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Post n°8177 pubblicato il 10 Febbraio 2015 da psicologiaforense
Ognuno di noi ha un suo modo particolare di comunicare: il tono, le parole, i gesti, le frasi ricorrenti... Le forme della comunicazione possono anche esprimere la nostra personalità o situazioni di disagio e di conflitti. Scopri quali di queste forme coincidono di più con la tua modalità di comunicare con gli altri...
NOVE FORME DI COMUNICAZIONE
1. LA FORMA TRADIZIONALE Sono vincolata alle regole della vita sociale: tutto deve soddisfare gli standard del buon gusto. Conosco a memoria il modo di gestire una serie di argomenti che sembrano "neutri" in una discussione che sta diventando scomoda. Non mi sfogo o inceppo. 2. LA FORMA DELL'ABITUDINE Mi muovo sul sentiero delle buone maniere, cioè del "politicamente corretto". Ma ho una scintilla che salta fuori di tanto in tanto che mi fa dire anche parole ineleganti, come a voler dimostrare e sottolineare qualcosa. 3. LA FORMA RAZIONALE Comunicare mi sembra il modo ideale per esercitare l'arte della persuasione. I miei discorsi sono spesso lunghi monologhi complessi: voglio essere certa d'aver spiegato bene. Questo atteggiamento riflette il dominio della ragione: è tutto nella mente. 4. LA FORMA ANSIOSA Il mio stile per comunicare è caratterizzato dal timore di non farmi sufficientemente capire, apprezzare, approvare. E’ un susseguirsi di domande, scuse, correzioni. Un modo di esprimermi che rivela tutta la mia insicurezza. 5. LA FORMA DEPRESSA Parlo poco e con voce bassa mista a paura. Non trovo mai un buon argomento di conversazione che m'interessi per più di cinque minuti ... a volte mi contengo per non esplodere o scateno un'aggressività repressa e colpevole. 6. LA FORMA REPRESSA Ciò che conta per me è il controllo. Mai una parola di troppo, mai un gesto sbagliato. Blocco l'espressività per fermare la carica emotiva che è in me. 7. LA FORMA SOSPETTOSA Parlo spesso servendo mi di metafore e proverbi che appartenevano alla mia famiglia d'origine e pongo attenzione a ogni gesto e a qualsiasi sguardo ed espressione, per sottolineare come valide le mie ragioni. In questo modo la comunicazione con gli altri viene compromessa dai miei pregiudizi. 8. LA FORMA EGOCENTRICA Tendo a metter mi al centro di ogni tipo di comunicazione. Spesso parlo in prima persona e mi piace raccontare aneddoti e cose che mi sono successe. In questo modo corro il rischio di togliere spazio agli altri: in pratica non do vita a un vero dialogo. 9. LA FORMA SPONTANEA Si tratta di un modo di comunicare liberamente, in modo naturale. I miei pensieri arrivano direttamente al mio interlocutore, senza filtri. Lo sguardo, i gesti, sono risorse che mi danno fiducia. È la strada migliore per una comunicazione veramente efficace.
Commenti al Post:
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alzanussi il 10/02/15 alle 13:49 via WEB
Io non perdo i il controllo. Sono un emotivo per cui devo bloccare l'espressività per fermare la carica emotiva che è in me.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 16:37 via WEB
Suggerimento: ogni giorno, per dieci minuti, ascolta musica dal ritmo forte, seguila con i movimenti del corpo e ripeti i suoni che senti. Aiuta!
(Rispondi)
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monellaccio19 il 10/02/15 alle 12:42 via WEB
A stomaco vuoto non so rispondere: con il tuo permesso vado a pranzo e torno nel pomeriggio: a stomaco pieno avrei altre prospettive di giudizio.
Buon pranzo a te, anche tu a stomaco pieno, replicheresti diversamente al mio commento!
(Rispondi)
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Nuvola_vola il 10/02/15 alle 13:34 via WEB
Ogni forma può andare bene visto che ognuno di noi è fatto alla maniera.ma io credo che ad ogni forma ci vuole il rispetto di base e non la maleducazione.qui e fuori di maleducazione c'è ne tanta.alla fine bisogna adeguarsi alle persone oppure se non siamo in grado di stare con gli altri civilmente ecc meglio starsene da soli.io posso dire di essere tutto quello che dici x le situazioni diverse proprio perché rispetto il mio prossimo.ma alla fine io sono me stessa.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 16:49 via WEB
Sì, però tu mi insegni che, ad esempio, l'incubo di uno che lavora è quello di essere disturbato da colleghi che stanno nello stesso ufficio, e che non perdono occasione per inacidirti l'esistenza. Conoscere il perché di quei comportamenti ti permette di gestirli, così eviterai scontri sgradevoli e stressanti.
