNITY NE PARLA, BIMBA STRAPPATA ALLA MADRE DALLA NASCITA, MADRE COLPEVOLE DI ESSERE POVERA, TRIBUNALE MINORI TRENTO

Post n°4646 pubblicato il 09 Settembre 2010 da psicologiaforense

Neonata strappata alla madre subito dopo il parto, e  dichiarata immediatamente adottabile

Sconcertante sentenza del tribunale per i minori di Trento. 

LA NOTIZIA:

Appena nata, subito dopo il taglio del cordone ombelicale, era stata sottratta alla giovane madre dai servizi sociali su disposizione del Tribunale dei minori di Trento. Ora lo stesso Tribunale ha deciso: la bimba, ormai allontanata dalla madre considerata incapace di accudirla perchè troppo povera (percepisce 500 euro al mese e non ha più genitori che possano aiutarla), puo' essere  subito adottata.


NOTA A MO' DI COMMENTO: 

La drammatica vicenda della giovane madre di Trento a cui, subito dopo il parto, è stata sottratta la figlia dal locale Tribunale per i Minorenni, non può non suscitare allarme e sconcerto tra gli addetti ai lavori e tra la gente.  La bambina è stata già dichiarata adottabile. Si tratta di un provvedimento grave che reciderà per sempre i rapporti tra la madre e la figlia. La legge sancisce che lo stato di adottabilità di un minore debba essere considerato come " l'ultima spiaggia" di un lunghissimo e serissimo percorso, organizzato dal Tribunale al fine di recuperare ogni problematico rapporto tra i genitori ed i figli. Secondo le cronache, la donna avrebbe da subito espresso la ferma volontà di costruire un significativo e valido rapporto con la piccola. Non si comprende il motivo per cui non le sia stata offerta, come è previsto, la possibilità di essere madre.

IO CREDO CHE I  GIUDICI DELLA CORTE D'APPELLO RIFORMERANNO QUESTA SENTENZA CHE CI SPIEGA,  CON FORZA,  L'URGENZA DI RIVEDERE GLI ORIENTAMENTI DELLA GIUSTIZIA MINORILE E LE RELATIVE PRASSI.

 
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Commenti al Post:
mastro.zero
mastro.zero il 09/09/10 alle 22:28 via WEB
Credo che questa creatura venuta la mondo mai sceglierebbe di non avere sua madre al fianco.
Non capisco perchè la legge si intrometta così nei fatti prettamente personali. Questa ragazza, a meno di grossi problemi, ha il DIRITTO di essere madre di sua figlia. Perchè non l'hanno fatta abortire quando si poteva? ...Sono amareggiato e se penso che questo postrebbe accadere a chiunque anche a me...
E' triste molto tiste.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/09/10 alle 22:58 via WEB
CARISSIMO MASTRO.ZERO, premetto che si tratta di ragazza-madre, abbandonata dal partner proprio a causa della gravidanza. Ragazza che, benchè sollecitata dai servizi sociali, si è rifiutata di abortire. E' una giovane esente da malattie di mente, da dipendenze (alcolismo, ecc...)e non ha fatto registrare condotte abnormi o criminali. Chiarito tutto ciò va detto che questa madre non gode di una rete di familiari, amici, ecc.... che la possa aiutare. Quindi, secondo il Tribunale: MADRE povera e non in grado di soddisfare i "bisogni materiali" della figlia neonata e poi, (come quasi tutte le giovani madri) ostacolata da aspetti di immaturità e di fragilità coerenti con l'età (19 anni). TUTTO QUI. PIU' CHE TRISTE E' UNA COSA CHE NON STA NE' IN CIELO, NE' IN TERRA. CIAO!!!
(Rispondi)
 
