Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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umorismo e satira

 

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« IL CASO, INCASSA 10 MILI...PALM SPRINGS VIETATA AGL... »

AVETE IL DIRITTO DI VIVERE L’ULTIMA AVVENTURA DELL’UOMO, LA SUA MORTE, COME DESIDERATE?, EUTANASIA, ACCANIMENTO TERAPEUTICO

Post n°8621 pubblicato il 08 Aprile 2016 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DELLA SERA. Dall'etica, al diritto, alla fede,  alla medicina  il dibattito sulla "buona morte" interessa ormai tutti i campi del  sapere. Non credo che l'argomento si possa limitare a un dibattito tra laici e credenti ignorando le condizioni di chi si trova a sopportare sofferenze atroci senza trarre beneficio dalle cure mediche e con la certezza di una fine imminente. Né si devono trascurare gli stati d'animo e la prostrazione fisica di coloro che, avendo una persona cara in tale situazione, sono soggetti per necessità o per amore, a una sofferenza parallela non meno difficile da affrontare...

 

 

MORIRE VIVENDO.
RIFLESSIONI SULL'ACCANIMENTO TERAPEUTICO, SULL'EUTANASIA E SULL'ETICA DEL MORIRE


 

Nella maggior parte dei Paesi  occidentali, in altri tempi, chi sopravviveva a un tentativo di suicidio subiva sanzioni di carattere civile e/o penale. Ora, fortunatamente, non è più così. Però, una persona che esprime la volontà di suicidarsi ma non ne ha la possibilità materiale, è indubbiamente impossibilitata a fruire del suo diritto di togliersi la vita. Deve quindi ricorrere a un aiuto esterno. Ma togliere la vita a qualcuno è un omicidio. Richiedere l'intervento di un estraneo comporterebbe infatti questa difficoltà: la contraddizione tra la libertà di obiezione di coscienza dell'operatore eventualmente chiamato a togliere la vita del paziente e il diritto alla morte dell'individuo incapace di procurarsela. Chi non ce la fa più ha il diritto di uscire di scena?  A mio modo di vedere la legge dovrebbe permettere l'eutanasia senza facilitarla, garantendo al paziente le condizioni per una decisione autonoma, non indotta dal bisogno o dal sentimento di esclusione sociale. Si rischia, altrimenti, un'eutanasia al servizio dell'eugenetica: eliminare chi non è ritenuto degno di vivere.

 
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Commenti al Post:
cas.li
cas.li il 08/04/16 alle 22:34 via WEB
Un tema che fa rabbrividire e che dà la stura a feroci dibattiti internazionali, sia per questioni di natura religiosa, sia per questioni di natura etica. In alcune nazioni, tra le quali il Belgio, la Colombia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Svizzera, e gli stati dell'Oregon, Washington, Montana e California il suicidio assistito è permesso a patto del rispetto di condizioni che variano da ordinamento a ordinamento. Per esempio in Svizzera (dove vanno a morire gli italiani che se lo possono permettere) la persona che vuole accedere al suicidio assistito deve essere adeguatamente informata sulle alternative e perfettamente capace di intendere e di volere.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/04/16 alle 22:58 via WEB
Grazie per questo elenco dettagliato e preciso ( Belgio, Colombia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera, Oregon, Washington, Montana e California) dove è legale praticare il "suicidio assistito"
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/04/16 alle 23:00 via WEB
E' vero anche che i pazienti terminali italiani, di solito, vanno in Svizzera per non fare più ritorno. Connazionali "che muoiono in esilio", così li definisce Emilio Coveri, presidente di Exit Italia, Associazione per il diritto a una morte dignitosa. Nell'ultimo anno sono stati 2-3 al mese, ma si tratta "di un numero in aumento, soprattutto a seguito delle discussioni che sono maturate in Italia sulla legge che riguarda il testamento biologico", dice all'Adnkronos Salute.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/04/16 alle 23:02 via WEB
"Il posto è confortevole - assicura il presidente di Exit Italia - si sceglie la musica che deve accompagnare alla fine, si sta con i propri cari, si ha il conforto dei medici e dei volontari". Materialmente, invece, "si prendono due pasticche anti-vomito - prosegue Coveri - Dopo 10 minuti, se si è ancora convinti, viene somministrato un composto chimico contenente un barbiturico e un sonnifero potentissimo che addormenta profondamente. Impiega 3 minuti a far chiudere gli occhi, nei successivi 5 sopraggiunge l'arresto cardiaco. Non si prova alcun dolore naturalmente", assicura.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UMBERTO il 08/04/16 alle 22:38 via WEB
Ci sono stati e ci sono casi di eutanasia in Italia: casi che hanno scosso e diviso profondamente l’opinione pubblica. I cattolici si sono dimostrati integralisti e senza misericordia
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/04/16 alle 23:08 via WEB
Penso che tu ti riferisca alle terribili vicende che hanno coinvolto Eluana Englaro (vedi) e Piergiorgio Welby(vedi). A quest'ultimo è stato rifiutato anche il funerale religioso.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 08/04/16 alle 23:11 via WEB
In merito ricordo che i funerali trionfali del boss dei Casamonica furono celebrati nella chiesa che li negò a Piergiorgio Welby. Infatti, dove si sono tednute le sfarzose esequie di Vittorio Casamonica (2015), esponente dell'omonimo clan della malavita romana, è la stessa che nel 2006 negò il rito funebre al simbolo della lotta per l'eutanasia
(Rispondi)
 