(Rispondi)
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Nuvola_vola il 11/02/15 alle 07:24 via WEB
Buongiorno...conoscere è sempre buono a prescindere.sono arrivata al punto di non capire più il mondo,come la fai la fai sbagli sempre.conosco fuori una donna di 50 anni che qualsiasi comportamento usi con lei trova sempre il modo si dire che è perfetta in tutto che soffre solo lei...solo che non si rende conto che è sola e la evitiamo tutti.ultima volta che l'ho salutata con il sorriso mi ha risposto acida e nemmeno mi ha guardato in faccia..io ho fatto finta di nulla poi se ne esce io lavoro alle poste ....adesso mi domando che cosa c'entra con il mio saluto? Nulla...ed io ho risposto il saluto è educazione che il lavoro che si fa non c'entra nulla...te ne potrei dire tanti ma alla fine uno non si può adeguare a tutti,non so se mi sono spiegata sai ho difficoltà nello scritto.ciao bellissima.
(Rispondi)
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mark_marchi il 10/02/15 alle 13:47 via WEB
LA MIA E' ANSIOSA!!!
"Il mio stile per comunicare è caratterizzato dal timore di non farmi sufficientemente capire, apprezzare, approvare. E’ un susseguirsi di domande, scuse, correzioni. Un modo di esprimermi che rivela tutta la mia insicurezza".Mi hai proprio fotografato!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 16:52 via WEB
Suggerimento: quando inizi a "mangiarti" le parole, fermati immediatamente.Respira con calma in modo regolare. Poi ripeti la frase piano, e senza aggiungere scuse.
(Rispondi)
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gabbiano642014 il 10/02/15 alle 13:52 via WEB
Buongiorno Giuliana...Conoscere se stessi è importante come saper interpretare e conoscere i nostri sogni. Perdonami "prof", sai benissimo che io godo di un'ottima autostima. Per me la comunicazione è un confronto educato e corretto nei confronti dell'altro individuo.Patty
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 16:59 via WEB
A volte pero ti puoi trovare, ad esempio, con una collega competitiva ( dominante, arrogante e con un grande complesso di superiorità. Si offende facilmente e può essere molto sgradevole e maleducata quando non le prestiamo l'attenzione che cerca. Tende a essere metodica, intelligente, sempre competitiva, ecc..) In questo caso cosa fai? Ti lasci abbattere dalle sue provocatorie offese, ecc....? Se non conosci le regole della comunicazione ti è molto difficile "sopravvivere".
(Rispondi)
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gabbiano642014 il 10/02/15 alle 22:39 via WEB
Eccomi lo sai benissimo....il self control è la destrezza di un professionista per una corretta comunicazione e gestione aziendale.Buona notte Party
(Rispondi)
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dottore10 il 10/02/15 alle 13:59 via WEB
la mia forma di comunicazione è soprattutto di tipo razionale, ma talvolta con elementi ansiogeni, egocentrici, o spontanei
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 17:14 via WEB
E' normale, non darti pena! Se riesci esprimiti in piena libertà ma, sempre, con sufficiente sensibilità ed empatia.
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dottore10 il 12/02/15 alle 13:21 via WEB
faccia a faccia penso di essere molto bravo a comunicare, è per telefono che ho dei grossi limiti, sarà per questo che spendo poco di bolletta...;-)
(Rispondi)
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carlo.sti il 10/02/15 alle 16:00 via WEB
leggendo direi che comunico in modo egocentrico perchè tendo a mettermi al centro di ogni tipo di comunicazione.Se parlano gli altri mi annoio e mi appisolo
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 17:18 via WEB
Può anche essere che tu viva con gente noiosa e ripetitiva. Per quanto riguarda l'egocentrismo passa dall'IO al NOI. In questo modo la comunicazione è più coinvolgente ed efficace.
(Rispondi)
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GnothiTauton il 10/02/15 alle 17:07 via WEB
Il passo felpato: Senza mai offendere, per chi vuole intendere
(Rispondi)
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monellaccio19 il 10/02/15 alle 18:25 via WEB
So che adesso ti fornirò il fianco perché tu possa affondare il tuo malefico kriss malese, ma quanto sto per dirti è frutto di un esame non solo sui nove punti che tu indichi, ma risultanza di un approfondita analisi su ciò che potrebbe essermi congeniale e consono. In realtà, poiché nella comunicazione non si considera solo la dialettica e l'eloquio scorrevole, ma anche la gestualità appropriata e mai fuori posto, devo con estrema sincerità e senza presunzione, riferiti che io apparterrei alla categoria nr. 10 che altro non sarebbe che un compendio compatto e omogeneo delle categorie precedenti. Una piccola miscela ben combinata prendendo un pizzichino dalle altre precedenti peculiarità. Lo so, adesso sono tuo ostaggio per sempre e ti ho fornito la stura perché tu possa massacrarmi come e quando vuoi!!! Se accadesse, non tarderei a trovare buone e giustificate ragioni perché io possa fare altrettanto con te!!! AhAhAhAhAhAhAhAh!!!!