SeMiVoltassi
SeMiVoltassi il 09/09/10 alle 22:41 via WEB
Quando dovranno spiegargli i genitori adottivi del perché è stata adottata, quando questa bimba, a meno ché i genitori adottivi non nascondino come nascondere qualche cosa di "brutto" , ma quando prima o poi, presupponendo l'adozione, scoprirà questa verità e della motivazione, che cosa passerà? Se a me mi avessero detto che delle persone hanno deciso perché la madre nativa incapace perché povera non penso proprio, con l'andare del tempo che avrei accettato. Esistono gli aiuti, i patronati, quei sindacati che ospitano dentro le loro strutture patronati. Comprendo che la tutela del minore è assoluto ma con gli assoluti non c'è molto da fidarsi perché molto spesso passano i segni non ponderando bene che le cose non sono così semplici, anche se il "diritto" di carta e di fatto possa essere così facile, come applicare una legge "da manuale". La neonata un giorno diventerà grande ed adulta... il tribunale e gli assistenti sociali dovranno rispondere ad una persona adulta.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/09/10 alle 22:59 via WEB
ti rispondo subito......
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/09/10 alle 23:33 via WEB
Hai perfettamente ragione e il tuo dictum è così condivisibile che anche il Legislatore ha ragionato come te. Mi riferisco alla normativa sull'adozione che proprio all’art.1 (Legge n°149 del 2001) sancisce il diritto del minore di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, promuovendo l’attivazione di interventi di sostegno e di aiuto in favore della stessa affinché questo diritto possa essere concretamente affermato. ALTRO CHE MAMMA POVERA, SE E' POVERA VA, COME DICI TU, AIUTATA, PROTETTA, SOSTENUTA ED ASSISTITA DALLO STATO IN MODO CHE POSSA MANTENERE, ALLEVARE, CRESCERE, EDUCARE LA PROPRIA BIMBA. E il fatto che nonostante le pressioni NON ABBIA VOLUTO ABORTIRE la dice lunga sulla sua volontà di porre al primo posto la vita e i diritti della figlia. GRAZIE PER VISITA E COMMENTO.
(Rispondi)
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 09/09/10 alle 23:35 via WEB
Trib. di Trento, caso della bimba sottratta alla nascita: i giudici insistono sull´adottabilità. 09/09/2010 - 13.09 Alla fine la scure dei magistrati è calata con una violenza tanto incisiva quanto arrogante. In Italia, grazie al loro illuminato pensiero, un genitore può essere tacciato di incapacità genitoriale anche se non ha mai esercitato il proprio ruolo, come nel caso di una prima nascita. Il pensiero, con facile ironia, va a tutte le giovani coppie che, nella più totale inesperienza, mettono su famiglia: anche loro, secondo la sentenza che ha colpito la giovane mamma di Trento, arricchirebbero la schiera dei genitori incapaci per "magistrale pensiero". Quella emessa dai giudici di Trento è una sentenza estremamente grave, che denota un vero e proprio delirio di onnipotenza in base al quale una ristretta cerchia di esseri dotati di toga può decidere del destino di un bambino e di una intera famiglia. Con tutta probabilità, questa cosa deve procurare un intenso piacere del malanimo, pur nella consapevolezza che essa farà discutere, così come due mesi fa aveva fatto parlare di sé il provvedimento con cui il bimbo era