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VITA DI COPPIA, CONFLITTI, QUANDO IL SESSO TACE, SINDROME DELL'INDOVINO, ILLUSIONE, DISILLUSIONE, DELUSIONE, FASE REALISTICA

Post n°8338 pubblicato il 30 Giugno 2015 da psicologiaforense

Ogni  coppia passa quattro fasi che si ripetono ineluttabilmente in qualsiasi rapporto: illusione, disillusione, delusione, principio realistico. Queste  fasi che una volta  potevano snodarsi in molti anni oggi si attuano in pochi mesi... In questo "percorso" si registrano litigi, anche aspri, per cui sarebbe bene chiedere l'aiuto di un esperto.   Vanno però evitate accuratamente quelle persone affette  dalla "sindrome pedagogica" e anche da quella "dell'indovino", espresse da "io ti salverò" e "io ti conosco più di te stessa" ...


LA COPPIA IN BILICO


I conflitti tra partner  sono una delle  cause principali delle disfunzioni sessuali di coppia. Gli uomini, in  queste situazioni,  soffrono di vari disturbi sessuali.  Mentre le donne  attivano  un "atteggiamento evitante" di ogni felice intimità. I rapporti sono intasati dalla quotidianità che autorizza a lasciarsi andare senza valutare le conseguenze. Le coppie che vengono da noi  sostengono, a parole,  che si potrebbe fare di più, mentre stanno scivolando nel fare, tragicamente, di meno. I conflitti più pericolosi sono i conflitti emotivi che animano una opposizione serrata. Un antico modello di lettura della coppia sosteneva che quest'ultima , durante la convivenza, passa quattro fasi che si ripetono ineluttabilmente in qualsiasi rapporto: illusione, disillusione, delusione, principio realistico. Le fasi che una volta  potevano snodarsi in molti anni oggi si attuano in pochi mesi e hanno la loro esplosione quando ci si muove verso la stabilizzazione definitiva dei rapporti.

In quel momento i conflitti si accentuano perché la scommessa è capire a cosa si va incontro e ogni differenza fastidiosa di modi di fare, abitudini, stili sessuali, vengono esaminati in modo da prevenire possibili infelicità. I conflitti si affrontano prima riconoscendoli, poi spiegando le nostre ragioni, poi proponendo o accettando proposte di cambiamento. Vanno spazzate via la "sindrome pedagogica" e anche quella dell'indovino, espresse da "io ti salverò" e "io ti conosco più di te stesso/a" . Se si vuole salvare il rapporto vanno piuttosto riconsiderate le assenze, e la mancanza di sesso è spesso la più forte.

 
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Commenti al Post:
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/15 alle 18:11 via WEB
Buona serata Carlo, sei sempre molto gentile:-))
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/15 alle 18:14 via WEB
Non so se le coppie di oggi vivono meglio di quelle di 50 anni fa. Infatti ogni giorno ci capita di vedere come l'unione coniugale non realizza il luogo della crescita personale, degli affetti, della solidarietà condivisa, della trasmissione intergenerazionale della cultura e, neppure, il luogo in cui si instaura l'indispensabile dialettica tra il principio della norma (rappresentato dal padre) e il principio della cura (rappresentato dalla madre). I coniugi all'inizio della crisi cercano di nascondere o più verosimilmente di rimuovere questo stato di cose poi, sempre più spesso, ricorrono non all'esperto ma alla separazione.
(Rispondi)
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/06/15 alle 19:21 via WEB
Sai? Io ritengo, magari a torto, che la differenza sia solo nei "grilli in testa". Non ne abbiamo avuti noi della metà (circa) del novecento, avevamo solo i sentimenti dalla nostra e l'impegno era lavorare e mettere su famiglia. Oggi, invece, sono tali e tanti i motivi di distrazione, le luci che abbagliano e soprattutto, come per l'abbandono dei cani, manca la responsabilità degli atti che si compiono. Tutto facile, tutto abbordabile, tutto alla portata di mano, anche senza lavoro, c'è chi ci pensa. Si vive per avere un nuovo modello di smartphone, si vive per essere sempre "up to the date", non ci si può chiamare fuori, saremmo pazzi a rifiutare le occasioni. Sono questi i ritmi, i tempi e le unioni si sfaldano, i sentimenti vacillano e i problemi della coppia si evidenziano sempre più. La società cambia repentinamente, i valori sono soppressi e le unioni sono solo un modo per "farsi compagnia". Lo so, non mi riprendere, ma sai che io sono datato, non posso cambiare le mie concezioni e le mie convinzioni solo perché i tempi cambiano. Devo attaccarmi a qualcosa e credimi, quel poco che ho imparato nella vita mi...piace, mi piace tanto che sono riuscito a trasmetterlo a inculcarlo anche ai miei giovani. Che significa? Che volendo si può lavorare in certe direzioni che molti, solo perché certi valori non alla portata delle loro aspirazioni drogate da altri interessi, non vogliono accettarli perché non consoni con i tempi. Diciamo che io e un pugno di altri ragazzi anziani, siamo stati fortunati.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/15 alle 19:39 via WEB
Sono perfettamente in sintonia con te. Più tardi o domani farò una riflessione nello specifico dei "litigi coniugali". Grazie. FELICISSIMA SERATA:-)))
(Rispondi)
 
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