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Un blog creato da profilo_femminile il 25/03/2010

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"Il cinico è uno che, sentendo profumo di fiori, si guarda attorno in cerca di una bara"- Henry Louis Mencken

 
 

 

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GRAZIE DELLE TUE PAROLE

Io volevo ringraziarti, di vero cuore, perché sei tra le pochissime persone intellettualmente oneste che, quando postano un pezzo non proprio, hanno l'educazione ed il rispetto di citarne la fonte. Purtroppo molte delle cose che scrivo sono state "rubate" senza decenza, senza citarmi come autore, e non essendo iscritta alla siae non posso procedere legalmente. Mi vedo costretta a chiudere il blog onde evitare questo scempio dei miei pensieri, che mi ferisce incredibilmente. Perciò grazie, grazie davvero. Perché sei un'eccezione rara e pulita. Un sorriso. Antonia.

 

BUON COMPLEANNO CHETTU

 

IN ALTRO LUOGO MI HANNO SCRITTO...

Hai un modo di scrivere e di porti poco comune, a me capita per esempio leggendoti di percepire il senso di quel che scrivi a strati. Mi spiego: ad ogni rilettura escono fuori colori diversi e più completi delle tue parole. Non è obbligatoriemente un pregio…talvolta esige un’attenzione particolare ma è un patrimonio direi, qualcosa che arricchisce e dà un senso di avventura e ricerca....Mar.

 

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Post n°1086 pubblicato il 03 Settembre 2014 da profilo_femminile
 

L’aria della stanza avvolgeva le parole nel silenzio incurante di chi ascoltava. Come foglie cadute prematuramente dall’albero non toccavano il pavimento in legno della camera ma seppur parole impregnate di verità non celate sfioravano il volto inespressivo cercando una fessura abbastanza profonda da inciderle nella pelle come lama tagliente. Non vi fu silenzio più greve che potesse scuotere una minima emozione, solo un piccolo e insignificante batter di ciglia dovuto più alla stanchezza che a quel monologo tra due persone oramai perse nel loro girovagare di sentimenti  finiti come strade a senso unico. O ti fermi o torni indietro prendendo alla fine della via uno dei due lati opposti della strada. Ti devi salvare. Da cosa?. Dai tuoi sentimenti ingannati da un esacerbata finzione di un io troppo gravemente immaturo e così prematuramente ed eternamente scivolato in una solitudine come foglie cadute silenziosamente da un albero oramai dimenticato.

 
 
 
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