Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« IL CASO DEL GIORNO, IL F...COSTUME, SOCIETÀ, SESSUA... »

LA RIFLESSIONE, FERITE DELL’ESSERE, IL NON SENSO DELLA SOFFERENZA, CAMBIARE LO SGUARDO CHE RIVOLGIAMO A NOI STESSI

Post n°8014 pubblicato il 10 Settembre 2014 da psicologiaforense

Libertà, uguaglianza, fraternità…  vulnerabilità e sofferenza. Così fragili, così umani...


 

LA FRAGILITÀ È OVUNQUE,
LA SOLIDITÀ DA NESSUNA PARTE.

Dici che la sofferenza non serve a nulla, ma non è così. Serve a far gridare, per avvertire dell'insensato. Per avvertire della fragilità e del disordine. Per avvertire della frattura del mondo.Tu dici che la sofferenza non serve a nulla, ma non è così. Serve a dare testimonianza del corpo spezzato.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
villari1980
villari1980 il 10/09/14 alle 14:23 via WEB
E sempre difficile trasformare in parole la sofferenza fisica o psichica senza snaturarla, senza tradire il suo senso. Ed è difficile specialmente oggi in una realtà sociale che preferisce dimenticarla o nasconderla
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 14:32 via WEB
PRECISAMENTE. Nella nostra epoca l'uomo non conosce il perchè della sua esistenza, mezzi e fini sono fusi e confusi, ignoriamo addirittura che cosa si intenda per consapevolezza di sè e rifiutiamo la fragilità e la tenerezza che sono invece il nucleo dell'individuo
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 14:35 via WEB
Quando leggiamo le notizie di attualità attraverso leggiamo, a ben guardare, storie di fragilità....
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 14:37 via WEB
...prove fragili, testimonianze fragili, pace fragile, risultati fragili, potere fragile, ripresa economica fragile, ecc.. Fragilità dell'euro, dei legami familiari, del rispetto per la vita....
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 10/09/14 alle 14:27 via WEB
Forse poi la maturità dell'individuo sta tutta qui: nel comprendere che, in fondo, avere consapevolezza della propria "fragilità" significa saper apprezzare pienamente la profondità del suo opposto, la gioia.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 14:38 via WEB
HAI PROPRIO RAGIONE:-)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 14:45 via WEB
cercando su google l'espressione "POTERE FRAGILE" compare più di un milione di volte (1.150.000), mentre "POTERE FORTE" quasi 10 milioni di volte (9.750.000). Sproporzione inquietante o no? Ciascuno risponda a seconda delle proprie convinzioni. Che cosa ne è stato di quelle che potremmo definire "LE ULTIME NOTIZIE DELLE FRAGILITA' ". Se analizziamo la realtà basandoci sul concetto di "fragilità" il risultato è sconcertante e terribile.
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 10/09/14 alle 14:57 via WEB
Accettarsi. Quella cosa meravigliosa che è il tuo corpo. Abbraccia te stesso. Dunque, accèttati per quello che sei, abbandonati all' Amore di chi ti conosce, accetta quell'io ... che sei tu! Devi convincerti di essere una cosa bella, la più bella possibile!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 15:05 via WEB
Se capisco bene il tuo dire, il primo "rimedio" per recuperare ciò che "si è perso" sarebbe quello di allontanare ogni resistenza, e accettarsi con calma e con abbandono. Di conseguenza, non trasformare ogni cosa in un nemico da rifiutare o da combattere! Provo ad esemplificare: se non accetti il tuo naso, il naso diventa un ostacolo da superare; se non accetti i tuoi denti, i denti divengono un fastidio da eliminare; se non accetti quel rumore, quella tosse, quella persona, quel modo di fare, quell'episodio sgradevole ... essi si trasformano in un disturbo da rimuovere.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 15:06 via WEB
non so se ho bene inteso...
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 10/09/14 alle 14:59 via WEB
... Tu devi solo dire: io sono io ... e basta! E se questo è vero, non ti resta che: a) accoglierti, b) amarti, c) onorarti, e specialmente abbracciarti ... Proprio così abbraccia te stesso. Stringi idealmente questa realtà preziosa che sei tu, proprio tu!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 15:08 via WEB
La tua esortazione è dunque: ACCETTATI INVECE PER QUELLO CHE SEI,. Smetti di fantasticare, di perdere tempo, di inseguire illusioni e chimere. Devi prendere atto della realtà, della tua realtà. Devi accettarti per quello che sei, abbandonando ogni resistenza inutile e assurda. Tutto ciò a cui fai resistenza si trasforma in nemico: perché continui a vedere tanti nemici contro cui lottare?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 15:11 via WEB
Non hai tutti i torti e il tuo invito è suggestivo: Fai come i bimbi che, vedendosi nello specchio, sentono un irresistibile trasporto verso se stessi, e si baciano teneramente. E solo dopo aver abbracciato te stesso, potrai abbracciare gli altri, donando loro quell'amore che prima hai riversato su di te!
(Rispondi)
 