stato sottratto alla madre subito dopo il parto in ospedale. Una sentenza che comunque assomiglia alla pietra tombale sulle speranze di maternità della giovane e sfortunata madre. L'avvocato della donna, Maristella Paiar, è comunque decisa ad impugnare la sentenza di fronte alla Corte d'appello, che sarà una sorta di ultima spiaggia per la madre. Intanto, però, la bimba sarà data in affido preadottivo e questo è un passo concreto sulla via dell'adozione. A sollevare il caso - poi finito alla ribalta dei media nazionali - era stato Giuseppe Raspadori, che ben conosce la vicenda per essere consulente di parte del padre della piccola. Lo psicologo non aveva usato mezze misure nel criticare il Tribunale per aver rotto alla nascita il legame madre/figlia sulla base di valutazioni - sulla sua capacità genitoriale e sulle sue capacità economiche - inaccettabili ad avviso di Raspadori. Con la sentenza appena depositata, invece, il Tribunale conferma quel primo, provvisorio provvedimento di allontanamento del minore. Solo che ora è una sentenza, dunque un atto ben più pesante. E pensare che quella dei giudici è una decisione in qualche modo inattesa. Ad agosto, dopo il deposito della perizia, sembrava che si aprissero delle speranze per la neomamma. Il perito, infatti, pur non nascondendo le difficoltà della donna, aveva ipotizzato che il caso venisse rivalutato a 12 mesi di distanza. La donna avrebbe potuto essere per un anno una sorta di mamma "in prova", ospitata in una struttura adeguata dove avrebbe avuto il tempo di conoscere la sua bimba. I giudici però hanno ritenuto di non percorrere questa strada che non darebbe sufficienti garanzie per la crescita del minore: in sentenza si parla infatti di "carattere non realistico" delle previsioni fatte dal perito. Insomma, sembrerebbe una rivalsa contro uno psicologo "indisciplinato", colpevole di lesa maestà, che colpisce due genitori (c'è anche un padre, in questa vicenda - NDR) e un bambino di 10 mesi. Fonte: Redazione Adiantum
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/10 alle 00:45 via WEB
Tutto perfetto. Certo che il padre naturale resta del tutto in ombra ai fini di causa e non appare costituito in giudizio. CIAO!!! Grazie davvero per questi tuoi contributi.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 10/09/10 alle 03:00 via WEB
Non mi è chiaro questo punto. In alcuni articoli il consulente viene definito come "CTP del padre", in altri come "CTP (nemmeno CTU) del Tribunale". Comunque la "NDR" non è mia, ma della redazione di ADIANTUM.
(Rispondi)
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 10/09/10 alle 00:18 via WEB
Tra l'altro, come si legge su ansa.it: Sconcerto viene espresso dall'avvocato della donna, Maristella Paiar, la quale ritiene che i giudici ''abbiano avvalorato le inesatte informazioni del Servizio sociale che imputano alla mamma immaturita', poverta' materiale ed emotiva e l'avvio della gravidanza come elemento di fragilita', colpa e incoscienza''.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/10 alle 00:49 via WEB
e poi ci si chiede perchè la giustizia (rigorosamente con la "g" minuscola) sia così allo sbando.Ricordi il libro della mia amica Cipolloni: "L'Assistente sociale ruba i bambini?"
(Rispondi)
 
