Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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PRIVI DI INTELLIGENZA SESSUALE, ITALIANI A LETTO, DELUSIONE FATALE, STUDI, RICERCHE,2014

Post n°8095 pubblicato il 17 Novembre 2014 da psicologiaforense

Sesso: gli italiani bocciati a letto, 2 donne su 3 insoddisfatte. Oggi 2014, epoca della libertà sessuale, ancora molte, troppe   donne non sanno cosa sia un rapporto veramente appagante: il 10%, infatti, non ha mai provato un orgasmo, il 30% non lo ha mai raggiunto con un partner, mentre altre assistono impotenti a un progressivo calo della soddisfazione sessuale...



 

 

SESSUALITÀ:
MORTIFICATI MA RASSEGNATI ALLA MEDIOCRITÀ
 

Il sesso dovrebbe essere  passione, emozione, piacere fisico, ma soprattutto divertimento e comunicazione.   Infatti, riuscire a raggiungere e a dare il massimo del piacere è il desiderio di ogni donna e di ogni uomo. Poche esperienze sono così intime, appaganti e misteriose come la soddisfazione del proprio partner....  Invece sono 13 milioni, cioè 2 su 3, le italiane insoddisfatte della loro vita sessuale. Il motivo? Rapporti inadeguati e troppo sporadici. Al contrario sono 11 milioni gli uomini che non si sento appagati a letto. E' la fotografia scattata da una ricerca di Datanalysis, presentata all'11esimo congresso nazionale della Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità (Siams), appena concluso a Cagliari.

"I risultati dipingono uomini e donne con una consapevolezza diversa del benessere sessuale e di ciò che vorrebbero dai rapporti", ha spiegato Mario Maggi, presidente della Siams e ordinario di Endocrinologia all'Università di Firenze. "Le donne oggi si rendono conto che un disturbo di lui - ha continuato – può avere ripercussioni anche sul proprio benessere e vogliono cercare soluzioni: la disfunzione erettile, uno dei disturbi sessuali più comuni che spesso si associa ad anorgasmia nella partner, è ritenuta un problema della coppia da affrontare in due dal 57 per cento delle donne e appena il 22 per cento degli uomini. Colpisce, poi, la mancanza di dialogo: in caso di disfunzione erettile, il 20 per cento degli uomini non vuole parlarne affatto mentre il 95 per cento delle donne ritiene sia un problema da affrontare. E c'è perfino un 25 per cento di uomini secondo cui è giusto che a trovare una soluzione sia soltanto lei".

