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BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°20659 pubblicato il 31 Agosto 2015 da dinobarili
 

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

31 agosto 2015


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/08/15 alle 18:06 via WEB
SANT’ ALBERTO DI BUTRIO-- L'eremo di Sant'Alberto di Butrio, sorge fra primi rilievi dell'Appennino Ligure, nella Valle Staffora dell'Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, in frazione Butrio del comune di Ponte Nizza, a 687 metri s.l.m., isolato in una chiostra di monti, tra verdi pascoli, castagni, querce e abeti. L'eremo di Sant'Alberto ha origini molto antiche. L’aspetto esteriore rivela le ristrutturazioni che si sono succedute nel tempo, l'interno invece ci porta indietro nel tempo e ci sentiamo pervasi da una sensazione di misticismo Considerata la perla dell'Oltrepò Pavese, l'abbazia fu fondata nell'XI secolo sui ruderi di una fortificazione romana dall'eremita sant'Alberto. Frate Ave Maria nasce a Pogli di Ortovero in provincia di Savona, il suo vero nome è Cesare Pisano, da ragazzo la sua vita cambia radicalmente quando giocando in paese con alcuni amici viene colpito involontariamente da un colpo di fucile ritenuto scarico perdendo la vista. Don Luigi Orione di Tortona lo ospita in un suo istituto assistito da una suora missionaria della Carità. Cesare Pisano attraversa un periodo molto difficile, ma sente crescere una particolare venerazione per la Madonna. E' l'anno 1923 quando entra a fare parte degli eremiti ciechi della Divina Provvidenza (fondato da don Orione), poi viene destinato in una isolata località allora poco conosciuta: l'eremo di Sant'Alberto nel comune di Ponte Nizza in valle Staffora (PV). In questo luogo Cesare Pisano, indossa la veste e prende il noma di frate Ave Maria datogli da don Orione. La sua grande umiltà, saggezza e disponibilità attira la venerazione di tantissime persone che desiderano incontrarlo per essere confortati, consigliati spiritualmente. Il 21 gennaio 1964 frate Ave Maria muore; un'immensa folla accorre ai funerali proclamandolo santo Le sue spoglie, venerate nell'eremo sono meta ogni giorno di pellegrinaggi Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/08/15 alle 18:08 via WEB
NAVIGLI --MILANO--Nel 1457 Francesco Sforza affidò a Bertola da Novate la costruzione del Naviglio della Martesana. In soli 35 anni, dal 1439 al 1475, nel territorio milanese furono costruiti ben 90 chilometri di canali resi navigabili dalla presenza di 25 conche. Era il 1482 quando Leonardo da Vinci, appena giunto a Milano, fu incaricato da Ludovico il Moro di studiare un sistema per permettere la navigazione dal lago di Como fino a Milano. Costruiti fra il XII ed il XVI secolo, i navigli sono dei canali artificiali, progettati, inizialmente, a scopo difensivo, ma utilizzati in seguito anche al fine di fornire l’acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali e mercantili. È il 1179 l’anno in cui i milanesi decidono di scavare un lungo canale in modo che, prendendo l’acqua dal Ticino, la portasse in città: non a caso questo canale prende inizialmente il nome di Ticinello. I lavori del Ticinello, che poi diverrà il Naviglio Grande, si concludono nel 1257. Intorno alla metà del XV secolo, Francesco Sforza ordinò di trasformare il già esistente canale della Martesana (fatto costruire, nella seconda metà del 1300 da Galeazzo II, per portare acqua dall’Adda al parco del Castello di Porta Giovia) in naviglio. Iniziata nel 1464, quest’opera procede speditamente fino alle porte di Milano, superando, per mezzo di ponti-canali, i fiumi Molgora e Lambro. Successivamente i lavori si interrompono per parecchi anni, a causa del forte dislivello presente nell’ultimo tratto del percorso: questi problemi tecnici saranno superati alla fine del Quattrocento, con la costruzione di un sistema di conche. Arriviamo al 1805, anno in cui Napoleone fece ultimare la costruzione del Naviglio Pavese, che da Milano si estende fino alla città di Pavia per trentatrè chilometri. Anche questo naviglio, come la Martesana, nasce da un canale già esistente fatto costruire, sempre da Galeazzo II, per convogliare verso sud le acque del Ticinello. Il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Martesana sono i tre canali principali, ancora oggi esistenti, dell’intero sistema dei navigli,(i canali più piccoli, ora scorrono sotterraneamente). Leonardo trascorre a Milano quasi venticinque anni della sua vita, inizialmente presso la corte degli Sforza (1482-1499) e, dal 1506, al servizio dei Francesi. Prima di arrivare a Milano, Leonardo scrive a Ludovico il Moro di saper condurre acque da un luogo all’altro. Leonardo scrive un promemoria con le cose da fare, da vedere, da verificare e parte per Milano. --Ciao Teresa
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paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 31/08/15 alle 23:40 via WEB
hola Dino senti ho bisogno di una mano ti aspetto nel club vedi cosa puoi fare buona notte qua qua..
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dinobarili
dinobarili il 01/09/15 alle 06:43 via WEB
Ciao - ho lasciato il commento sul tuo blog. Bella iniziativa. Vedo cosa posso fare. Buona giornata. Dino
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