Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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DOMANDE INQUIETANTI, PSICOFARMACI, FALSI MITI, USI, ABUSI, FABBRICA DI MALATTIE?, ECCITANTI, SEDATIVI, PSICHEDELICI,

Post n°7984 pubblicato il 03 Agosto 2014 da psicologiaforense

VITA QUOTIDIANA E QUESITI SCIENTIFICI

 

Gli psicofarmaci sono veleni? Chi inizia a fame uso ne diventa schia­vo? Non sono nient'altro che un modo per anestetizzare i propri  conflitti? Una camicia di forza che la società usa per incatenare in modo elegante la dissidenza? O sono viceversa indispensabili strumenti  per la terapia e la riabilitazione  e quindi gli unici mezzi che possono essere considerati efficaci e scientifici? La psicoterapia, nelle sue mille sfumature, è un modo per crescere, per capirsi e per capire, per realizzare se stessi, o una delle più grandi prese in giro del nostro secolo? Si tratta, forse,  di un'immensa vendita di fumo in cui  si giustifica tutti e si afferma tutto e il suo contrario, o è l'unica via pos­sibile per guarire disturbi mentali?

 

 
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Commenti al Post:
diogene51
diogene51 il 03/08/14 alle 17:11 via WEB
Spesso la paura degli psicofarmaci è tipica di chi si dà a droghe di ogni genere, sia metaforiche che reali. Dicevo una volta a una persona che prendeva cocaina: ma se sei depresso vai da un medico e fatti dare degli antidepressivi; e quello giù a dire che chi prende gli psicofarmaci è un cadavere ambulante... Ho anche conosciuto un signore, medico, che si è ammazzato con le benzodiazepine, no tutte in una volta, ma un po' al giorno... Però io credo che gli psicofarmaci siano come gli altri medicinali; anche gli antibiotici sono negativi se usati a sproposito, però hanno salvato molte vite. La psicoterapia penso che aiuti e anche molto; certo, non tutto è guaribile con la psicoterapia da sola; malattie vere e proprie vanno trattate con farmaci e la psicoterapia può dare un indubbio contributo, ma non di più. Ci sono libri che parlano per singoli casi di guarigioni da una schizofrenia con la mera psicoterapia, tutto può essere, c'è un'ampia variabilità tra gli esseri umani, ma non ci credo molto.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 19:01 via WEB
E' vero anche questo... alcol, cocaina,hashish, sigarette , ecc.. a bizzeffe, mentre un buon antidepressivo qauando serve assolutamente no. Purtroppo su questo argomento si sviluppano stereotipi, pregiudizi, leggende metropolitane, bufale, ecc...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 19:02 via WEB
Nel merito. Psicofarmaci e psicoterapia sembrano avere pregi e difetti spesso complementari. Efficaci, rapidi, poco costosi e impegnativi i primi, che però hanno effetti collaterali e sono un po' deresponsabilizzanti e, soprattutto, non insegnano nulla; lenta, faticosa, costosa e non generalizzabile la seconda che però insegna a reagire e contribuisce a modificare idee e atteggiamenti irrazionali o patologici.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 03/08/14 alle 19:35 via WEB
Posso parlarti per esperienza personale raccontandoti la storia di un'adolescente che iniziò a soffrire di quelle che allora il medico chiamava distonie neurovegetative, e che curò con calciobromo, ottenendo buoni risultati. Durante l'università di tanto in tanto i disturbi si ripresentavano, ma lei cercava di sottovalutarli finchè un giorno, era ormai sposata e madre di tre figli, fu colpita da un attacco di panico. Ricordo quell'esperienza come una delle più brutte della mia vita; chi non sa cosa sia non comprenderebbe nemmeno se raccontassi minuto per minuto quei 20 minuti di terrore. Mi affidai alle cure di un neurologo molto giovane, figlio di una carissima amica, al quale io devo la mia rinascita, la mia vita normale, coi suoi alti e bassi, ma ho imparato a non temere i farmaci, cosiddetti psicofarmaci, che ,presi al bisogno in alcuni casi ,e costantemente per altri motivi, col controllo del medico ,ti cambiano la vita. Per quanto riguarda la psicoterapia, non avevo mai fatto un percorso di cura. Ho avuto , negli ultimi anni, un periodo lungo, difficile e doloroso, la malattia che mi ha portato via di recente mio marito, l'amore della mia vita, sessant'anni insieme. Ebbene la mia migliore amica, una psicologa, mi ha accompagnata in questo lungo percorso, col suo affetto immisurabile ed anche con la sua competenza professionale, per cui non posso che ringraziare anche la psicoterapia se ora sono qui ad elaborare il mio dolore con serenità, aggrappandomi a quella mano che mi accompagna ogni giorno , mentre lei mi ricorda di non scordare i farmaci che tengono lontano gli attacchi d'ansia e di panico.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 19:58 via WEB
Grazie davvero. Questo commento si amalgama in modo eccellente con l'argomento del post. La narrazione scorre, come una sorta di ininterrotta confessione, e lo stile segue il percorso incontenibile del pensiero e dell'intelligente esposizione dei propri vissuti.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 03/08/14 alle 19:37 via WEB
Scusa Giuliana se mi sono dilungata, ma spesso un esempio vale più di mille parole. Buona serata con un sorriso:)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 20:00 via WEB
E' un commento di altissimo livello per il quale non posso che ringraziarti con un forte abbraccio:-)))
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 20:11 via WEB
In altro post chiarivo: I disturbi d'ansia che si giovano della terapia psicofarmacologica sono il disturbo ossessivo-compulsivo, l'attacco di panico, l'agorafobia, la fobia sociale e l'ansia generalizzata. Oggi per ognuna di queste forme cliniche esistono terapie mirate e specifiche che comprendono sempre un intervento integrato (antidepressivi + psicoterapia cognitiva)
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 03/08/14 alle 20:29 via WEB
A volte le forze dell'ordine vi portano in ospedale un paziente agitato e violento in questi casi un ago in vena e via!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 20:34 via WEB
Succede tutti i giorni che venga ricoverato un paziente agitato e/o violento in TSO (trattamento sanitario obbligatorio) accompagnato dalla polizia locale (competente in materia). Spesso arriva con i polsi serrati nelle manette.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 20:39 via WEB
L'ago in vena (come dici tu) ce l'ha se è intervenuto il 118 e serve, in quei momenti, non tanto per somministrare psicofarmaci quanto piuttosto per "tenere aperta la vena" in caso di criticità medica (infarto, ecc..)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 20:47 via WEB
... essendo una emergenza psichiatrica, di solito, gli interventi verbali non sono efficaci anzi possono far incollerire di più il paziente quindi conviene somministrare per via parenterale i farmaci necessari.
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 03/08/14 alle 21:00 via WEB
E’ opinione comune che gli antidepressivi siano dei miracoli della medicina moderna che risolvono tante nevrosi, fobie
(Rispondi)
 