pina60_1_p
pina60_1_p il 08/04/16 alle 22:41 via WEB
Semplificando credo che si possa dire che l' eutanasia è una "Uscita di sicurezza" dalla vita quando la vita non è più tale
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 01:02 via WEB
Sicuramente. La vita appartiene a noi. Dobbiamo essere sempre in grado di scegliere se viverla oppure no. Trovo che sia una violenza imporre ai non credenti di accettare la vita a tutti i costi, un dono fatto da un Dio in cui non credono
(Rispondi)
 
ester.mi00
ester.mi00 il 08/04/16 alle 22:43 via WEB
Il Buddhismo raccomanda di non togliere la vita a nessun essere: ognuno è comunque responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che queste generano a tutti i livelli. Dunque vige una regola di autodeterminazione alla quale bisogna guardare con rispetto. Ritengo che la politica e la religione possano avere grande influenza nel definire valori e principi etici, ma sia difficile applicare le questioni morali al dolore. In questi momenti non potendo entrare nel merito dell'intimo sentire umano, la sofferenza diviene l'unico parametro utile per considerare, senza pregiudizi, la richiesta di morire fatta da chi è arrivato agli estremi della pr6pria capacità di sopportare il dolore.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 01:03 via WEB
Perfetto!
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 08/04/16 alle 23:20 via WEB
Si può decidere per se stessi non per gli altri, non mi spingo oltre, non ho motivazioni religiose che mi frenano,solo la mia piccola - umana - paura davanti alle porte del nulla....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 00:56 via WEB
Infatti, così l'eutanasia - legalmente autorizzata e praticata dopo una valutazione seria e responsabile che abbia come unico movente il bene di chi soffre, potrebbe essere considerata in casi specifici, un compassionevole atto di altruismo. Su questo piano, il testamento biologico potrebbe già rivelarsi elemento efficace per infondere a un malato terminare la forza di affrontare con serenità anche le cure estreme, confortato dalla consapevolezza che qualora queste non potessero dare i risultati sperati, nessuno tenterà di tenerlo artificialmente in vita e assecondando la sua volontà, gli sarà data la possibilità di affrontare la morte con la pace nel cuore.
(Rispondi)
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 09/04/16 alle 09:45 via WEB
Mia madre era incazzata nera perchè , lucidissima, voleva morire e non ci riusciva, alla fine la natura l'ha liberata da umiliazioni, dolori e vita degradata a livelli infami. Meno male che non mi ha chiesto di aiutarla, come invece mi è capitato di sentire altre volte nella vita. Io personalmente sono d'accordo : la gente dovrebbe essere libera di scegliere (lo vorrei per me) , chiaramente controllando bene bene che gli eredi o la comunità non ti ammazzino tuo malgrado. A questo punto chiunque toccherebbe con mano che la decisione di ammazzare qualcuno o sè stesso non è per niente semplice da prendere.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:45 via WEB
Ti capisco perfettamente!! L'eutanasia, è stata suggerita proprio dalla tragedia della lenta degradazione fisica e psichica di una persona molto vecchia o di un malato condannato. È proprio necessario subire tutto ciò? Chiedono coloro che muoiono al rallentatore e i loro parenti. Il ricorso all'eutanasia cesserà quando non ci saranno più esiti finali atroci. In attesa, si instaura una perversione: il coraggio di morire diventa il coraggio di uccidersi, perché si rifiutano l'umiliazione e la sofferenza.
(Rispondi)
 