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 10/09/10 alle 01:41 via WEB
Non conosco quel libro ma conosco anche troppo bene quella realtà.
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 10/09/10 alle 00:40 via WEB
E' triste, avere conferma che le procedure, le tabelle, gli allegati standardizzati e standardizzanti, abbiano più peso del buon senso. Ma qualche volta, 1 + 1 farà 11 ?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/10 alle 00:52 via WEB
CIAO PIPPO!!! Sono contenta di leggerti: Tu i servizi sociali li hai studiati, valutati, analizzati, esaminati e.... rimandati a settembre o bocciati? Non ricordo più.
(Rispondi)
 
stellaelektra
stellaelektra il 10/09/10 alle 02:21 via WEB
Ero partita per commentare questo tuo post, poi invece presa dalla curiosita' sono andata a ritroso ed ho letto qualche tuo precedente post....pertanto vorrei farti una domanda sul post che hai scritto su Sara Scazzi....non ti conosco e non so' quali siano le tue fonti ( si parla nei commenti di extrasensorialita') ma francamente non solo non mi interessano, ho trovato di pessimo gusto cio' che hai scritto....a casa c'e' una famiglia che e' in trepidazione per la figlia, che immagino lottino con tutte le loro forze per scacciare i pensieri funesti e aggrapparsi al filo della speranza....quei genitori vogliono riavere la loro bambina....ora mi chiedo chi sei tu per sentenziarne la morte...se si trattasse di tua figlia, ti piacerebbe che qualcuno scrivesse di lei cio' che tu hai scritto? penso proprio di no....francamente credo che dovresti vergognarti!!!!!! Se vuoi rispondermi sai dove trovarmi...io qui non entrero' piu' mi spiace saro' fatta male io ma questi atteggiamenti da Padreterno del cacchio proprio mi danno il voltastomaco!
(Rispondi)
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 10/09/10 alle 15:25 via WEB
10/09/2010 - 13.10 Di Alessio Cardinale. La brutta faccenda di Trento presenta sfumature interessanti per chi sa leggere la storia. E che a Trento si stia consumando un pezzo di storia contemporanea è chiaro ormai a tutti: i giudici contro la Società Civile, la giurisprudenza contro il diritto, la prassi contro la natura umana. Una lettura superficiale dei fatti rivelerebbe le solite argomentazioni tendenti a circoscrivere il fenomeno: errore, cinismo giudiziario, mancanza di umanità dei giudici di Trento....Ma questo è solo uno schermo. Gli italiani, che scemi non sono, ricevono da questa vicenda la conferma che il potere senza responsabilità finisce col creare dei mostri, capaci di ricorrere ai mezzi più abbietti (come una sentenza di adottabilità del tutto infondata, adottata contro il parere del perito e della Procura) per lanciare un monito a tutta la Nazione: vietati i polveroni mediatici, non criticate i nostri errori, siate pazienti e disciplinati. La domanda è: "ha diritto la magistratura di merito (il diminuitivo non è casuale...) a godere di tali prerogative, ha diritto a lanciare questi avvertimenti ai cittadini ? E ancora: "questo strapotere dei giudici è il giusto prezzo che gli italiani devono pagare per avere una Giustizia Giusta ed efficiente ?". Non occorre neanche accennare alle risposte, datele voi nella vostra mente, tanto arrivano da sole. La Giustizia Giusta, in Italia, è una chimera, ed è sbagliato dare la colpa del dissesto giudiziario nazionale, come si affanna a fare l'ANM, alla Politica che riduce le risorse finanziarie per i tribunali. Il provvedimento di Trento, infatti, non ha alcuna attinenza con questo, ma è il frutto esclusivo di un atto di arroganza istituzionale che il CSM (a proposito, nessuna pronuncia da Piazza Indipendenza...) non censurerà mai. Entrando nella vicenda, poi, il fatto ha distribuito una buona dose di paura negli operatori locali. Vale la pena ricordare, infatti, che il CTU incaricato, il Dr. Enzo Bincoletto, aveva chiesto ai giudici di dare fiducia alla donna, ma non è stato ascoltato, e ciò nonostante lui oggi si affretta a dichiarare tutto il suo rispetto verso la decisione. In aggiunta, ha dichiarato al quotidiano "L'Adige" che il polverone mediatico non ha giovato affatto, così come alcune "scomposte prese di posizione". Pare si riferisca al CTP Raspadori, il quale è stato "avvisato" anche dai Servizi sociali a seguito delle aspre critiche fatte all'indirizzo dei servizi stessi e del tribunale. Per non essere da meno, l'avvocato della mamma, Maristella Paiar, continua a mantenere un comportamento defilato e prudente, inviando attestati di stima (....) verso i giudici di Trento, da lei