 
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Commenti al Post:
job1111
job1111 il 17/11/14 alle 17:04 via WEB
ci sono troppi tabù (e troppa ignoranza) sull'orgasmo, e questo crea grandi problemi, ostacola il raggiungimento del piacere e aumenta in modo esponenziale gli equivoci sull'argomento.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:46 via WEB
Non credo che si debba frammentare così il problema. Non ha senso parlare SOLO di orgasmo. Il problema dell'educazione sessuale è una sfida alla complessità. Cerco di spiegarmi meglio....
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:52 via WEB
L'educazione sessuale del fanciullo costituisce un suo diritto fondamentale, cui corrisponde il dovere dei genitori e degli educatori a provvedere nei modi, nei tempi, secondo le metodologie più funzionali. In molti casi, genitori ed educatori, ignorano o ostacolano, con risposte spesso insignificanti o anacronistiche, o elusive, il diritto del fanciullo a conoscere la verità.
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 17/11/14 alle 17:06 via WEB
Se ci fosse una adeguata educazione sessuale ed affettiva si potrebbe migliorare la vita intima, l'armonia della coppia e l'autostima di ciascuno.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:53 via WEB
Il dovere di porre le basi dell' educazione sessuale è dei genitori o degli insegnanti? IO PENSO che si debba riconoscere la centralità della famiglia nell' educazione sessuale dei figli. Le ricerche psico-sociologiche hanno mostrato l'influsso profondissimo che i genitori esercitano, sin dall' infanzia, sui figli, mentre lo studio della personalità adulta ha posto in risalto l'importanza della azione familiare, sin dai primissimi anni, nella fissazione di tratti, abitudini, atteggiamenti.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:56 via WEB
SEMPRE A MIO MODO DI VEDERE, la famiglia, con gli ideali che sono ad essa propri, con il clima affettivo che la contraddistingue, con l'atmosfera di serenità e di cordialità, con la presenza di fratelli e sorelle, della madre, del padre, dei nonni, ecc... con gli habitus che determina, in gran parte, per via inconscia, è un ambiente educativo di primaria importanza e praticamente "insostituibile" .
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:00 via WEB
Come tutti sanno, le esperienze del fanciullo nell' ambito familiare debbono essere considerate I PRINCIPALI FATTORI DETERMINANTI DELLA SUA PERSONALITÀ. Infatti da un lato, nessun altro fattore umano incide tanto profondamente quanto la famiglia nell' offrire al fanciullo una prima impressione di sicurezza o d'insicurezza, nel delineare il suo atteggiamento nei propri o negli altrui confronti, nel formare i criteri morali della sua condotta; dall’altro la famiglia è l'unità sociale fondamentale determinante la personalità sia del fanciullo sia dell'adulto.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
diogene51
diogene51 il 18/11/14 alle 00:27 via WEB
Questo non lo mette in dubbio nessuno ma secondo me la scuola pubblica (ogni tipo di scuola, direi) deve poter surrogare la famiglia se questa è insufficiente o non capace. Non è che la famiglia sia sempre un luogo paradisiaco. In famiglia ci si può odiare, ci si tradisce, ci si picchia (quasi sempre a scapito delle madri), ci si può offendere in vari modi, anche sessuali. Chi non si preoccupa che la propria moglie provi l'orgasmo e dice che "a lei sta bene così, è appagata lo stesso", potrà formare una figlia o un figlio? D'accordo che il problema centrale non è l'orgasmo, ma il gioco e la complicità non ci sono se non c'è interesse reciproco finalizzato anche al piacere... Questa almeno è la mia opinione, Giuliana carissima
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 17/11/14 alle 17:25 via WEB
La sessualità umana non è solo dettata dall’istinto o da una stereotipia di condotte, come accade nell’animale, ma è influenzata da un lato dall’attività mentale superiore e dall’altro dalle caratteristiche sociali, culturali, educative e normative dei luoghi in cui i soggetti sviluppano e realizzano la loro personalità. La sfera sessuale richiede quindi un’analisi fondata sulla convergenza di varie linee di sviluppo, comprendenti l’affettività, le emozioni e le relazioni (Boccadoro L., Carulli S., (2008) Il posto dell'amore negato. Sessualità e psicopatologie segrete. Edizioni Tecnoprint, Ancona)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:03 via WEB
Perfetto. Proprio così. Di mio aggiungo che le trasformazioni strutturali subite dalla famiglia negli ultimi tempi, l'inquietudine e l'incertezza degli adulti, l'inesistenza del dialogo educativo tra genitori e figli, hanno riproposto in modo urgente il problema di "istituzioni", che dovrebbero surrogare la famiglia nel dovere di garantire ai figli le condizioni ed i supporti a loro necessari per conseguire l' autonomia.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:05 via WEB
La scuola è chiamata in causa per prima, sia perché costituisce la più importante società giovanile, sia perché, in qualità d'istituzione educativa, non può disinteressarsi di una dimensione fondamentale della formazione giovanile. Nel caso che neppure la scuola agisca, come avviene in molti paesi tra cui il nostro, tocca alle altre istituzioni educative extrascolastiche che agiscono sul territorio condurre un' opera di chiarificazione e di formazione a vantaggio dei fanciulli. Il problema ha tuttavia particolarmente investito la scuola, perché essa è in quotidiano contatto con tutti, fanciulli ed adolescenti, ed in linea teorica dovrebbe disporre di educatori preparati all'impiego di metodologie adeguate.
(Rispondi)
 