debora.candiotto
debora.candiotto il 09/04/16 alle 09:58 via WEB
Penso che ogni essere umano abbia il diritto di vivere in modo dignitoso.. quando la malattia ti toglie questa possibilità facendoti solo soffrire allora bisogna che la legge ti tuteli in modo da lasciarti la facoltà di scegliere di andarsene.. speriamo che prima o poi qualche legislatore ci pensi e metta un rimedio a questo vuoto normativo!!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:47 via WEB
Ciao Cara. Hai ragione. Oggi la “morte dolce£ sta prendendo un altro volto: l'eutanasia È il suicidio metodicamente organizzato, non un suicidio per disperazione, ma per finire la vita nel modo più dignitoso e il meno doloroso possibile». Esiste addirittura un'associazione per il diritto di morire con dignità che vuole abituarci a questo suicidio come ultimo ricorso a un buon accostamento alla morte: nessun accanimento terapeutico, miglioramento nel trattamento medico del dolore nella fase terminale, e finalmente, con una dolce musica, la pozione liberatrice: «Salve, mio ultimo mattino!».
(Rispondi)
 
LA.QUARTA.LUNA
LA.QUARTA.LUNA il 09/04/16 alle 10:21 via WEB
Che sia riconosciuto finalmente il sacrosanto diritto ad una dignitosa morte, un principio basilare di ogni paese civile.
(Rispondi)
 
 
marcella.988
marcella.988 il 09/04/16 alle 14:12 via WEB
“Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.” Lucio Anneo Seneca
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:53 via WEB
Il filosofo Lucio Anneo Seneca è nato a Corduba, il 4 a.C. . Quindi in più di 2000 anni non siamo riusciti a realizzare quanto andava dicendo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 15:05 via WEB
Rispondo a " LA.QUARTA.LUNA" . Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un'idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte. (Indro Montanelli)
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 09/04/16 alle 12:13 via WEB
Dio dà la vita, Dio la riprende! Sono cattolico cristiano e non posso che sostenere quanto detto! Ma se devo essere onesto intellettualmente, là dove ragione e fede, "Simul stabunt, simul cadent", si sorreggono, allora non so se sosterrei quanto sopra: temo che in casi gravissimi che interessassero la mia famiglia e le persone a me care, potrei desiderare di sostituirmi a Dio. Grande presunzione, grande offesa e grande peccato. La mia debolezza emotiva inquinerà il mio credo? Buon pranzo Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:40 via WEB
Grazie Carlo:-))) Dire sì alla fine della nostra vita può essere la grande prova del valore delle altre nostre adesioni. Una vita vissuta interamente nel coraggio e nella fede dovrebbe finire con una morte dolce, una fine "biblica": ci ricongiungiamo ai nostri cari, nasciamo alla vita eterna e andiamo verso Colui che assillava i nostri pensieri: «È tempo di vederci», diceva santa Teresa d'Avila morente. Voglia il Signore concederci una morte così dolce.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:59 via WEB
.... La vera lotta, CARLO, consiste nell'interessare tutto il personale sanitario ai trattamenti antalgici e nel preparare accompagnatori psicologicamente dotati e capaci di vera compassione..... Si tratta di una nuova nascita. La fine della vita è, per i credenti, la nascita alla vita eterna
(Rispondi)
 
cas.li
cas.li il 09/04/16 alle 14:08 via WEB
È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 17:09 via WEB
E' una affermazione che condivido in toto perchè morire senza essere vissuti è veramente un dramma inenarrabile
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giuseppe di Dio il 09/04/16 alle 14:10 via WEB
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 15:02 via WEB
Sì, uscire di scena con dignità
(Rispondi)
 
ester.mi00
ester.mi00 il 09/04/16 alle 14:13 via WEB
"Non uccidere" non è mai stato un freno alle guerre di conquista dei Cristiani, dal Santo Sepolcro alle colonie antiche e moderne. Stupisce, dunque, che a una così apertamente liberale lettura del comandamento a proposito di pena di morte e guerra, il Catechismo ne affianchi una così rigidamente conservatrice a proposito di aborto ed eutanasia.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 15:01 via WEB
Se la ragione ci è stata offerta dal Cielo e lo stesso si può dire della fede, allora il Cielo ci ha presentato due doni incompatibili e contraddittori. Denis Diderot, Aggiunta ai Pensieri filosofici, 1762
(Rispondi)
 
