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ULTIM’ORA, RIMINI, LUCCIOLE CON PARTITA IVA, SESSO AL LAVORO, SERVIZI ALLA PERSONA, FISCO, SENTENZA DI CASSAZIONE

Post n°8272 pubblicato il 05 Maggio 2015 da psicologiaforense

Dura lex, sed lex. Rimini, liberi di prostituirsi, ma con la partita Iva. Trova conferma quanto affermava Thomas Chandler Haliburton:
le tasse, inevitabili come la morte....  

 

RIMINI CONTRO  LE PROSTITUTE... UN PLOTONE DI TASSAZIONE
Lucciole con la partita Iva, il fisco mette in regola anche le prostitute

Rimini, prostitute "obbligate" dall'Erario ad aprire la partita Iva.  L'Agenzia delle Entrate ha costretto delle lucciole a "regolarizzare" gli incassi. E pur di far pagare anche a loro i balzelli che noi comuni mortali versiamo, da sempre, alle casse dello Stato le hanno inquadrate tra le professioniste che erogano  “servizi alla persona” senza scendere nel dettaglio, sia chiaro. D’altronde da qualche mese le «belle di notte» di Rimini erano entrate nel mirino, prima della Guardia di Finanza e poi dell’Agenzie delle Entrate. Escort di lusso e lucciole  di strada, senza distinzione di sorta, sono state sottoposte a verifiche fiscali anche per verificare quello “strano” e ricco flusso di denaro presente su molti conti correnti bancari …

In conclusione, forti di una sentenza della Cassazione del 2010 (il  "MERETRICIO È SOGGETTO A TASSAZIONE PERCHÉ ATTIVITÀ LECITA") l’Agenzia delle Entrarte  ha "costretto" alcune lucciole ad aprire la partita Iva e a pagare tasse e contributi sulle prestazioni effettuate. O meglio "SERVIZI ALLA PERSONA", come recita l'oggetto dell'attività. La “professione più antica del mondo” è dunque un'attività lavorativa autonoma. E quindi va tassata. Gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate trovandosi di fronte casi di donne con cospicui conti in banca giustificati con l'attività di meretricio non si sono persi d'animo e hanno costretto le "colpevoli" ad aprire la partita Iva. Dichiarandosi prostitute all'Erario pensavano di farla franca invece i Supremi Giudici  non hanno dubbi:  È REATO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE  MA NON LA "VENDITA" VOLONTARIA DEL PROPRIO CORPO. E le tasse vanno pagate. Così tra balzelli, contributi ed ovviamente sanzioni le lucciole si sono viste recapitare cartelle esattoriali con molti zeri. 
 

 
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