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SAN VALENTINO, 2015, AMORE, FEMMINICIDIO, UCCIDERE PER PIACERE SESSUALE, I LABIRINTI DEL MALE, SMANIA BRUTALE DI POSSESSO

Post n°8180 pubblicato il 14 Febbraio 2015 da psicologiaforense

Nella cultura maschilista la sessualità si coniuga con l'aggressività e con il dominio. Ogni otto minuti viene assassinata una donna. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni. Sono prede facili, indifese, e il loro numero aumenta in maniera allarmante, a riprova che il femminicidio non è solo un atto empio e feroce ma anche il frutto di una cultura del disprezzo nei confronti della femminilità, di una modalità distorta di vivere i rapporti umani, di una visione dell'amore come smania brutale di possesso. 

 

INNAMORATO PAZZO
SAN VALENTINO: STORIE DI AMORE E DI MORTE

Anche nell'uomo ordinario il rifiuto sessuale scatena risentimento e talora rabbia e violenza. Solo pochi decenni fa era impossibile per una donna sottrarsi a una ri­chiesta di prestazioni sessuali del marito, come si fosse trattato di una insubordinazione grave, il non riconosci­mento del suo dominio. Il pene, insomma, è un simbolo di potenza prima ancora di un organo per il piacere sessuale. Importante è averlo, esibirlo. Così si arriva all’uccisione del partner: si tratta di un comportamento frequente fondato su un sentimento tra i più forti del­l’uomo contemporaneo. Il tutto comincia con le frustra­zioni e con la capacità di tollerarle. La frustrazione è un malessere dovuto al sentirsi considerato in modo diffor­me da quanto ci si attende e si ritiene di meritare. Un abbandono, un “tradimento”, una separazione… . La perce­zione della frustrazione varia da soggetto a soggetto tan­to da caratterizzare le personalità. Nel  femminicidio il gesto sessuale  si apparenta con il dominio dell'uomo sul  partner, di grado tale da  giungere al “bisogno di uccidere” . Del resto, secondo Freud, quando un bambino assiste alla scena primaria, cioè alla relazione tra i geni­tori, ne porta l'impressione di una lotta. La sessualità ha una componente aggressiva e le caratteristiche di una relazione di dominanza-sottomissione: “Dunque la violenza corrisponde alla componente aggressiva dell'istinto sessuale che è divenuta indipendente e in maniera esa­gerata ha, per spostamento; usurpato la sua posizione dominante”. Il piacere sta nella dimostrazione del pro­prio potere, vero elemento stimolante ed erotizzante. E' indubbio che la violenza nell'uomo si lega al pote­re e il potere al sesso. 

 
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Commenti al Post:
GnothiTauton
GnothiTauton il 15/02/15 alle 00:00 via WEB
Non è cultura. Sono menti malate
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/02/15 alle 00:15 via WEB
Ni putes ni soumises, (nè puttane, nè sottomesse) era lo slogan scelto da un gruppo di ragazze delle banlieues di Parigi quando nel 2003 diedero avvio al movimento per denunciare il dilagante MASCHILISMO e la violenza nelle sue varie forme, esercitata sulle donne.
(Rispondi)
 
 
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 15/02/15 alle 00:22 via WEB
il fatto che avvengano violenze non significa che esista una cultura. La cultura è altra cosa
(Rispondi)
 
 
 
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 15/02/15 alle 00:23 via WEB
è il termine cultura che non va. Conferisce dignità
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/02/15 alle 02:05 via WEB
Va bene, faremo tutto un discorso sul differenziale semantico...
(Rispondi)
 
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