mark_marchi
mark_marchi il 10/09/14 alle 16:03 via WEB
La persona che soffre ha bisogno di un incontro, di qualcuno che la guardi per quello che è, con molto rispetto e tenerezza.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 10/09/14 alle 17:03 via WEB
Colla sofferenza comunichiamo al mondo che esistiamo, nonostante il dolore,anche se questo viene spesso ignorato da chi ci sta intorno. Eppure è tragico osservare che soltanto là dove il dolore grida a squarciagola, la gente volga lo sguardo e lo faccia non perché si vergogna della propria indifferenza, ma perché viene notato. Tuttavia non è da tutti manifestare il proprio dolore, perché è come ammettere che siamo degli sconfitti, che abbiamo bisogno di aiuto.
Ti auguro un buon proseguimento di giornata.:)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 18:11 via WEB
Buona serata carissima Giovanna :-) La fragilità, il disagio e la sofferenza sono problemi,come tu fai osservare, che riguardano ognuno di noi. O perché fanno parte di noi e fatichiamo a convivere con essi, ad accettarci per come siamo (spesso poco aiutati dallo sguardo di chi ci sta intorno), oppure perché sono presenti negli altri e perciò ci danno fastidio, ci turbano e ci mettono a confronto con i nostri stessi limiti. Inoltre ho il sospetto che in questo tabù della "fragilità" si inserisca anche una specie di superstizione che ci porta a rifiutarla per paura di esserne contagiati anche al solo nominarla.
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 10/09/14 alle 17:36 via WEB
Presumo sia il tempo che viviamo a spingerci alla compassione verso noi stessi, alla sofferena interiore. Più mancano segni di speranza, segnali a cui aggrapparsi e più crolliamo. Siamo talmente tanti in questa situazione psicologica che ci confondiamo tra di noi. Prima era più facile, era più in vista il "sofferente", ora non ci facciamo più caso, perchè l'aumento esponenziale di questi ultimi anni, ci spinge all'egoismo e all'indifferenza. Ecco perchè siamo costretti a lanciare segnali visibili, boe evidenti, abbiamo bisogno di essere notati per essere aiutati. Ma chi potrebbe, dove sta? Sono pochi e col tempo induriscono cervice e cuore: capiscono che potrebbe toccare a loro, quindi sono indaffarati a proteggersi, al "fai da te". Dare testinonianaza ha perso anche il suo valore evangelico: fede, speranza e carità sono chimere che si allontano sempre più quando sicrede sempre meno. Altri dei stanno occupando posti importanti: e le file per acqusitare i nuovi telefonini di ultima generazione, lo dimostrano ampiamente. Buona serata Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 17:51 via WEB
C'è un solo modo per affrontare la fragilità: in punta di piedi. Prima di tutto perchè quella che incontriamo negli altri è la stessa che portiamo dentro di noi. In secondo luogo perchè l'esperienza della fragilità può essere sia un momento di grazia che un confronto insopportabile con la sofferenza e il male. La fragilità infatti ci rimanda al mistero dell'essere umano.
(Rispondi)
 
P.P.65
P.P.65 il 10/09/14 alle 17:47 via WEB
E' ovvio dire che la sofferenza non serve a nulla perché vorremmo vivere sempre in serenità, ma considerato che questa è mera utopia la sofferenza in realtà serve per temprarci a situazioni future. La vita è tutto un saliscendi di situazioni felici e meno felici e la sofferenza è parte integrante di questo andamento... Un caro saluto.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 17:49 via WEB
BUONA SERATA CARLE':-)))
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 17:54 via WEB
Benvenuto tra noi caro P.P.65:-)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 10/09/14 alle 18:04 via WEB
Il nostro mondo ha un problema con la fragilità. Individualismo sfrenato, tirannia del successo ad ogni costo, esaltazione di una normalità spesso disumana che arriva sino alla folle ricerca della "qualità totale" nell'ambito della procreazione:tutti questi elementi vanno ad aggravare la pressione di un tempo che continua ad accelerare. Questo lascia ben poco spazio al riconoscimento della fragilità, considerata come qualcosa da eliminare, contro cui bisogna lottare con ogni mezzo.
(Rispondi)
 
anthos13
anthos13 il 10/09/14 alle 22:21 via WEB
...corpo spezzato e non solo... però forse, è anche attraverso la sofferenza, che possiamo scoprire quanta forza e coraggio possediamo.
(Rispondi)
 
RicamiAmo
RicamiAmo il 11/09/14 alle 15:08 via WEB
la sofferenza è un' arma molto pungente, ma ci serve a maturare e a buona giornata con un sorriso Delia
(Rispondi)
 
camnisi1943
camnisi1943 il 11/09/14 alle 16:52 via WEB
In tutti noi ve ne è un po, chi più , chi meno, non esiste una livellazione, ma capita vedere dei casi, in cui bimbi nati con una sofferenza che poi trascinano per la loro intera asistenza.
(Rispondi)
 
ladymaria45
ladymaria45 il 11/09/14 alle 17:01 via WEB
La sofferenza è la testimonianza di ciò che sentiamo, non siamo indenni, siamo fragili e questa fragilità la mostriamo con la sofferenza,un sorriso Lady
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 11/09/14 alle 18:14 via WEB
sofferenza..a volte si potrebbe evitare, a volte no. Quella evitabile non serve a niente e a nessuno. L'inevitabile invece va accettata..che faccia crescere è tutto da verificare, sicuramente ci cambia
(Rispondi)
 
EasyTouch
EasyTouch il 14/09/14 alle 14:57 via WEB
tutte le mie fragilità parlano di quello che devo divenire...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963