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« Terapia di coppia, psico...LA VIGNETTA DELLA DOMENICA »

IL SECOLO DEL MAL DI TESTA, CEFALEA, EMICRANIA, CONOSCERE IL NEMICO E AFFRONTARLO,DOMINARE IL MAL DI TESTA,

Post n°8159 pubblicato il 24 Gennaio 2015 da psicologiaforense

La cefalea cronica affligge il 10% degli italiani che, a causa del dolore, sono costretti a rinunciare a piccoli e grandi piaceri quotidiani. Perciò è importante correre ai ripari, senza farsi tentare dall’automedicazione. Si contano oltre 150 tipi diversi di disturbo ognuno dei quali con caratteristiche specifiche e quindi da trattare con terapie differenti. Capita spesso che l’uso eccessivo d farmaci porti alla dipendenza ed all’inefficacia terapeutica.

 

UN MAL DI TESTA CHE NON PASSA MAI

 

 Una gita fuori porta, una serata con gli amici, una cena con il partner sono solo alcuni dei piccoli piaceri della vita a cui spesso sono costrette a rinunciare le perso­ne che soffrono di mal di testa cronico. Per le vittime del mal di testa, infatti,  la vita sociale è un disastro: si è talmente ir­ritabili, stanchi e di umore instabile che spesso vi si ri­nuncia. Non va meglio sul fronte lavorativo: con un mal di testa continuo è quasi impossibile riuscire a dare il meglio di sé. Non a caso la cefa­lea cronica è stata inserita al settimo posto nella lista delle cause di disabilità su scala globale. A conviverci, solo in Italia, è circa il 10 per cento della po­polazione, un esercito di af­flitti che, nonostante si di­chiari "disposto a fare qual­siasi cosa affinché la fre­quenza e l'intensità degli at­tacchi diminuiscano", in realtà è spesso preso da un forte scoraggiamento, tanto da non seguire le terapie. Ma si tratta di un atteg­giamento sbagliato: oggi, in­fatti, il corredo delle soluzio­ni terapeutiche per liberarsi dello sgradito compagno di vita ha aumentato le sue ri­sorse e le cure sono sempre più personalizzate e ancora più efficaci. Indispensabile, però, è che non si banalizzino i sintomi e non ci si lasci tentare dall'automedicazione: affidarsi agli spe­cialisti è l'unica via per tro­vare l'approccio terapeutico più adatto al tipo di mal di testa che si ha. Le forme più frequenti che insorgono tra i 25 e i 55 anni sono le cosiddette cefalee pri­marie: ovvero la cefalea tensiva, l'emicrania e la cefalea a grappolo. La prima è la forma più diffusa, generalmente è causata da un disadattamento ambientale come una situa­zione di stress al lavoro o in famiglia e può essere peggiorata da posture scorrette. Il segnale tipico è un dolore gravativo diffuso su tutto il cranio, come se ci fosse un peso sopra la testa o una mor­sa, ma senza sintomi associa­ti L'emicrania è la forma più comune di cefalea, caratterizzata da un dolore pulsante e intermittente. Di solito inizia da un solo lato della testa ma poi può coinvol­gere qualsiasi area del capo: la zona intorno all'occhio, la fronte, le tempie, fino al collo. Gli attacchi possono du­rare da 4 ore fino a 3 giorni ed essere accompagnati da nau­sea e vomito. Se il dolore è preceduto da sintomi come la visione di lampi, macchie luminose o la sensazione di formicolio su una mano o al volto, si tratta della forma di emicrania con aura, più rara rispetto a quella senza aura, cioè non preceduta da questi sintomi. La tipologia più invalidante di cefalea pri­maria, infine, è la cefalea a grappolo, che generalmente colpisce un solo lato della testa, intorno all'occhio o alla mandibola in modo così violento da essere tristemente nota come "cefalea da suici­dio". 

 

 

 
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