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I GATTI DI PAUL KLEE di Teresa Ramaioli

Post n°24979 pubblicato il 02 Agosto 2016 da dinobarili
 

I GATTI DI PAUL KLEE  di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/07/16 alle 19:43 via WEB
I GATTI DI PAUL KLEE --Paul Klee amava molto i gatti. I più importanti della sua vita sono tre, li ha raccontati nei suoi dipinti. Il primo è Nuggi, lo portò con sé dall’Italia, era per lui lo “spirito della casa”. Il secondo si chiamava Fritzi ed era lo spirito della forza della vita, il “dio felino”, come lo chiamava il pittore. Il terzo si chiamava Bimbo, era un gatto bianco d’angora che visse con Klee negli ultimi 10 anni della sua vita. Lo vedeva come l’angelo della morte che lo avrebbe accompagnato nell’oltretomba, quasi una divinità egizia. Paul Klee lo definiva “il gatto cosmico”. Il quadro “Gatto e uccello”,(realizzato nel 1928 con tecnica olio e inchiostro su garza misura 38,8 x53,4 cm) raffigura un gatto dai grandi occhi dilatati che ha in mezzo alla fronte un uccellino stilizzato con un tratto talmente semplice da richiamare il segno matematico dell’infinito. E' il gatto cosmico, il dio felino, misterioso custode dei segreti della casa e dell’universo. Ciao a tutti gli amici del blog. Teresa Ramaioli

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/08/16 alle 18:49 via WEB
IL CEROTTO (1921)Morire d'infezione per ferite e tagli non era così raro fino a un secolo e mezzo fa. Un rimedio era stato individuato nell'utilizzo di garze imbevute di acido fenico, che però irritava la cute.,si era passati a prodotti sterili, per tenere lontani batteri e germi. Le prime forme di medicazioni sterili vennero brevettate nel 1845 da due medici americani Horace Harrell Day e William H. Shecut. Consistevano in preparati ricavati dalla nitrocellulosa, che venivano sciolti in etere etilico e poi applicati sulle ferite, applicandovi sopra bende di cotone. L'idea era venuta a due imprenditori Robert Wood Johnson e George Seabury, ma fu il primo a metterla a profitto dando vita nel 1886 a una propria azienda, la Johnson & Johnson. Circa trentacinque anni più tardi, un impiegato della stessa società, Earle Dickson, si presentò ai suoi capi con un'idea geniale. L'intuizione gli era venuta osservando sua moglie Josephine mentre lavorava in cucina. Per medicarle i piccoli tagli e le scottature gli era balenata una soluzione che permettesse di tenere la ferita in condizioni sterili, consentendo di continuare le sue faccende domestiche. Prese una striscia adesiva e vi posizionò al centro un tampone di garza, ricoperta con crinolina per mantenerla sterile e sicura. Aveva inventato il cerotto moderno. L'idea conquistò il presidente James Wood Johnson ,fratello di Robert, che la trasformò in pochi mesi in un prodotto su larga scala, lanciato nei negozi il 18 maggio del 1921. La nuova medicazione incontrò il favore della gente, diventando un oggetto irrinunciabile in qualsiasi armadietto domestico o cassetta di pronto soccorso sui luoghi di lavoro. Per la J&J fu un successo commerciale, per Dickson l'occasione di una promozione professionale, che lo portò alla poltrona di vicepresidente della società. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/08/16 alle 18:50 via WEB
Io ti auguro del tempo" di Elli Michler Io ti auguro non tutti i possibili regali. Io ti auguro solo quello che la maggior parte della gente non ha: Io ti auguro del tempo per gioire e per ridere, e quando lo usi puoi cambiare qualcosa là fuori. Io ti auguro del tempo per il tuo fare, per il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per regalarlo. Io ti auguro del tempo per non avere fretta e per correre, ma il tempo per poter essere soddisfatto. Io ti auguro del tempo non solo così per poterlo sprecare. Io ti auguro che ti possa restare del tempo per stupirti, e del tempo per avere fiducia, invece che guardare come passa il tempo nell'orologio. Io ti auguro del tempo per poter afferrare le stelle e tempo per crescere, cioè per maturare. Io ti auguro del tempo per sperare di nuovo e per amare, non ha senso rinviare questo tempo. Io ti auguro del tempo per trovare te stesso, ogni giorno, ogni ora per trovare la felicità. Io ti auguro del tempo anche per perdonare gli altri. Io ti auguro di avere tempo per vivere... (Elli Michler)---Buona giornata Teresa Ramaioli
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