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Post n°8269 pubblicato il 01 Maggio 2015 da psicologiaforense
Primo maggio, proposta di legge presentata con il fine di regolamentare l'esercizio del sex work, ossia il lavoro sessuale. Nel testo, la prostituzione viene definita come "attività di prestazione sessuale dietro pagamento di un corrispettivo", composta da "servizi sessuali ed erotici", non solo con contatto diretto ma anche attraverso le nuove tecnologie. A praticarlo maggiorenni con destinatari maggiorenni. L'entrata dello Stato? Il business generato dal settore sarebbe pari a circa 3,6 miliardi di euro l'anno. I "professionisti" del sesso, dovranno iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale, aprire partita Iva... «SEX WORK IS WORK» FLASH MOB: «IL SESSO È UN LAVORO. SUPERARE LA VECCHIA LEGGE MERLIN»
«Il sesso è un lavoro» o, meglio, «SEX WORK IS WORK». Questo lo slogan sottolineato con forza dai lavoratori e le lavoratrici del sesso che hanno organizzato un flash mob al Colosseo: tante candele e ombrelli rossi per sottolineare l’esigenza di un confronto sulle proposte parlamentari e sul riconoscimento della professione. Conferenza stampa assieme con il Comitato per i diritti civili delle prostitute, Codacons e l’Associazione “Certi Diritti” nella sede del Partito Radicale di Roma. Scopo dell’incontro - cui ha preso parte anche lo storico leader Marco Pannella - confrontarsi sulle proposte parlamentari sul riconoscimento della professione dei lavoratori del sesso e il superamento della legge Merlin.
«Le persone che lavorano nella sessualità sono considerate prive di diritto ma svolgono un lavoro che deve avere pari dignità degli altri», sostengono i promotori. Per questo assieme al Codacons hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per regolamentare il fenomeno.
Commenti al Post:
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StregaM0rgause il 01/05/15 alle 21:50 via WEB
l'industria del sesso, che è un business di proprzioni notevoli, va regolamentata: perché deve essere un lavoro in nero, esentasse? e la legge merlin va superata, ci vogliono controlli medici, tanto per dirne una.insomma è un lavoro magari particolare ma pur sempre un lavoro e come tale va trattato. buona serata giulia!
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 12:53 via WEB
Il dibattito sulla natura del rapporto tra Stato e prostituzione è aperto dal 20 febbraio 1958 in cui si varò la legge n. 75, (legge Merlin) che mise al bando le case chiuse.
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 12:55 via WEB
Alla mezzanotte del 19 settembre del 1958, come primo effetto della norma, vennero chiusi oltre cinquecentosessanta postriboli su tutto il territorio nazionale. Molti di questi luoghi furono riconvertiti in enti di patronato per l'accoglienza e il ricovero delle ex-prostitute. La tenacia di Lina Merlin nel portare avanti, fin dal momento della sua elezione, la propria lotta al lenocinio (favoreggiamento) inteso come sfruttamento di prostitute (e, di fatto, quindi decretare l'illegalizzazione della prostituzione) portò all'approvazione dell'omonima e ampiamente discussa legge. L'avvenimento, che segnò una svolta nel costume e nella cultura dell'Italia moderna, venne visto da alcuni come una svolta positiva, da altri col timore di alcune conseguenze quali gravi epidemie di malattie veneree e il dilagare delle prostitute nelle strade delle città, cosa che in effetti avvenne
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 12:56 via WEB
Pur essendo l'argomento per sua natura scabroso, e perciò improponibile sui pudibondi mezzi di informazione dell'Italia degli anni cinquanta, nel Parlamento e nella società si creò una spaccatura trasversale tra coloro che sostenevano l'opinione della Merlin, tra cui molti esponenti di area cattolica, e molti altri che invece opposero un atteggiamento di rifiuto totale e categorico.
L'ostilità verso la Merlin dei tenutari di case di tolleranza, che si erano riuniti in un'associazione di categoria denominata APCA (Associazione Proprietari Case Autorizzate), e di tutti coloro che si opponevano alla sua proposta di legge, giunse al punto di costringerla alla semi-clandestinità, dopo che ebbe ricevuto intimidazioni e minacce di morte.
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geishaxcaso il 01/05/15 alle 22:32 via WEB
:D poi ne faranno un albo professionale e si beccheranno i loro bravi crediti formativi, siffredi potrebbe addirittura mettere su una scuola di formazione.... ;P
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Marion20 il 01/05/15 alle 22:34 via WEB
Oggi a dire la verità la cosa che più salta all'occhio e' il fatto che si pretenda di celebrare la festa del lavoro e il lavoro in realtà non c'è.. È questa la grandissima contraddizione di questa festa.... Ciao a presto! Marion
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 13:02 via WEB
E' vero. Pare che resista solo il "lavoro più vecchio del mondo" pur in tempo di realtà virtuali. Anzi, oggi, la prostituzione in Italia (ai tempi di internet e del nuovo, grande "incrocio virtuale") ha fatto registrare una crescita esponenziale di professioniste del sesso che vivono adescando e schedando i clienti con l'ausilio delle migliori tecnologie informatiche
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gabbiano642014 il 02/05/15 alle 09:39 via WEB
Finalmente qualcuno che mette in evidenza il significato delle lavoratrici " del piacere ".Dare una svolta alla legge Merlin,non è solo il decoro,ma la regolamentazione fiscale ,lo sfruttamento clandestino e la protezione della salute pubblica.Perché non prendere esempio dalla Francia che ha istituito uno schedario sanitario e sociale della prostituzione.La piaga delle malattie sessualmente trasmittibili,forse potrebbe essere debellata.
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 13:05 via WEB
Dagli anni ottanta nel dibattito politico italiano hanno preso corpo numerose richieste per l'abrogazione - in tutto o in parte - della Legge Merlin, giudicata non più al passo con i tempi. La legge è ritenuta da più detrattori non idonea a gestire il fenomeno della prostituzione in Italia che, di fatto, rimane una realtà presente e costante. In Italia, infatti, non è considerato reato la vendita del proprio corpo, mentre lo è lo sfruttamento del corpo altrui anche se in ambiente organizzato. Ciò ha permesso il proseguire, di fatto, della mercificazione corporale nelle strade oltre che nelle case, ma nella clandestinità
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blumannaro il 02/05/15 alle 09:56 via WEB
Paese che vai..... In Australia il bordello
Daily Planet
è pure quotato in borsa. In pratica la massima espressione di "regolarità".
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 13:07 via WEB
Grazie per visita e segnalazione che pone in luce realtà che fanno riflettere
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pa.oletta il 02/05/15 alle 10:58 via WEB
Buongiorno ... condivido il pensiero di Gabbiano.... Paola
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monellaccio19 il 02/05/15 alle 12:25 via WEB
Sono stato tra i primi a ritenere che il settore fosse disciplinato e sottoposto a leggi che ne istituzionalizzassero la professione. Non saranno quattro bigotti baciapile a bloccare il fenomeno dilagante e esentasse delle lucciole. Si studino forme e disposizioni per garantirne l'esercizio in termini di legittimità sociale.
Buon giorno.
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psicologiaforense il 02/05/15 alle 13:12 via WEB
Sono d'accordo con TE: solo riconoscendo autonomia e diritti ai sex workers si potrà combattere la criminalità organizzata e risolvere i relativi problemi di ordine pubblico e non solo...
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hommelibre10 il 02/05/15 alle 18:52 via WEB
Speriamo che lo scandalo della tolleranza finisca, la prostituzione o è reato o è un lavoro. E' giusto che sia un lavoro con tutti i diritti e i doveri.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
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