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Post n°8077 pubblicato il 05 Novembre 2014 da psicologiaforense
Conoscersi è condizione per diventare liberi. Solo chi è libero è capace di disporre della propria vita, e di metterla a servizio non solo di ciò che è bene, ma per realizzare ciò che è meglio. I dati di fatto ci fanno vedere come solo una minoranza di persone imbocca questa terza via.....
CHI SEI? CONOSCI E ARRICCHISCI TE STESSO
Tra permissivismo e autoritarismo solo una persona interiormente libera può scegliere in base a ciò che è meglio, per sé e per gli altri. Quello della persona è un mondo assai complesso. Non solo uno non conosce se stesso in modo definitivo, ma anzi la maggior parte di sé ordinariamente non è conosciuta. Per semplificare molto, diciamo che l' «io», centro cosciente capace di sentire, capire, valutare, scegliere, agire, è parte di tutto un mondo composto da diverse dimensioni. Per concretizzare questo concetto, pensiamo a un fiore. Petali, corolla, gambo, radici ne sono parti. Da sola nessuna parte può chiamarsi fiore. Se poi avesse una coscienza, il fiore potrebbe dire: «lo sono composto di molte parti e sono ancora diverso da come voi mi conoscete». Ritornando alla persona, diciamo che l'io comprende una dimensione che ospita delle "fantasie" e degli ideali (su come vorremmo essere, ecc.) e un'altra che comprende la propria realtà attuale, cioè quello che uno è in questo preciso momento. Tale dimensione attuale comprende sia quella conoscenza che la persona ha del proprio comportamento presente, sia il mondo sconosciuto del subconscio, sia l'io sociale, cioè l'io considerato nella sua relazione con l'ambiente sociale e con la cultura in genere. In questo quadro, i valori, gli atteggiamenti e i bisogni costituiscono il «materiale» a disposizione della persona. L' «io» può utilizzare i propri talenti, il proprio materiale in molti modi diversi. Uno può sempre chiedersi: «Io verso quali ideali sto orientando la mia vita? Come voglio investire i miei talenti, le mie forze reali? Perché mi sento disturbato da conflitti, da complessi ... ?», ecc.
Commenti al Post:
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maraciccia il 05/11/14 alle 17:27 via WEB
l'ideale è Leopardi..giovane meraviglioso..invece m'accorgo di essere troppo lenta in un mondo troppo veloce. Di talenti forse ne ho avuti sempre pochi, e quei pochi li ho sprecati..il pò che resta non basta a far vivere un sogno, ho scritto una volta..però da allora qualcosa ho realizzato. Rimpianti? Non essermi applicata di più quando era ora. Adesso sono d'aiuto e supporto per il volo di altri, ed è già qualcosa
(Rispondi)
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psicologiaforense il 05/11/14 alle 19:16 via WEB
Secondo Gary Seigel(che sembra parli per te) bisognerebbe ".... conoscere rapidamente il proprio interlocutore; migliorare l'ascolto e dire la cosa giusta al momento giusto; avere reazioni appropriate; non farsi tradire dal linguaggio del corpo; riparare a gaffe ed errori e chiedere scusa; essere disinvolti nelle situazioni critiche; andare a bersaglio anche nella comunicazione scritta".
(Rispondi)
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maraciccia il 05/11/14 alle 23:01 via WEB
beh...per non farmi mancar niente, il primo che m'è capitato a tiro, fra un pò me lo mangio!..peccato era solo un consigliere regionale, non ho la stoffa della politica, ma credo non mi dimenticherà tanto in fretta!
(Rispondi)
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mark_marchi il 05/11/14 alle 19:26 via WEB
C'è una mancanza di sicurezza interiore che deriva dall' inconsapevolezza di chi si è realmente. Ci si sente scollegati, immersi in una realtà che non ci appartiene, insicuri delle nostre scelte e decisioni, incerti sulla strada da seguire, non sappiamo chi siamo e cosa vogliamo davvero.
A causa degli stili di vita che ci troviamo a condurre, sempre più frenetici, problematici e che ci risucchiano energia, emozioni e tempo per ascoltare la nostra voce interiore e ritrovare la nostra centratura, arriviamo spesso ad un punto in cui ci sentiamo insoddisfatti, infelici, privi della lucidità necessaria per una chiara comprensione nei nostri valori e dei nostri obiettivi.
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psicologiaforense il 05/11/14 alle 19:56 via WEB
Per essere più chiara aggiungo che l'INTROSPEZIONE è l' osservazione dei propri contenuti psichici. Si distingue un'introspezione SIMULTANEA in cui l'osservazione avviene contemporaneamente al compiersi dell'evento psichico, e un'introspezione RETROATTIVA in cui i fatti psichici vengono esaminati dopo il loro svolgimento.
(Rispondi)
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job1111 il 05/11/14 alle 19:43 via WEB
« La coscienza non si esaurisce nell'intenzionalità diretta agli oggetti, ma, ripiegandosi, riflette su di sé. Come tale, essa non è solo coscienza, ma autocoscienza. L'"io penso" e l'"io penso che penso" coincidono in modo da non poter esistere l'uno senza l'altro. »
(Karl Jaspers, Philosophie, 1932-1955 )
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psicologiaforense il 05/11/14 alle 20:52 via WEB
Secondi alcuni l'AUTOCOSCIENZA sarebbe la forma più alta e più istruttiva in cui si può comprendere la vita. Io non userei toni così enfatici perchè dall'autocoscienza non si può eliminare l'AUTOILLUSIONE e perchè quanto uno sa di sè deriva dal modo con cui è stato considerato dagli altri , con conseguenti inevitabili errori di AUTOVALUTAZIONE o di AUTOSVALUTAZIONE.
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Yaris167 il 06/11/14 alle 09:21 via WEB
È necessario precisare, come ben sai che l''AUTOCOSCIENZA, non può mai essere intesa come " un far da se''. Sono questi i casi in cui "si pensa di sapere e non si sa' che includono quanto definisci in termini di AUTOILLUSIONE.
L'AUTOCOSCIENZA o AUTORIVELAZIONE o AUTOMANIFESTAZIONE è definibile come profonda COMPRENSIONE della persona che " per esperienza diretta" COMPRENDE la propria UNITÀ che TU, hai ben rappresentato con l'immagine del Fiore...
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Yaris167 il 06/11/14 alle 09:24 via WEB
Il Fiore non dice di "Se" ...semplicemente "È"... Buona giornata carissima.. ;-))
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g1b9 il 05/11/14 alle 21:34 via WEB
Quanto siamo sinceri verso noi stessi a volte è difficile da quantificare, lo stesso vale per quanto siamo capaci ad accettare quello che non possiamo cambiare ed impegnarci invece per quello che si può, se abbiamo obiettivi e desiderio di raggiungerli.
Buona serata, cara Giuliana!
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donadam68 il 05/11/14 alle 22:08 via WEB
conoscere se stesso è quanto mai difficile, ma credo che chi voglia leggersi dentro sia capace con il tempo, tanta forza d'animo e costanza ed essere cosciente del proprio io, delle proprie scelte, così come gestire movenze e atteggiamenti, altresì sia capace di percepire, capire, valutare, agire, comprendere la propria realtà e comportarsi di conseguenza, relazionandosi all'ambiente sociale e cogliere dal proprio «io» quelle capacità peculiari proprie che possano dare e soddisfare al tempo stesso gli altri, ma in primo luogo noi stessi in quanto siamo....ti auguro una buona serata Giuliana :)D
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