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FIORI DI VITA, LA LIBERTÀ DI ESSERE SE STESSI, PENSIERI RIFLESSI

Post n°8674 pubblicato il 08 Agosto 2016 da psicologiaforense

LA LIBERTÀ. UN VALORE PER CRESCERE E DARE SENSO ALLA VITA


La libertà oggi viene comunemente identificata con il poter fare quello che si vuole. Si è tanto più liberi quanto meno si dipende da limiti esterni. È chiaro che dei limiti ci sono ed è giusto che ci siano ma possono essere spostati e resi meno pressanti. I giovani di oggi, soprattutto le ragazze, sono molto più liberi, in questo senso, di quelli di 50 anni fa, perché si sono emancipati da una serie di imposizioni e di divieti che venivano dalla famiglia, dalla chiesa, dalla società e questa libertà è sicuramente una conquista preziosa che ci impedisce di rimpiangere il passato. Ci si può chiedere, però, se questo esaurisca tutto l’arco delle libertà umane. Proprio gli stili di vita dei giovani dimostrano che si può volere una cosa  senza avere scelto veramente di volerla ma solo perché le pubblicità e le mode hanno indotto a desiderarla.  Magari perché ce l’hanno tutti, ci si può voler comportare in un certo modo, ma solo perché tutti si comportano in quel modo. Ci si crede  liberi  perché si fa quello che si vuole  ma, in fondo, si vuole  quello che dei persuasori occulti hanno deciso  che volessimo e questa costrizione invisibile è più difficile da combattere perché meno facile da individuare di quella visibile dei comandi e dei divieti esteriori.

