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POST-NON POST, RACCONTO ( BREVE), CRIMINOLOGIA, ORA E MAI PIÙ

Post n°8183 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da psicologiaforense

UNA  COPPIA QUASI PERFETTA

Continua ad alzarsi e a sedersi sulla sponda del letto dalla sua parte  facendomi sobbalzare nel dormiveglia.

Decido che questa mattina ucciderò mia moglie.

Mentre si avvia per andare in bagno, noto che le spuntano dalle mutande le ali adesive dell'assorbente.

Glielo avrò detto mille volte che mi urta.

Sto nel tepore delle coperte a pensare come la finirò, mentre si lava i denti lascia inutilmente scorrere l'acqua. Attraversa di nuovo la camera ciabattando senza vergogna.

Chiudendo la porta, sbadiglia con il risucchio.

Le sarà scappato, ma sa che è una cosa che non sopporto.

Vado in bagno: naturalmente c'è la luce accesa.

Sarà l'ultima volta in vita sua che se ne dimentica.

In cucina mia moglie non c'è. Ne approfitto per prendere il trincia pollo. Nuovo di zecca. Come l'arricciaburro e lo scolamozzarella. Comprati e mai usati. Che sia maledetta!

Sul frigo noto una mela avvizzita, eppure sa che odio lo spreco. Ma ormai non ha più importanza.

Rigiro l'arma nel pugno per prendere confidenza.

Provo qualche affondo.

Sto diventando impaziente.

Chiamo mia moglie con la solita cadenza stizzita, così da farla accorrere immediatamente.

Sento che è nel capanno degli attrezzi.

Prima doveva chiedermi la chiave.

Tra pochi istanti la sua sofferenza mi darà pace.

Mia moglie apre la porta piano piano.

Sono pronto a sbudellarla.

Prima che il mio braccio si muova, lei mi colpisce in piena fronte con l'ascia che teneva già sollevata.

La testa mi rimbomba.

Crollo sulla poltrona, incredulo, con il ferro gelido ben infisso nel mio cranio.

Gli occhi mi si riempiono di una sostanza collosa: sangue, credo.

Rimprovero mia moglie perché l'ascia è piena di ruggine.

Lei mi tira una ciabatta ed esce sbattendo la porta.

E io mi sento uno stupido con il mio insignificante trincia pollo in mano.

 
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