Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« CRESCERE NELL'AMORE, ra...REFERENDUM, SI, NO, FORS... »

SESSO, VITA, BONDAGE: CORDE, NODI, LEGAMI D'AMORE E MOLTO ALTRO

Post n°8847 pubblicato il 04 Dicembre 2016 da psicologiaforense

Cosa significa amare se non attrarre a sé l'oggetto del proprio desiderio? E, quando la passione della conquista offre al proprio piacere il corpo dell'altro, come è possibile manifestare i propri sentimenti se non abbandonandosi alle esplorazioni suggerite dal proprio amante?

 Bondage significa letteralmente schiavitù. È una tecnica per immobilizzare il partner con corde o legacci di cuoio. Poi, una volta ridotto alla propria mercé, ci si può sbizzarrire in attività di ogni genere, sperimentando nuove frontiere del piacere. Chi ha letto Crepax, Sade o Sacher Masoch, più o meno sa di che cosa si tratta. E se ha anche letto Freud probabilmente colloca quelle pratiche in una sfera di torbide perversioni. Ma chi pratica il bondage si considera assolutamente normale. Certo, sanno di essere diversi dalle coppie che amoreggiano nel weekend, o tra le canzoni soporifere di Sanremo. E le definiscono, in gergo, i «vanilla», come la pianta, quasi a prendere simbolicamente le distanze dalle loro dolciastre effusioni.


NOTA INTEGRATIVA
Il bondage nasce in Giappone. Era la tecnica che i samurai usavano per legare i nemici e immobilizzarli in posizioni umilianti. Poi è diventata un'arte erotica, praticata dalle geishe più raffinate. La corda di canapa o di seta avvolge il corpo della persona amata come un ricamo raffinato. Stringe i seni, i fianchi, il sesso. Immobilizza i polsi e le caviglie. Mai il collo, perché sarebbe pericoloso. I nodi sono quelli che s'imparano a qualunque corso di roccia: scorsoi, doppi savoia che nel linguaggio raffinato dell'eros giapponese diventano il Karada (una ragnatela intorno al corpo), lo Shingu (intorno al seno), il Surakambo (la parte inguinale). Le tecniche del bondage sono svariate. Lo stile giapponese prevede corde di canapa e seta. Quello «americano» cinghie di cuoio, maschere, bavagli. C'è un «padrone» che domina, e un «sottomesso» che si lascia immobilizzare in un gioco lento, complesso, che lega i corpi e anche le menti degli individui, nella complessa ricerca del rapporto tra piacere e dolore. Oltre ai nodi la procedura prevede supplizi d'ogni tipo, con fruste, pinze, strumenti ginecologici, bavagli. La comunità sadomaso è più estesa di quanto si pensi. E internet ha reso tutto più facile. Esistono siti e chat specializzate dove ognuno espone in bacheca le proprie fantasie. E cerca di trovare i compagni di gioco adeguati. Più o meno come quando chiedi l'ascendente zodiacale alla collega d'ufficio che vuoi baccagliare. Dicono che il sadomaso non sia rischioso. Nulla a che vedere con le orge di torture e sesso alla Hostel. Tutto è molto controllato dal tam tam degli adepti: «Se sgarri, sei fuori». Per conoscersi meglio e socializzare si organizzano party, cene al ristorante, raduni, come fanno gli appassionati di moto o di backgammon. Alla fine della lezione di bondage sorge, spontanea, una domanda. E l'amore? Che spazio c'è per l'amore in mezzo a tante fruste e manette? Chi ha letto le poesie di Saffo, Petrarca, Kavafis - per citare a caso - sa che l'amore è un tormento che strapazza i cuori e brucia le carni. E chi si strapazza sul serio, senza metafore, riesce ad amare? Le «vere» coppie sadomaso rispondono sì. Poi, quasi involontariamente, i «padroni» stringono le loro «schiave» fidanzate. Per una coccola, un buffetto, una carezza sui capelli.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
maraciccia
maraciccia il 04/12/16 alle 16:54 via WEB
Giochi erotici al limite, e a volte oltre..e ogni tanto qualcuno ci lascia le penne..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/12/16 alle 20:13 via WEB
Sì, morire ardentemente per l'intensità della passione?
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 04/12/16 alle 19:33 via WEB
Probabilmente dobbiamo concludere che se il divertimento è reciproco, e la corda, la frusta o i punzecchiamenti sono accettati dal sottomesso, e non si arriva a farsi male veramente (in tal caso sarebbe schietto sadismo o masochismo che dovrebbe essere sanzionato),sono delle varianti non dico dell'amore petrarchesco, ma almeno del sesso. E il sesso, d'altra parte, è una componente dell'amore tra uomo e donna (e anche tra uomo e uomo e tra donna e donna). Poi, certo, non è molto spirituale uno che si fa legare e frustare da una signora vestita di cuoio, però io credo che il concetto di "amore genitale" vada del tutto superato... Buona domenica, Giuliana!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/12/16 alle 20:15 via WEB
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/12/16 alle 20:15 via WEB
Carissimo Renato ti auguro una settimana molto felice:-)))
(Rispondi)
 
 
diogene51
diogene51 il 05/12/16 alle 22:21 via WEB
Grazie, carissima Giuliana, così a te...è solo cominciata, ma non va tanto male...
(Rispondi)
 
anima_on_line
anima_on_line il 04/12/16 alle 23:03 via WEB
l'accettazione di ruoli reciproci è consapevolezza e desiderio che genera complessità, la violenza inflitta e non voluta è un'altra cosa
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963