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Post n°8692 pubblicato il 11 Settembre 2016 da psicologiaforense
Perché il lavoro che facciamo ci soddisfi bisogna che sia un vero lavoro non basta avere un posto. Spesso le due cose vengono identificate ma non coincidono. Avere il posto significa innanzitutto avere la sicurezza della retribuzione quale che sia il lavoro che si deve svolgere anzi questa sicurezza rischia di oscurare il senso del lavoro che si deve svolgere e in funzione del quale il posto esiste. Ci sono persone che, in realtà, cercano un posto di stipendio anziché un posto di lavoro. Così come ce ne sono che si vantano di avere un posto in cui si è ben pagati per lavorare pochissimo. Qualcuno addirittura dopo aver finalmente ottenuto il posto si ritiene ormai esonerato dal lavoro oppure magari lo svolge in modo puramente meccanico annoiato dalla routine e puntando, per sentirsi realizzato davvero, su attività alternative: un hobby, una attività sportiva, o qualcos’ altro che appassiona veramente e che è al di fuori della propria attività lavorativa. Ora, il lavoro non può essere un assoluto perché allora diventa una droga e distoglie da altri aspetti importanti della vita ma ridurlo solo all’attesa dello stipendio significa vanificarne il significato e compromettere la propria realizzazione.
Commenti al Post:
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Albano il 11/09/16 alle 17:51 via WEB
E, soprattutto significa offendere chi, e in Italia sono tristemente tanti, un lavoro non riesce ad averlo né per sopravvivere né per la propria realizzazione
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orsobruno2050 il 11/09/16 alle 17:53 via WEB
Spesso, sentiamo dire la tipica frase “dovresti trovare un lavoro che ti piaccia davvero, perché solo così non lavorerai un solo giorno della tua vita”.
Sappiamo che una cosa del genere non è facile, poiché, per poter vivere, spesso molte persone si vedono costrette a fare un lavoro che non va d’accordo con i loro gusti e tanto meno con i loro valori.
Nonostante ciò, non dovrebbe essere così. Se dobbiamo trascorrere la maggior parte della nostra giornata in un ambiente che consideriamo ostile e che non rispetta i nostri principi, è normale che, prima o poi, tutto ciò finirà per ripercuotersi sulla nostra salute emotiva e, così, anche su quella fisica.
(Rispondi)
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geishaxcaso il 11/09/16 alle 21:56 via WEB
il lavoro non è tutto nella vita, ma generalmente di qualsiasi lavoro si tratti, è sempre un servizio verso gli altri, che sia il netturbino o il chirurgo... quelli che una volta avuto "il posto" ritengono sufficiente timbrare il cartellino per avere diritto allo stipendio commettono un crimine nei confronti della società, anche se queste persone evidentemente non hanno idea di cosa sia una società e commisurano tutto sulle proprie esigenze...
(Rispondi)
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gabbiano642014 il 12/09/16 alle 09:03 via WEB
Buongiorno..L'importanza del lavoro non è solo economica o politica,ma l'attività lavorativa è un importante elemento nella costruzione della propria identità.Ma non dimentichiamo che l'elevato potenziale lavorativo deve avere del limiti nella libertà dei propri valori...
(Rispondi)
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maraciccia il 12/09/16 alle 11:40 via WEB
Viviamo per essere completi..e siamo completi quando siamo soddisfatti e felici..della vita, del lavoro, e del tempo di cui dovremmo anche un po' essere padroni. Essere padroni del nostro tempo per me è il massimo della libertà..e della felicità. Inutile esser padroni di un tempo in cui non si è più in grado di far niente o quasi..la mente ci viene incontro anche in questo..e si organizza per sostituire il corpo..nel caso..
(Rispondi)
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maraciccia il 12/09/16 alle 11:41 via WEB
buongiorno Giuliana, naturalmente non mi riferivo all'assenteista in mutande!..ma ad altre impossibilità umane..disabilità..ecc..
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nina.monamour il 12/09/16 alle 14:10 via WEB
Oggi come oggi si vive per lavorare, volenti o nolenti, tutto ruota attorno al lavoro che a volte non è sufficiente a mantenere una famiglia, magari non è neanche ciò che desideravamo svolgere (per il quale avevamo indirizzato anche il nostro percorso di studi, di scuola media superiore e Università). Per il tipo di società in cui viviamo (a momenti, devi pagare pure per respirare l'aria), il lavoro è necessario, quindi non ha molto senso chiedersi se viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere, dobbiamo lavorare e basta! E' importante impegnarsi nel lavoro, ma mantenere degli obiettivi personali diversi e più soddisfacenti sul piano intellettuale, non necessariamente remunerativi, e soprattutto soddisfacenti sul profilo affettivo.
La qualità della vita viene prima di tutto, per cui il resto deve essere funzionale a questo e si può solo lavorare per vivere. Vivere per lavorare porta a sacrificare tante di quelle cose che è come non vivere.
(Rispondi)
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dinobarili il 12/09/16 alle 17:40 via WEB
Giuliana. hai scritto un bellissimo post. Molto chiaro. Ci sono domande che non hanno risposta. Vivere è ... non riuscire a capire il mondo in cui si vive. Dino
(Rispondi)
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maresogno67 il 12/09/16 alle 19:21 via WEB
quello che colpisce è vedere sempre piu' gente sia nel lavoro che nella vita "libera" svuggente da qualsiasi responsabilità. E cosa diventa una società dove ognuno sembra dimettersi dalla propria responsabilità? Forse cio' che vediamo oggi con i nostri occhi!
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