definiti "preparati e attenti". L'avvocatessa, addirittura, si spinge a giustificare l'operato dei giudici, laddove dice (sempre sull'Adige di oggi) che "il problema sta a monte, perchè il sistema obbliga i magistrati a decidere in base a relazioni e informazioni di terza e quarta mano, provenienti da enti diversi". La conclusione ? Io penso che il tribunale dei minori abbia voluto dare un segnale ai cittadini e agli operatori che si rivolgono ai media, creando così polveroni che infastidiscono i signori giudici. C'è da pensare che se Raspadori non avesse fatto la famosa conferenza stampa e redatto la celebre lettera alla giudice Santaniello, il tribunale avrebbe accolto la richiesta del CTU che, a quanto pare, è preparato ed aveva ottime ragioni tecniche per dare fiducia alla madre. Gira e rigira, siamo sempre lì: molti magistrati nascondono la propria incompetenza dietro una (ormai) assurda impunità. In Italia c'è una legge che va cambiata. E' ora di riprendere il dibattito sulla responsabilità civile dei giudici, restituendo ai cittadini la fiducia verso la Giustizia e la serenità che solo da una Magistratura Responsabilizzata (il maiuscolo, anche questa volta, non è casuale...) può derivare. Fonte: Redazione ADIANTUM
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psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/10 alle 17:32 via WEB
Grazie carissimo Scoglio per questo oppotunissimo contributo a chiarimento della vicenda trattata nel post. Il ctu è un neuropsichiatra infantile che si interessa anche di cani. Il ctp è uno psicoterapeuta.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 12/09/10 alle 15:56 via WEB
A Sassari due bambine portate via dai servizi. Alla stessa madre sottratti 4 figli in totale. 12/09/2010 - 13.49 "Colpo grosso" dei servizi sociali e del tribunale dei minori di Sassari, dove due bambine sono state sottratte, con le solite procedure, a due coniugi che, a detta di persone a loro vicine, hanno la sola colpa di essere poveri. «Le assistenti sociali sono venute a prenderle martedì sera con la polizia, ma noi non siamo cattivi genitori. Giudici, restituiteci le nostre bambine». È l’accorata richiesta di aiuto di una coppia di sassaresi al tribunale per i minorenni che ha adottato nei loro confronti il provvedimento.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 12/09/10 alle 16:09 via WEB
Al tribunale dei minori di Genova il cancelliere sa che non deve rilasciare copie da: Redazione ADIANTUM 12/09/2010 - 14.19 Questa testimonianza gira in rete da un pò, ma la vogliamo riproporre ugualmente, per i lettori "novizi" del tema. Chi scrive è il rappresentante di una nota associazione attiva sulle "storture" delle corti minorili, il quale chiede "conto e ragione" sul perchè ad una donna, recatasi al tribunale di Genova per chiedere copie di alcuni documenti relativi ai suoi due figli minori, sia stato opposto un rifiuto dal cancelliere.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 12/09/10 alle 16:18 via WEB
Bologna, i servizi sociali non gli fanno vedere più il figlio. Suicida un papà separato 12/09/2010 - 01.31 Un padre separato si è impiccato nel proprio appartamento a Bologna. Paul Harris aveva aveva appena subito una decisione dei servizi sociali, i quali lo avevano interdetto dalla frequentazione del bambino per via di una semplice sculacciata. Fonte: Redazione ADIANTUM
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scoglioisolato
scoglioisolato il 12/09/10 alle 16:45 via WEB
Sono fatti che accadono tutti i giorni e che, per la maggior parte, non arrivano alle cronache.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 12/09/10 alle 17:46 via WEB
CARISSIMO SCOGLIO GRAZIE PER QUESTI TUOI INTEVENTI. C'E' POCO DA COMMENTARE. L'HO GIA' SCRITTO NEL POST: "C'E' L'URGENZA DI RIVEDERE GLI ORIENTAMENTI DELLA GIUSTIZIA MINORILE E LE RELATIVE PRASSI".FELICISSIMA SETTIMANA ENTRANTE.
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chrissydgl8
chrissydgl8 il 25/09/10 alle 03:50 via WEB
Allucinante!!! Abito solo a 54 km da Trento : Bolzano e le cose sono gestite completamente in maniera diversa: le ragazze madri sono tutelate ed aiutate socialmente in tutte le maniere. Diritto all'aquisizione della casa, lavoro, tagermutter ( persone qualificate per assistere il neonato mentre la madre lavora ) , assegno di mantenimento nel caso di mono-reddito, utenze abitative a carico della Provincia. In passato sono stata anche io una ragazza madre, con qualche anno di più...
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