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Post n°3928 pubblicato il 29 Marzo 2010 da psicologiaforense

Nella lunga storia dei molossi, pochi cani hanno avuto un’importanza paragonabile a quella del Tibetan Mastiff o Mastino Tibetano. Questo cane avrebbe avuto origine nell’altopiano del Tibet, dove ancora oggi vive. Considerato da molti studiosi il progenitore di tutti i molossi (sia di quelli a pelo lungo sia di quelli a pelo raso) dal Tibet si è diffuso nel bacino del mediterraneo seguendo le principali rotte commerciali dell’antichità e incrociandosi con le razze locali ha dato origine a numerose altre razze.
La sua origine antica è testimoniata da alcune sue raffigurazioni, addirittura il filosofo Aristotele ebbe modo di ammirarlo, tanto da definirlo un lottatore terribile. In epoche più recenti, ma sempre remote, Marco Polo ne parla come di un cane che allora sembrava essere il gigante della specie canina, che così da lui fu descritto: “hanno grandissimi cani, mastini grandi come asini, che sono buoni da pigliare bestie selvatiche”.
Rispetto alle razze canine più conosciute il Tibetan Mastiff è sempre apparso come un mondo a parte, come un sopravvissuto e, a volte, come un animale semiselvatico.

 
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