grazia.pv
grazia.pv il 03/08/14 alle 21:09 via WEB
Dico la verità: ho sempre temuto gli psicofarmaci, forse perchè non ne avevo bisogno e pensavo fossero come le droghe. Mi sbagliavo. Quest'anno ho avuto un pò di depressione e il mio medico curante mi ha prescritto un leggero antidepressivo, che sto ancora assumendo. Mi sembra di stare meglio.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 22:26 via WEB
Deve proprio essere una forma molto lieve considerato che il medico di base non ha ritenuto nè di svolgere accertamenti nè di inviarti a visita specialistica:-)))
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/14 alle 22:31 via WEB
Quando uno assume psicofarmaci per la depressione deve sapere due cose fondamentali. La prima. Gli antidepressivi iniziano a fare qualche effetto non prima di 3/4 settimane ( al contrario delle benzodiazepine o dei betabloccanti che entrano in funzione dopo pochi minuti). La seconda. Che ogni depresso ha il suo antidepressivo così come ogni ansioso ha il suo antiansia (quindi se il farmaco prescritto non sortisce gli effetti sperati entro 3/4 settimane va cambiato).
(Rispondi)
 
 
 
grazia.pv
grazia.pv il 03/08/14 alle 22:43 via WEB
Sono stata privatamente dallo specialista e anche lui mi stava precrivendo la stessa cura; significa che andava bene e il mio curante ha visto giusto:))
(Rispondi)
 
