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SALUTI DA PAVIA

Post n°20568 pubblicato il 18 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon martedì 18 agosto 2015


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/08/15 alle 18:01 via WEB
LA CAFFETTERIA----Nell’antica Roma vi erano i “thermopolii”, veri e propri bar con bancone di pietra verso la strada, dove venivano servite le bevande. Attorno al 1554 nacque a Costantinopoli la “caffetteria”, e con la diffusione del caffé ne vennero aperte anche in Occidente. Il primo locale europeo sembra sia stato inaugurato ad Oxford nel 1650, ma c’è chi attribuisce il primato a Venezia (1640 ca.), seguita da Marsiglia, Parigi e Vienna. Per celebrare la popolarità e il successo della bevanda nera, ma soprattutto dell’ambiente dove essa veniva consumata, nel XVIII sec. Carlo Goldoni gli dedicava la commedia: “La bottega del caffé”. In questo periodo furono diverse le funzioni sociali attribuite alle caffetterie. In Inghilterra, alcune diedero origine agli esclusivi “club”, luogo di riunione dei gentiluomini aristocratici; in altri paesi diventarono invece spazio d’incontro della borghesia. Quando in epoca post napoleonica ci fu una maggiore fluidità fra le classi sociali, un’umanità varia iniziò a frequentare le botteghe del caffé, che diventarono così spazio privilegiato per la circolazione delle idee politiche, letterarie e artistiche più diverse. Nella metà dell’Ottocento a Parigi, capitale del lusso e del divertimento, nacquero poi i “cafè chantant” e i “caffé concerto”, dove la musica dilettava gli avventori, trasformando l’ambiente in un teatro di mondanità gaudente e cosmopolita. Nelle iconografie dei pittori impressionisti di tardo Ottocento, il caffé diventò il luogo caratteristico della vita sociale, ritrovo d’intellettuali, artisti e gente comune. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/08/15 alle 18:04 via WEB
LA CRAVATTA---Accessorio di abbigliamento maschile, simbolo di eleganza per eccellenza, la cravatta, è un capo che non può mancare nel guardaroba di ogni uomo. Questa esigenza di avvolgersi della stoffa intorno al collo è da ricercare fin dalle origini dell’antichità. Già gli antichi egizi usavano legare un lembo di stoffa attorno al collo dei propri cari defunti tramite il nodo di Iside, in segno di protezione. L’origine della cravatta risale al II secolo d.C., ed è da attribuire ai legionari romani stanziati nelle regioni del Nord Europa che, per motivi igienici e climatici, indossavano una striscia di stoffa detta “focale”, legata attorno al collo con un nodo. A vantaggio di questa tesi, troviamo una raffigurazione sulla Colonna Traiana del 113 d.C., eretta per celebrare le vittorie di Traiano sui Daci fra il 101 e il 106 d.C. In seguito, la cravatta appare in Francia, esattamente dopo la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), durante la quale viene sfoggiata dai mercenari croati in tessuto di lino bianco o rosso. Indossata originariamente dai soldati per proteggersi dal freddo, la cravatta appare in Francia durante il regno di Luigi XIII. All’epoca, dei soldati croati sono arruolati dal re di Francia; portano attorno al collo un foulard annodato. Si suppone d’altronde che la parola cravatta (in francese cravate) sia una deformazione della parola croato (in francese croate). Attorno al 1650, la cravatta si installa al collo ed alla corte del re Luigi XIV. Vengono aggiunti dei merletti e dei nastri di seta. La moda si diffonde in tutta Europa. Indossata dai ricchi , la cravatta ha attraversato i secoli successivi, assumendo nuove forme. Con la rivoluzione del settore tessile introdotta dall’era industriale, fa la sua apparizione una cravatta più funzionale, più lunga e più stretta. Chiamata cravatta alla marinara, questo accessorio entra nella storia e resta ancor oggi la base delle cravatte moderne. Nel 1926, Jesse Langsdorf, inventore newyorchese, ha l’idea di tagliare il tessuto della cravatta in diagonale, confezionandola in tre parti.Ciao Teresa Ramaioli
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