Tag CloudCerca in questo BlogCitazioni nei Blog Amici: 791 TagCerca in questo BlogUltimi commentiContatta l'autore
TagTag CloudMenuChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. Citazioni nei Blog Amici: 791 Cerca in questo Blog |
L'EDITORIALE, CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE, DELITTI PASSIONALI, OMICIDI IN FAMIGLIA, DELITTI A GRAPPOLO,
Post n°3919 pubblicato il 27 Marzo 2010 da psicologiaforense
L'EDITORIALE
Storie maledette:
Calma. Non è, come molti scrivono, una "epidemia" di delitti "per amore". Uno, due, tre…otto casi, anche se in sequenza ravvicinata, rappresentano una costante dell'omicidio “a grappolo”. Non stiamo, quindi, assistendo ad un revival del delitto passionale ma, forse più semplicemente, all'arrivo del caldo e del conseguente aumento dell'instabilità psichica, anche di quanti uccidono per «amore». Otto delitti in due giorni, molti uomini che uccidono le compagne e altri delitti in famiglia. Tutto da “manuale”: niente di nuovo. Gelosia patologica e incapacità di elaborare una separazione imposta dall'altro. Questi i motivi scatenanti di un tipo di delitto che mai, o quasi mai, se si escludono i casi di omicidio-suicidio di coppie anziane, è “per amore”: è solo per passione e quasi tutti finiscono con il suicidio dell'autore, che se non è immediato, difficilmente viene messo in atto. Io ti uccido perchè “non sopporto che tu possa appartenere ad altri” e mi uccido “perchè senza te la mia vita è finita”: narcisismo esasperato nella prima motivazione, difficoltà a staccarsi dalla figura materna nel secondo. Conclusione “logica”: sono io, non tu che mi lasci o non mi vuoi, “a determinare il tuo e il mio destino”. Omicidio passionale: nove volte su dieci lo commettono uomini (ma è anche la causa della maggior parte di omicidi compiuti da donne) e sono quasi sempre di età compresa tra i venti e i quarantacinque anni. Ma quale percorso introspettivo si delinea nell'omicida passionale che non si ammazza a sua volta? La prima spiegazione a caldo è quasi sempre: “è successo per colpa sua”, della vittima. Poi si arriva al fatidico “è colpa mia” cui si aggiunge, quasi automaticamente la rimozione totale del fatto. Una rimozione che porta il soggetto «a poterlo rifare» in futuro.
|
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49