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 08/08/16 alle 11:24 via WEB
Particolare attenzione si rivolge al passato perché sappiamo che solo da esso possiamo trarre insegnamenti, esperienze e positività nel nostro fare di oggi. In fondo, fatte le dovute distinzione, non è cambiato molto tra i giovani di ieri e quelli di oggi. Ossia, se quelli di ieri guardavano ai loro miti (l'America ne forniva a bizzeffe), alle loro mode e ai loro atteggiamenti, I giovani di oggi si servono di altri vettori più diretti ed immediati, più ricchi di segnali e più intriganti per la varietà dei suggerimenti. Citavo Paolo Crepet l'altro giorno, quando sostiene che il dolore delle tragedie attuali, non è poi diverso dal dolore di 50 anni fa. La differenza consiste nel genere e nel modo di fornire la notizia. Ecco quindi che torniamo ai vettori. In fondo sono loro che direttamente o indirettamente, segnano la nostra vita e in particolare, la vita dei giovani. Loro strombazzano, loro reiterano, loro insistono, loro predicano, loro salgono in cattedra per sviscerare, per analizzare, per spiattellare tutto e il contrario di tutto. Siamo dipendenti di questo andazzo spropositato, somatizziamo e non possiamo sottrarci da alcun riferimento perché volenti o nolenti, sono sempre e comunque davanti a noi attraverso media, tv e web! Solo un modesta percentuale secondo me, è esonerata dal veicolare inesorabile e pernicioso, la maggior parte si crogiola nel brodo della nuova cultura, si riempie la bocca e la testa e ritiene che tutto sia verbo! Se non si discerne tutto ciò che si assume dividendo e selezionando, saremo solo robottini capaci di recepire, elaborare e attualizzare ciò che vogliono gli altri. Chi sono gli altri? Quelli che vogliono raggiungere scopi personali e utilitaristici da tutto questo. Nessuno fa regali e sono spinti tutti da interessi personali. Buona giornata Giuliana.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/08/16 alle 11:34 via WEB
Grazie Carlo:-)))
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/08/16 alle 11:51 via WEB
Il "condizionamento dei mass media" è stata una delle tracce per l'esame di maturità perchè il modello dominante è quello consumista e nichilista che non tende a prendere realmente in carica l'altro, ma a spettacolarizzare ogni evento, che presto è dimenticato e scivola nel passato. Qui può essere utile la riflessione di Baumann sulla società liquida, sempre più frenetica dove i cittadini si sentono costretti ad adeguarsi al sentire comune, pena l'esclusione. La scuola può porsi come elemento di contrasto del processo di assuefazione mediante lo sviluppo del dialogo critico, anche attraverso una lettura comune dei media e degli eventi. Una didattica attiva, coinvolgente e capace di sviluppare la riflessione potrebbe arginare l'indifferenza verso chi soffre.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 08/08/16 alle 11:56 via WEB
Luigi Gentili, in un suo bel libro, parla di "HOMO MEDIATICUS" ( L'homo mediaticus è immerso in un mondo fantastico, tra miti e riti che si riproducono nel web. Inoltre il marketing ha esteso la propria influenza sugli individui e giorno dopo giorno raffina le proprie strategie, aprendosi verso nuove forme di influenza mediatica.)
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maraciccia
maraciccia il 08/08/16 alle 12:11 via WEB
Proprio così!! Buongiorno Principessa..*__*
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maraciccia
maraciccia il 08/08/16 alle 12:13 via WEB
Chi ci salverà??..o cosa?..
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Utente non iscritto alla Community di Libero
FRANCESCA il 08/08/16 alle 17:11 via WEB
“Ho deciso di vivere come uno spirito libero che non scambia la libertà con la fuga ma ha imparato che vivere la vita in libertà significa semplicemente essere sinceri con se stessi. Non tollero le catene, di qualunque materiale esse siano. E non mi piace metterle agli altri, perché conosco quanta sofferenza provocano. Credo fermamente che l’aspetto più bello delle relazioni sia la spontaneità con cui gli esseri umani le gestiscono. Pertanto non ho bisogno di pretendere amore e ringrazierò solo chi vorrà offrirmi affetto sincero. Mi sono ripromessa di liberare la mia anima ogni volta che sarà arenata in una piazzola di sosta e di ripartire, quando sarà necessario. Perché il vero spirito libero non è quello privo di legami ma quello libero di legarsi a ciò in cui crede” (Francesca Saccà)
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geishaxcaso
geishaxcaso il 08/08/16 alle 17:42 via WEB
Penso che la libertà si conquisti davvero solo col tempo e con le esperienze di vita... tenendo gli occhi aperti sempre, perchè se si vive nel mondo non ci si può mai dire liberi da condizionamenti. Personalmente oggi so scegliere più di ieri cosa voglio e cosa no, ma questo non vuol dire che le mie scelte non siano condizionate da ciò che vedo, vivo e sento, e soprattutto - in maniera subdola - da ciò che non vedo e non sento....
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dinobarili
dinobarili il 08/08/16 alle 20:22 via WEB
Bellissimo post. Complimenti. Dino
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maraciccia
maraciccia il 08/08/16 alle 23:15 via WEB
mai legami furono più forti, e libertà più pura...sera Giuliana..*___*
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nina.monamour
nina.monamour il 09/08/16 alle 14:15 via WEB
L'uomo moderno pretende di poter fare ciò che vuole poiché a modo suo solo quella è la vera libertà; non si rende conto dell'importanza delle regole che bisogna rispettare poiché, affinché vengano rispettate le libertà di tutti bisogna porre dei limiti. Credo che per vivere in una società libera bisogna rispettare delle regole semplici e basilari che permettono a essa di non degenerare e di non regredire fino ad arrivare all'anarchia cioè al caos completo. A parer mio l'uomo sta commettendo un errore gravissimo cioè quello di diventare schiavo del concetto di libertà; sembra quasi paradossale ma è tragicamente vero poiché gli uomini si lamentano della condizione in cui vivono e pretendono di violare le poche regole che ancora resistono perché secondo loro queste oppongono un ostacolo alla vera libertà.
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nina.monamour
nina.monamour il 09/08/16 alle 14:16 via WEB
Un delizioso pomeriggio Giuliana, le mie prossime vacanze si avvicinano!
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dinobarili
dinobarili il 09/08/16 alle 19:19 via WEB
Un saluto da Pavia. Felicissima serata. Dino
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camnisi1943
camnisi1943 il 10/08/16 alle 14:47 via WEB
Ciao Giuly, un saluto fugace e ciao ciao ancora, un bacio, Camillo.
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canescioltodgl10
canescioltodgl10 il 11/08/16 alle 12:56 via WEB
Un bellissimo post, con un approccio pragmatico e corretto. E dunque che aggiungere? Poco direi, posso solo porre l'accento sul processo di crescita spirituale e sulla necessaria coscienza di ciò da cui ci liberiamo :) Grazie del passaggio :)
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