Ciao, io ho digerito bene,spero tu abbia fatto altrettanto, altrimenti sarà...guerra. AhAhAhAhAh!!!!
Ti adoro.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 19:36 via WEB
La decima, cioè la summa delle 9, è una comunicazione assertiva che permette secondo Alberti ed Emmons (e anche secondo me): «.... condotte comunicative verbali e non verbali che consentono a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui».
(Rispondi)
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 19:39 via WEB
Mi sembra che questo profilo ti si attagli perfettamente. Un abbraccio.
(Rispondi)
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monellaccio19 il 10/02/15 alle 20:19 via WEB
Con un vasetto da un kg. di Nutella non avresti potuto far di meglio: mi hai stroncato con il dolce gusto nemico della mia glicemia. Killing me softly.....ahahahahahah!!!!
Buona notte mia cara.
(Rispondi)
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sagredo58 il 10/02/15 alle 19:53 via WEB
Sei veramente convinta che una persona possa giudicare obiettivamente che forma di comunicazione adotta?
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psicologiaforense il 10/02/15 alle 23:27 via WEB
Se è persona esente da patologie psichiche di rilievo di solito sa come comunica anche se non sa le teorie sulla comunicazione, le scienze della comunicazione, ecc...
(Rispondi)
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Bloggernick il 10/02/15 alle 20:43 via WEB
Sono laureato in scienze delle comunicazioni. Non parlarmi di nuove forme di comunicazioni che ti piscio in testa.
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zanna1999 il 10/02/15 alle 23:57 via WEB
Dipende tanto da chi mi sta di fronte . Se è una persona con la quale sento “sintonia” è tutto molto spontaneo , non freno le mie emozioni e non faccio tanto caso a ciò che dico perché le parole escono come una corrente. .. altrimenti sono molto riservata e tirchia con le parole… serena notte a te , cara.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/02/15 alle 06:50 via WEB
Tu sai comunicare in maniera chiara, precisa, cristallina perchè conosci l'arte dell'empatia, ti ascolti e ti fai ascoltare, comunichi consapevolmente ed efficacemente. Un abbraccio:-)))
(Rispondi)
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StregaM0rgause il 11/02/15 alle 08:19 via WEB
io comunico come sono,sia nella parola che nella scrittura, e mi accorgo che , per me, è la comunicazione giusta: non devo rispiegare il mio pensisero o giustificarlo. ciaooo giulia
(Rispondi)
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maraciccia il 12/02/15 alle 00:00 via WEB
ossignor, mi metti in difficoltà, adesso mi tocca rileggerle tutte!..comunque mi capita fra l'altro di parlare "sopra" le persone, di non lascir parlare gli altri insomma..l'ottava, ma non solo
(Rispondi)
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Marion20 il 13/02/15 alle 00:32 via WEB
Io credo di essere abbastanza spontanea nel mio modo di comunicare, anche se mi capita a volte di chiedere scusa più volte. Ma in generale riesco a comunicare in modo sereno, almeno da un po' di tempo a questa parte; ne sono contenta, perchè la comunicazione è, ovviamente, la base della comprensione reciproca. Ciao buonanotte! Marion
(Rispondi)
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diogene51 il 13/02/15 alle 21:47 via WEB
Anche io non mi faccio troppi problemi. Però dipende: se sono rilassato, tra amici o colleghi, parlo il giusto, anche non molto, con naturalezza. Se devo prendere la parola in un consesso non amichevole sono molto più ansioso de forse la mia comunicazione non è cristallina. Mi è capitato di dover parlare ad una riunione nazionale di lavoro, dove sentivo la necessità di difendere l'operato del mio ufficio dopo un intervento negativo sul nostro operato da parte di un accademico di rilievo: ecco, non ho mai provato più ansia e mi domandavo anche se non stessi per avere un infarto. Però la puntualizzazione l'ho fatta. Per fortuna quando uno parla in pubblico, la gente non si accorge della tua ansia. Da quando l'ho capito sono molto più rilassato, sempre.
(Rispondi)
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