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OGGI E' LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA PER IL 2014, CHE POESIA RICORDI? DISPRIGIONARE L'IMMENSO

Post n°7856 pubblicato il 21 Marzo 2014 da psicologiaforense

Come e perchè ragionare di poesia? Cos'è che rende questa forma d'arte tanto inquietante da determinare reazioni sempre ambivalenti, perlopiù estreme, quasi mai neutrali? Per quale ragione i poeti  ci appaiono intriganti e irritanti, suggestivi e talvolta enigmatici, ma mai indifferenti al nostro sentire?

 

POESIA COME ESPERIENZA DI VITA E DI MORTE

 

In questa giornata  voglio qui ricordare la straordinaria poesia di Vincenzo Cardarelli dedicata, appunto,  alla vita e alla morte: 
 

Morire sì,
non essere aggrediti dalla morte.
Morire persuasi
che un siffatto viaggio sia il migliore.
E in quell'ultimo istante essere allegri
come quando si contano i minuti
dell'orologio della stazione
e ognuno vale un secolo.
Poi che la morte è la sposa fedele
che subentra all'amante traditrice,
non vogliamo riceverla da intrusa,
né fuggire con lei.
Troppo volte partimmo
senza commiato!
Sul punto di varcare
in un attimo il tempo,
quando pur la memoria
di noi s'involerà,
lasciaci, o Morte, dire al mondo addio,
concedici ancora un indugio.
L'immane passo non sia
precipitoso.
Al pensier della morte repentina
il sangue mi si gela.
Morte non mi ghermire
ma da lontano annùnciati
e da amica mi prendi
come l'estrema delle mie abitudini.  

 
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