karin20
karin20 il 09/04/16 alle 14:15 via WEB
A chi appartiene la tua vita? A Dio, risponderà qualcuno, ma è una risposta che non può avere forza di legge: può governare le scelte del credente, non del cittadino scettico e dell'ateo. E a quale Dio, del resto? Il Dio cristiano dei valdesi, in determinate circostanze, ammette l'eutanasia. A parlare in nome di un Dio è sempre un uomo, infatti. Dunque, la tua vita appartiene a te, oppure a un altro uomo. Ma in questo caso sarebbe schiavitù. Poiché la tua vita appartiene a te, solo a te spetta decidere quando e come porvi fine. È un diritto personale inalienabile, che fonda ogni altro diritto e senza il quale ogni altro diritto può essere revocato in dubbio. (Paolo Flores d'Arcais)
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psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 14:54 via WEB
Non ho nulla da aggiungere
(Rispondi)
 
cas.li
cas.li il 09/04/16 alle 15:07 via WEB
Ma le situazioni cambiano molto in fretta e accade di scoprire sorprendenti parole di vita tra i malati terminali: conversioni alla fede e all'amore, la constatazione che «un'esistenza devastata può essere gloriosa» (cito un testimone, non avrei osato dirlo io stesso).
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 19:42 via WEB
"Nella nostra società, nella percezione che ognuno di noi ha della vita, la morte praticamente non esiste. Ci sentiamo immortali. Siamo quasi convinti che la medicina, le tecnologie siano come la tavola di un surf, capace di salvarci, di farci precedere continuamente l'onda della morte.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 19:43 via WEB
.... Alla morte siamo impreparati . Nella vita si impara a fare di tutto: si studia, si va a lavorare, si gioca in borsa, si fanno vacanze intelligenti, ma si è impreparati a questo momento ultimo e importantissimo. Si arriva a questo esame senza aver studiato. II modello di vita che ci viene presentato quotidianamente è sulla salute, il benessere, la giovinezza. Malattia, vecchiaia, morte vengono rimossi, volutamente ignorati". (Piero Angela)
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nina.monamour
nina.monamour il 09/04/16 alle 16:18 via WEB
'embrerebbe una richiesta di libertà, l’ultimo dei diritti civili ancora non garantito, messo sullo stesso piano del diritto di parola o di voto. Ma è davvero un diritto? Se si pone il tema in questi termini individualistici si tenderà a non domandarsi perché una persona vuole morire. Se la mia morte è un diritto vuol dire che la società ha il dovere di farmi morire. Questo, tra l'altro, significa accettare che il comportamento degli altri venga sottoposto a un vincolo drammatico, i parenti, i medici, ma anche l'intera società, che cosa pensano del farmi morire? Non possono essere obbligati a darmi la morte. Tutte le sentenze della Corte Suprema americana e della Corte di Giustizia europea hanno negato che nell'impianto normativo possa sussistere questo "diritto all'eutanasia". Ed è anche per questo motivo che legislazioni favorevoli all'eutanasia non si sono sviluppate tanto rapidamente. La terapia del dolore è però ancora insufficientemente conosciuta e praticata in Italia, il problema vero (secondo me) che è usata a macchia di leopardo, anche se la sua diffusione sta progredendo. Non è un problema solo dell'Italia ma anche, per esempio, degli Stati Uniti, dove le statistiche dicono che solo la metà dei pazienti viene trattata adeguatamente nella parte finale della vita.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 17:14 via WEB
Un commento profondo ed intelligente. Brava!
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 09/04/16 alle 16:19 via WEB
Ho mangiato la esse nel commento di prima, buon fine settimana Giuliana.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 09/04/16 alle 17:19 via WEB
NO, si capisce perfettamente. Qui nei commenti apprezziamo il contenuto, la sostanza.... non la forma ortgografica che risente della fretta che ci perseguita. Buona serata Carissima Nina:-))) Passo da te a salutarti tra qualche minuto
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giada_marina10
giada_marina10 il 11/04/16 alle 14:50 via WEB
in linea sommaria sono pro eutanasia .. morire è un diritto e ognuno ha il diritto di morire qnd gli pare a piace ...
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