Michela_Somacal
Michela_Somacal il 03/08/14 alle 21:18 via WEB
Uno dei motivi che porta a considerare pericolosa l'assunzione di psicofarmaci è che si ritiene che modifichino artificialmente e in modo permanente comportamenti, pensieri ed emozioni, con una conseguente limitazione della libertà di vivere e di esprimersi nel mondo. La psiche viene considerata l'essenza dell'uomo, la sua identità, di conseguenza tutto quello che può modificarla viene ritenuto come una grave minaccia. A volte gli effetti collaterali dei farmaci, come ad esempio il rallentamento motorio o i tremori, vengono confusi come sintomi della malattia mentale, quindi si ritiene che i farmaci causino dei danni irreversibili, in realtà il quadro patologico può per sua natura rispondere poco a determinati psicofarmaci. Premesso che la malattia mentale deve essere considerata caso per caso; che la cura farmacologica può essere prescritta solo da un psichiatra che abbia valutato attentamente i disagi manifestati e che ci sono diversi livelli di possibile miglioramento; faccio parte di un gruppo di persone che hanno dei familiari affetti da vari disagi mentali, dalla mia esperienza posso dire che i farmaci sono molto importanti per superare i periodi più critici della malattia e con una buona collaborazione con psichiatri, psicologi e psico-terapeuti si può raggiungere una stabilizzazione a lungo termine. Per chi sostiene un malato psichico è molto difficile affrontare il rifiuto di ogni tipo di cura, il senso di impotenza e frustrazione per i familiari è molto alto.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/08/14 alle 15:24 via WEB
I pareri sulla legge 180 sono molto contrastanti ma nessuno ne contesta l'importanza o la giustezza della chiusura dei manicomi. Peccato che a distanza di TRENTASEI ANNI non sia ancora stata attuata veramente e fino in fondo....
(Rispondi)
 
boscia.mara
boscia.mara il 03/08/14 alle 21:36 via WEB
Non avendo esperienze in questo campo e nemmeno competenze al riguardo, mi limito ad esprimere un parere, come ho detto anche nel precedente post. Bisogna affidarsi alle cure di professionisti seri, non gente che ti prescrive il farmaco e poi ti manda a casa e chi si è visto si è visto. Tra l'altro, vanno monitorati anche i dosaggi (credo) e la cosa può variare da persona a persona e solo facendosi seguire costantemente si può arrivare ad una soluzione ottimale...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 09:57 via WEB
Come scrivevo altrove I farmaci sono assolutamente indispensabili.... si pensi solo al litio nel disturbo bipolare, ai neurolettici, agli antidepressivi, alle benzodiazepine, ecc.ecc. Ma spesso le pillole non bastano.... è necessario, contestualmente ricorrere ad una psicoterapia cioè ad una forma di trattamento che conduce il paziente a prendere coscienza dei propri conflitti e a risolverli rinunciando alla propria immagine ideale, peraltro irraggiungibile, per sviluppare una rieducazione della personalità fondata sulle risorse dell’immagine reale. Pertanto lo scopo della psicoterapia è una modificazione intrapsichica del paziente.
(Rispondi)
 
maresogno67
maresogno67 il 03/08/14 alle 21:43 via WEB
sarebbe molto bello e umano che a guarire i mali dell'anima fosse il sociale, la voglia di stare insieme, di ridere di capirsi. Ma tutto questo non esiste o almeno si vede tanto poco. Esistono i farmaci ma non sono essere umani, con tutto il rispetto per la scienza.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 10:08 via WEB
CON LA PSICOTERAPIA il paziente compie l'affascinante ma faticosa ricerca del proprio mondo interiore: deve tradurre il linguaggio metaforico e simbolico con cui l'inconscio gli parla mediante i sintomi, i sogni, le idee. Lo specialista lo aiu­ta, ma, in questa lavoro di traduzione egli si limita a poche spiegazioni: è poco più di una grammatica e di un vocabolario che il paziente può e deve adoperare da solo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 10:08 via WEB
.... Si dice che la vera psicoterapia incomincia quan­do la seduta finisce, perchè il paziente deve elaborare da solo il materiale discusso in ogni seduta: la psi­coterapia è un trattamento difficile, impegna­tivo, è un'esperienza che si deve vivere profondamen­te, sentire con intensità, desiderare con entusiasmo; altrimenti è inutile. I denigratori vorrebbero sminuirla dicendo che è solo una “cura con le parole”. A tal proposito non si dimentichi che il disagio psichico ( depressione, attacchi di panico, nevrosi, ossessioni, fobie, ecc…) è una patologia che nasce e vive sul piano delle emozioni e del pen­siero e non può essere curata che trattandola sullo stesso piano psicologico.
(Rispondi)
 