zanna1999
zanna1999 il 17/11/14 alle 18:59 via WEB
Ecco che mi fai decadere il mito di Italiano -“lover” per eccellenza…
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:24 via WEB
Eheheheh ma tu hai M (italianissimo) che disconferma questi dati
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:08 via WEB
Carissima NAT io credo che TU sia in sintonia con me quando dico che l'azione della scuola può essere presa in considerazione sotto il triplice aspetto di "iniziazione", di "educazione", di "consulenza". Essa deve anzitutto offrire ai giovani le cognizioni necessarie sulla vita sessuale, sulle sue implicazioni individuali e sociali su tutti i piani, compresi ovviamente quelli di prevenzione da malattie e di tutela della salute. La scuola non può rassegnarsi al fatto che, per incapacità o assenteismo dei genitori, gli alunni restino soli di fronte alle esigenze del loro sviluppo e terminino gli studi, senza avere ricevuto una vera "preparazione alla vita".
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/11/14 alle 19:08 via WEB
Noi oggi, paghiamo l'ingoranza maturata in questi ultimi sessanta anni. Mi ricordo, verso la metà degli anni sessanta più o meno, un film dal titolo "Helga"; fu messo in circolazione (naturalmente vietato ai minori): "....Con l'esposizione semplice di un manuale scolastico, su un piano di divulgazione scientifica a livello di massa, è una lezione corretta e svelta di educazione sessuale che si conclude con la sequenza che all'epoca suscitò grande scalpore di un parto. In alcuni momenti scivola o nel cartolinesco di germanica banalità o nel semplicismo divulgativo, ma resta, forse ancora oggi, convincente e istruttivo". Tratta dal Morandini questa è la descrizione del "film documentario". All'epoca noi ragazzi imparammo tante cose che sapevamo in maniera approssimativa o addirittura errata. Allo stesso tempo, nei paesi del Nord Europa, i ragazzi nostri coetanei, le stesse cose le studiavano a scuola. Ecco dove è la sostanziale differenza. Siamo partiti tardi e male. il divario lo scontiamo nel tempo perso!!!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:13 via WEB
E’ verissimo quello che dici CARLO, proprio per questo la scuola, nel rispetto delle competenze familiari, DEVE: 1) essere fedele alla sua missione di verità, permettendo al fanciullo di costituirsi gradualmente, attraverso le varie discipline, un insieme coerente di conoscenze, in modo chiaro, naturale, sano; 2) inserire gli argomenti di educazione sessuale in un' atmosfera educativa comunitaria, affrontandoli con molta serietà e pacatezza, quando l'occasione si presenti; 3) applicarsi alla formazione del carattere e del sentimento, che deve procedere di pari passo con l'informazione puramente "nozionistica". Gli insegnanti, inoltre, possono offrire ai genitori, attraverso incontri di varia natura, i supporti più idonei a capire i problemi dei figli ed a stabilire con loro un dialogo aperto e costruttivo in una materia così vasta e delicata (educazione all'affettività)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:15 via WEB
INFINE, CARISSIMO CARLO, genitori, insegnanti ed educatori si pongano in un atteggiamento di accoglienza e di ascolto, avvertano quello che i loro ragazzi chiedono e stabiliscano un dialogo aperto,vero, costruttivo. Questo è l'itinerario dell'educazione in ogni sua dimensione, COMPRESA QUELLA SESSUALE.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/11/14 alle 20:39 via WEB
Non posso aggiungere altro. Esautiva e completa mia cara. Ora si tratterebbe di creare questi sicuri presupposti che crerebbero le basi per un percorso ad hoc!!!! Io sono "ottimino"....spero? Ovviamente, poichè credo nell'Italia a due velocità, quel "spero" si riferisce alla mia parte, quel sud dove sono io e la...lentezza! Notte Giuliana.
(Rispondi)
 
mark_marchi
mark_marchi il 17/11/14 alle 21:01 via WEB
Non ti sembra di sovradimensionare l'importanza di genitori e famiglia e di deresponsabilizzare i docenti e la scuola?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 21:06 via WEB
L'educazione sessuale NON compare nè nelle nuove indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia, nè nei programmi di quella primaria. Quindi la responsabilità della scuola è sotto gli occhi di tutti. Non per questo ho "sovradimensionato" l'importanza dei genitori!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 21:09 via WEB
E' incontestabili che: a) i genitori sono, in senso profondo, non solo i plasmatori della vita morale dei figli, bensì anche gli artefici dei tratti specifici di essa; b) la personalità di un adolescente potrebbe benissimo essere "prefigurata" dalla conoscenza del modo con il quale i genitori lo hanno formato; c) nessuna persona può avere anche solo una decima parte dell'influsso che hanno i genitori sui figli. L'azione dei genitori PRECEDE quella di qualsiasi altro ente educativo o gruppo informale. A sei anni infatti, quando il fanciullo entra per la prima volta in aula o, se si vuole, a tre, quando comincia a frequentare la scuola dell'infanzia, ha già strutturato o è in via di strutturare i meccanismi fondamentali ed i tratti di base della sua personalità, gli atteggiamenti essenziali che condizioneranno la sua condotta anche nell' ambito dell' attività sessuale.
(Rispondi)
 
 
diogene51
diogene51 il 18/11/14 alle 00:30 via WEB
Questo è vero, la scuola può entrare in causa molto dopo, quando gran parte dei giochi son fatti, comunque credo che una sana educazione sessuale data anche nella scuola possa correggere un poco l'imprinting avuto.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 11:33 via WEB
Hai ragione. L'educazione che la scuola ammannisce dovrebbe essere in grado di dare la giusta rilevanza a TUTTI gli aspetti che caratterizzano e costituiscono l'uomo. Purtroppo, invece, la scuola che Renzi dice di voler rinnovare ha carenze non solo sotto il profilo strutturale, logistico, organizzativo, ecc... ma anche sul piano più squisitamente pedagogico tanto è vero che vengono trascurate, ad esempio, l'educazione civica, quella estetica, fisica, intellettuale, morale, sessuale, sociale, ecc...
(Rispondi)
 
