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CULTURA, SCIENZA, FILOSOFIA: RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI,IDEE, SUGGESTIONI......PER UN ALTRO GIORNO

Post n°3493 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE

 
I mille esempi di violenza evidente contro cui "inciampano" i valori più alti

La violenza nel cuore dell'uomo nasce da una primaria esigenza: la sopravvivenza. L'ombra su un archetipo costante non solo nei secoli più bui quando, ad esempio, l'uso degli strumenti di tortura era legalizzato dal diritto ordinario, mentre la pena di morte è esercitata ancora da molti Paesi, anche quelli di più avanzata democrazia. Una mostruosità l'omicidio di Stato, che lede il più elementare diritto dell'uomo. Ma il percorso che l'individuo deve compiere per sganciarsi dalle primitive pulsioni è il cupo labirinto del dolore: le donne ne sono le prime vittime, specie nel Terzo Mondo, dove ancora viene praticata l'infibulazione (mutilazione degli organi sessuali). Nelle regioni islamiche nascere femmina è una disgrazia. Una realtà la violenza più vicina alla condizione-animale che non a quella eletta dell'essere puntato verso le alte vette del vivere nella dimensione escatologica della Salvezza. Il terrorismo con Al Qaida sulle cronache quotidiane della morte; le guerre fratricide dell'Africa; la tortura esercitata sotto ogni latitudine sono solo alcuni esempi. Amnesty International periodicamente traccia il terribile panorama della presenza di metodi violenti nei confronti di prigionieri e vittime dei sistemi, nel mondo contemporaneo che vede gli eserciti anche dei Paesi più avanzati, impegnati a "esportare la democrazia" con la violenza delle armi sacrificando decine di migliaia di civili, donne e bambini inermi alla logica dell'economia globale (in realtà particolare, regionale di utilizzo e di schieramento).
Una mattanza, orientata verso il più povero che ha la disgrazia di avere nel suo sottosuolo la materia prima alla quale l'Occidente non ha potuto (saputo... voluto) ancora rinunciare: Abu Ghraib e Guantanamo ne sono una riprova, anche se l'Impero giustifica il dolore dei pochi con la salvezza dei più. Così pure le Polizie dei Paesi più avanzati, per estorcere "verità" spesso precostituite, ricorrono alla tortura più scientifica che non lascia traccia sui corpi dei detenuti: scariche elettriche; sonno interrotto periodicamente; indigestioni di acqua salata sono sistemi ricorrenti. Un mondo che ancora deve fare molto cammino nonostante la moratoria della pena di morte firmata all'Onu rappresenti un modello di percorso (ancora simbolico) da affrontare nella concretezza. Una strada in salita che deve significare la percezione dei valori più alti dell'uomo.
Questi sono esempi di violenza "evidente" che i mass media denunciano periodicamente ad ogni "soffiata" dei Servizi. Ma ci sono aspetti più nascosti e subdoli della violenza: i silenzi; la mistificazione; il piccolo cabotaggio in politica; la complicità con il potere che mortifica spesso la verità. Il pianeta-terra subisce la sua violenza con le emissioni dei gas-serra che solo recentemente hanno visto gli Usa entrare nel contesto internazionale nella chiara percezione di un problema sinora ignorato. I bambini, nelle stesse famiglie, sono oggetto di subdola violenza sessuale, spesso anche con la complicità dei genitori. Le popolazioni meridionali sentono sulle loro coscienze il fiato grosso delle mafie. I cristiani che vivono nei Paesi a religione islamica, o induista, o buddista conoscono la persecuzione se non il sacrificio della vita. Gli ammalati a cui spesso non viene applicato il diritto alla salute. I poveri, i deboli, i reietti del globo a cui il cosiddetto mondo civilizzato, con la cinica attività delle multinazionali, rapina le risorse o inquina i territori, sono vittime della violenza. I cittadini (anche di cultura occidentale) che vengono orientati nelle loro scelte politiche con i silenzi, gli ammiccamenti, le distrazioni, le bugie subiscono violenza. Come subiscono violenza i ceti meno abbienti quando intravedono, in occasione del ricorso alle urne, l'illusione di una promessa. Quanta strada ancora per il Verbo del Cristo; quanti cuori deve conquistare specie nelle dimore del potere dove la logica del profitto; dell'inganno; dell'affermazione del "particulare" e della "ragion di Stato" trionfano sulle vite e sui diritti: e sono sempre loro (gli ultimi, gli esclusi, i diversi per razza, cultura o religione – gli alienati che rifiutano totalmente un mondo di corruzione e violenza) a pagare i prezzi più alti. Ma – ha promesso il Messia – per questi si apriranno le porte del Cielo: le Beatitudini del "Discorso della montagna" più che una speranza sono una certezza.

 

 
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