 
diogene51
diogene51 il 05/08/14 alle 21:22 via WEB
Sì, ma bisogna anche tenere presente che il piano "psicologico" è quello che osserviamo, la traduzione ai nostri occhi di una serie di interazioni tra neurotrasmettitori ed altre sostanze chimiche. Il solo problema è che conosciamo molto di più, forse, l'interazione psicologica rispetto alla chimica e alla fisiologia del cervello, delle quali ho l'impressione che ci sfuggano molti dettagli....
(Rispondi)
 
sblog
sblog il 04/08/14 alle 10:24 via WEB
Tra gli "psicofarmaci leggeri" potremmo inserire anche alcuni alimenti? Pongo la domanda non per una prescrizione di dieta particolare da parte di alcuno, ma perché ho talvolta osservato una dipendenza particolare dal cibo da parte di persone in evidente difficoltà di relazione a causa di conflitti, secondo me, ancora irrisolti. Come se vi fosse il bisogno di mangiare in certi momenti, non necessariamente per necessità di calorie da assumere. Ciao!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 23:43 via WEB
Sì, in senso molto lato. Su altro versante, invece, scrivevo in altro post:Carne, ma anche latte e persino gli omogeneizzati dei bambini pieni di farmaci o di prodotti chimici (e anche di sostanze cancerogene come la aflatossina). Cosa ci fanno mangiare ogni giorno? Di tutto, a leggere i risultati di numerose ricerche. Ad esempio, il latte contiene antinfiammatori, betabloccanti, ormoni e antibiotici; gli omogeneizzati antibiotici destinati agli animali ma anche antiparassitari come levamisole e fungicidi. E il cibo spazzatura non ha confini. Nella vicina Inghilterra, per esempio, hanno trovato pesce contaminato con il Prozac, che entra nei fiumi dalla fognatura. Ieri, tre carcasse di cavallo spedite dalla Gran Bretagna alla Francia contenevano tracce di fenilbutazone, un antinfiammatorio nocivo per l'uomo, che si somministra ai cavalli. Inoltre, Legambiente parla di un rischio concreto che la carne equina provenga da animali dopati. Ma attenzione. Chi ripudia la carne e ripiega sulle uova tenga gli occhi aperti. In Germania è scoppiato il caso delle uova bio false, sprovviste cioè dei parametri produttivi indispensabili per fregiarsi della ricercatissima «etichetta». Lo scandalo delle uova è stato sollevato dallo Spiegel, che ha scritto di 150 imprese produttrici della Bassa Sassonia finite nel mirino degli inquirenti.
(Rispondi)
 
donadam68
donadam68 il 04/08/14 alle 11:06 via WEB
buongiorno a te Giuliana, non ho esperienza a riguardo, ma nulla implica il mio lasciar qui un semplice saluto e un buon inizio settimana :)D
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 04/08/14 alle 12:44 via WEB
Poni belle e interessanti domande alle quali, manifestando la mia immensa ignoranza, non saprei rispondere! Bisognerebbe sapere cosa dice l'esperienza, quali risultati sono stati conseguiti nel tempo e farsene un'idea precisa. Nel caso non ci fossero dati qualificanti e attendibile, mi premurerò, appena affetto da tali patologie, far uso di codesti farmaci e riportarti gli effetti manifestati. Per la scienza medica e per te, farei questo e altro. Se potessi scegliere per l'altro, sarei molto contento!!!! Buon giorno Giulia'...ma sei in ferie o no?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 21:21 via WEB
BUONA SERATA CARISSIMO:-)))) Negativo per le ferie. Sono in piena attività e se anche non lo fossi non potrei comunque muovermi per i motivi che tu sai.
(Rispondi)
 
zanna1999
zanna1999 il 04/08/14 alle 19:21 via WEB
“Dacci oggi il nostro psicofarmaco quotidiano”!. Buona serata ,Giuliana :-)))
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 21:13 via WEB
EHEHEHEHEHGEH Natasa sei impagabile:-))))
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/08/14 alle 20:28 via WEB
"essendo una emergenza psichiatrica, di solito, gli interventi verbali non sono efficaci anzi possono far incollerire di più il paziente quindi conviene somministrare per via parenterale i farmaci necessari." E' vero.. ..mi porto dietro gli'effetti collaterali' del mio ultimo exploit non voluto
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 21:12 via WEB
EHEHEHEHEHEH quando ti sale il sangue agli occhi bisogna starti lontano:-)))
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 21:13 via WEB
Però c'è sempre un buon motivo quando ti inquieti...
(Rispondi)
 
