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LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: PENSIERI, IDEE, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI.....PER UN ALTRO GIORNO

Post n°3598 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE


FOLLE CORSA ALL'ACQUISTO DI FARMACI CONTRO LA PAURA:
A RISCHIO LA FASCIA D'ETA' TRA 15 E 44 ANNI.

 

Nella nostra cultura, dove i modelli sono tutto vita e rock'n roll, non c'è più spazio per incontrare e tollerare la sofferenza come condizione umana. I frustrati si annidano soprattutto nella fascia d'età tra 15 e 44 anni. Qui i numeri parlano di più 4 mila «depressi», in Piemonte, di cui la metà vivono a Torino. E soprattutto di un boom nelle confezioni vendute: più 60 mila. Lo stress della vita quotidiana è aumentato senza dubbio, trasformando quelli che noi chiamiamo disturbi, legati ad aspetti temporanei dell'esistenza di una persona, in patologie cliniche, per cui i farmaci sono necessari. Frustrazioni da eliminare con una pillola. Ma siamo più depressi o più fragili? Fragilità e incertezza vanno di pari passo. E si mescolano a fondo tra i giovani e i quarantenni, le categorie «centrali», meno assestate. Chi si affaccia alla vita adulta e chi ci è appena entrato e fatica. C'è una forte incertezza. E la sensazione, per la prima volta, che queste generazioni abbiano di fronte una prospettiva meno rosea di quelle che le hanno precedute. Questo è un grosso generatore di ansia. Forse si ricorre troppo spesso al farmaco, trascurando il ruolo importante che la psicologia puo' rivestire in molti casi. Bisogna curare, non soltanto preoccuparsi di bandire le preoccupazioni. Forse, i numeri di questo fenomeno rispecchiano anche le difficoltà di chi cura, pressato da richieste sempre maggiori e sempre più assillanti. Perchè, a volte, c'è da fronteggiare un dramma che consuma: il peso di un corpo che svanisce. Nel 2008, quasi 17 mila anziani in più si sono fatti prescrivere psicofarmaci: da 71 mila a 88 mila. Alcune gravi malattie, che poco tempo fa portavano alla morte, adesso possono essere curate, garantendo ancora mesi, a volte anni di vita .Ma queste persone sono a forte rischio depressione. Resta il quadro di due generazioni in preda all'ansia. «Vecchi» e «BAMBOCCIONI». È vero: la famiglia italiana è iper-protettiva, ma la difficoltà a uscire di casa è reale e zeppa d'incertezze. E viene da credere che, tra i giovani, gli stressati non siano quelli che restano a casa, ma quelli che l’abbandonano.

 
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