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RIFLESSIONE DELLA SERA, ANSIA, NEVROSI, FOBIE, LA MANCANZA DI SIGNIFICATO DELLA VITA

Post n°8386 pubblicato il 22 Agosto 2015 da psicologiaforense

Lo stato ansioso dell'uomo moderno, per i suoi conte­nuti qualitativi e quantitativi, è divenuto un fatto di così vasta portata, da determinare un elemento fondamentale della nostra cultura...


S M A R R I M E N T O


L'ansia, che sottende poi a qualunque disagio psichico, non è diffusa uniformemente nella nostra civiltà, ma col­pisce più gli abitanti degli agglomerati urbani ad alto livel­lo tecnologico, che quelli delle campagne o dei piccoli centri. Questo fatto sta a testimoniare quanto grande possa es­sere il rapporto tra i frutti dell'industrializzazione che sot­traggono l'uomo a un suo ritmo naturale, e i frutti di una vita non automatizzata, che riagganciano l'uomo a un'esi­stenza più giustamente biologica: esiste insomma un rapporto tra uomo-tecnica-nevrosi, così come tra uomo-automatismo-disumanizzazione, concatenazione che determina un mutamento non solo dell'habitat, cioè del­l'ambiente esterno, ma anche dell'habitus interno dell'uo­mo. Una componente essenziale di questo patologico modo di essere dell'uomo della civiltà occidentale è lo smarrimento, frutto tipico di una cultura che è venuta trattando l'essere umano come un qualunque altro bene di consumo. L'uo­mo, marchiato e inscatolato come un prodotto da mettere in commercio, ha un ben preciso compito nella società, cioè lavorare e produrre: il suo rendimento qualificherà e sarà condizione prima della sua valutazione. Da qui si genera la sua crisi vitale....

 
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