gioia58_r
gioia58_r il 18/11/14 alle 08:32 via WEB
ti confesso...meglio non fare le confessioni, buongiorno
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 10:55 via WEB
Buon pomeriggio carissima:-))) Sì ignoramus et ignorabimus!
(Rispondi)
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 18/11/14 alle 09:45 via WEB
Buongiorno Giuliana:)))))
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 18/11/14 alle 10:00 via WEB
Forse se ne parla troppo e male di ..sesso.. Credo che sia importante quello che vedono e vivono in famiglia,ma non basta,anche se è una buona base..se la famiglia funziona,ma non basta. Se ne parla anche troppo di "sesso",ma non abbastastanza di quello che sono i problemi che riguardano il nostro " corpo" che non è perfetto e che può avere bisogno di aiuto in certi casi. Non so se riesco a farmi capire.. Non tutti sanno chiedere aiuto per risolvere:pudore o vergogna? So solo che ,benché si dica che la società si è evoluta in tanti campi,in quello che riguarda alcune problematiche..siamo indietro..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 10:57 via WEB
Buon pomeriggio Carissima:-)))) Oggi qui sulla laguna c'è il sole...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 11:04 via WEB
Dici benissimo, infatti ci sono specialisti (sessuologo, andrologo, psicologo, psichiatra,urologo, ecc...) a cui ci si rivolge con difficoltà perchè condizionati da pregiudizi, stereotipi, luoghi comuni, tabù, ecc...
(Rispondi)
 
tru69
tru69 il 18/11/14 alle 10:24 via WEB
Due discrete risposte al tuo post le trovi una nel tuo post 8092 l'altra nel post n 5 del mio blog vallo a bedere e mi dici che ne pensi
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 11:08 via WEB
Il mio post 8092 credo sia quello intitolato: " Ciao Maschio, il futuro è nelle mani delle donne alfa...", il tuo post n. 5 non lo ricordo ma ora vado a rileggerlo. Grazie per la segnalazione:-)
(Rispondi)
 
Hamsho
Hamsho il 18/11/14 alle 10:32 via WEB
Propongo due ore di sesso a settimana a scuola onde preparare e risolvere il dannoso problema per le future generazioni! Politicamente parlando ...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 11:23 via WEB
Sì, ma una vera EDUCAZIONE SESSUALE richiede, in via preliminare la presenza in classe di una atmosfera di confidenza, di fiducia, di spontaneità e di empatia. In un clima così concepito l'insegnante può fornire al discente tutte le informazioni che richiede ( quando parlo di insegnante mi riferisco soprattutto a quello della scuola dell'infanzia perchè le "curiosità" sessuali sono molto precoci). Da ultimo, bisogna sottolineare che nessuna educazione sessuale potrà sortire l'effetto desiderato se non diventa anche educazione all'AFFETTIVITA' .
(Rispondi)
 
 
 
Hamsho
Hamsho il 18/11/14 alle 11:47 via WEB
Uh Gesù, son stato frainteso ! Lasciamo ai piccoli l'affettività che dei doni ambiti è il più prezioso. Ciao.
(Rispondi)
 
RicamiAmo
RicamiAmo il 18/11/14 alle 11:05 via WEB
Ciao dolce giornata con affetto delia
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/11/14 alle 11:12 via WEB
Buon pomeriggio carissima, sono passata prima a leggerti:-))
(Rispondi)
 
fcmsdi
fcmsdi il 18/11/14 alle 12:04 via WEB
Sui problemi dei maschi:si potrebbe disquisire all'infinito sul problema,ma,qualunque discussione deve partire da due punti,secondo me,fondamentali:il primo è che l'uomo è un animale sociale, il secondo è la natura a cui apparteniamo e che ci circonda.In natura,in generale, il ruolo della femmina è fondamentale nella gestione dei piccoli,cioè,la famiglia, mentre il maschio, ha il ruolo di difesa e supporto della stessa.Nell'attuale società,specie quella occidentale,la donna ha perso di vista il suo ruolo fondamentale,per necessità o volontà personale,e da ciò,consegue il comportamento anomalo ,in senso lato,di molti maschi (proverbi saggezza dei popoli “il ….. non vuol pensieri”) .Da ciò,segue anche,per contrappeso, un trattamento completamente diverso della donna in molte altre società,non “occidentali (vedasi cosa può succedere,quando maschi e femmine di una società e dell'altra si confrontano). La colpa è di tutti,il giusto è sempre nel mezzo,ma ricordiamoci sempre il ruolo fondamentale della famiglia nella forgiatura delle nuove generazioni per un futuro migliore.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 18/11/14 alle 17:11 via WEB
è che a una certa età comincia a crescere la pancia,....e a diminuire gli ormoni..^___*
(Rispondi)
 
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