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 04/08/14 alle 23:35 via WEB
Jes..^___^..ottimi motivi
(Rispondi)
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 04/08/14 alle 20:45 via WEB
...dipende. http://blog.libero.it/lucagabrielli/view.php
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 21:20 via WEB
TU utilizzi "dipende" in forma assoluta, come risposta dubitativa. Ad esempio: vai soggetto a disturbo esplosivo intermittente? Dipende!
(Rispondi)
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 04/08/14 alle 21:24 via WEB
ah ah ah! Fantastic. Però stai tralasciando la forma ironica, che negli intenti dell'utilizzatore non è dubitativa, ma certa! Per interessi chiunque (o quasi) diventa capace di trasformare ogni migliore bene in tutto il peggiore male. E la crescita demografica semplifica tutto. Dipende??? Ciao. ;)
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 23:32 via WEB
FELICE NOTTE!!!
(Rispondi)
 
rozappa
rozappa il 04/08/14 alle 22:45 via WEB
sospetto che gli psicofarmaci non servano a guarire le malattie mentali, ma solo a tenere sotto controllo gli ammalati. Non ho ricordi, nella mia vita, di persone con gravi problemi psichici, che siano guarite con cure di qualsiasi genere. L'unica guarigione possibile è quella dalla depressione...ma qui è più un lavoro di comprensione, di affetto e di rimozione delle cause... Non ti avevo mai commentato, ma ti avevo letto altre volte e mi piacciono i tuoi post. Buona settimana, Rosario
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 23:34 via WEB
Grazie e benvenuto tra noi:-))
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/08/14 alle 23:37 via WEB
notte Giulianina..un bacetto
(Rispondi)
 
 
Zara1115
Zara1115 il 05/08/14 alle 15:51 via WEB
Tu che scrivi poesie dimmi: cosa siamo essenzialmente, macchine, piante in fiore, alberi che crescono da un minuscolo seme? E qual è la tua metafora per i rapporti d’amore: uno splendido duetto, un’avventura a due, un mare tempestoso?
(Rispondi)
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 05/08/14 alle 22:04 via WEB
non siamo nè piante in fiore nè alberi, men che meno macchine..siamo uomini e donne, nasciamo dall'Amore, per lo più in uno splendido duetto
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/08/14 alle 23:39 via WEB
La terapia dei disturbi psichiatrici prevede "il medico come medicina"... nel senso che il curante deve essere non solo competente ma anche autorevole. Gli psicofarmaci vanno utilizzati nell'ambito di una relazione significativa con il paziente. Detto tutto questo, è chiaro che guarire non sempre si può, ma curare sempre si deve!
(Rispondi)
 
denis_darija
denis_darija il 05/08/14 alle 12:56 via WEB
meglio gli psicofarmaci costano meno della psicoterapia...roba da ricchi...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/08/14 alle 15:17 via WEB
Dipende dai disturbi che si vogliono curare: autismo, schizofrenia, psicosi, paranoia... disturbi affettivi, disturbi della personalità, fobie, ossessioni, nevrosi, disturbi psicosomatici, disturbi psicosessuali, ecc... Alcuni richiedono il trattamento farmacologico, altri quello psicoterapico. Nella maggior parte dei casi però è necessario un intervento integrato psicofarmaci + psicoterapia
(Rispondi)
 
Zara1115
Zara1115 il 05/08/14 alle 15:49 via WEB
Bisognerebbe conoscere quale è la vostra visione dell’esistenza umana? Assomiglia a una guerra, a un gioco d’azzardo, a un gioco di strategia simile agli scacchi ? O magari a un viaggio o a una scuola? A un puzzle o a un racconto dell’orrore? O forse a qualcosa di più divertente, come un ballo, una festa, una giornata al mare?
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 05/08/14 alle 22:10 via WEB
mi piace pensare la vita come un viaggio, non si sa quando s'arriva, e non si conosce la metà
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 05/08/14 alle 22:11 via WEB
ops..meta
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 06/08/14 alle 01:32 via WEB
La depressione ha una vera e propria causa organica, come sappiamo; quindi non si può non assumere un farmaco per rimuovere la causa che la provoca. Il farmaco da olo, per quanto personalizzato e ben dosato, non basta. Bisogna assolutamente fare una terapia psicologica, che metta a nudo ciò che fa soffrire e che rappresenta la concausa dell'atteggiamento depressivo. Ma perché funzioni, nella terapia bisogna mettere completamente a nudo se stessi, secondo me, perché a volte noi non immaginiamo davvero cosa fa stare male. Bellissimo post! Ciao Marion
(Rispondi)
 
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