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SALUTI DA PAVIA

Post n°19275 pubblicato il 03 Maggio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buona domenica 3 maggio 2015

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/05/15 alle 10:02 via WEB
Salutissimi da Cremona!!! Un abbraccio e felice domenica!!! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/15 alle 18:33 via WEB
Ciao Antonella - Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/05/15 alle 10:03 via WEB
IL TRIFOGLIO--- Il trifoglio è sempre servito da motivo decorativo; nell’arte gotica le sue foglie erano raffigurate come simbolo della trinità. Già la tradizione greca e romana assegnavano alla pianta il potere di guarire i morsi di serpenti e scorpioni, da sempre rappresentazioni del demonio. Venerato dai Druidi, eletto a simbolo della Trinità e della Salvezza nell'iconografia cristiana, in Europa divenne segno di fortuna e prosperità. Nel giorno di S. Giovanni, in Francia, le giovani fanciulle, erano solite cercare nei fiori di trifoglio, la conferma dell’amore, come si fa con le margherite. Negli erbari medievali veniva assegnata alla pianta la virtù terapeutica di sanare le macchie dell'occhio (leucomi) sarebbe bastato porvi sopra una polvere di foglie di trifoglio e nello spazio di quindici giorni si era sicuri della guarigione. Vuole la leggenda, che Patrizio, il primo a portare la parola di Cristo in Irlanda fosse riuscito a illustrare il misero della Trinità proprio grazie al paragone con il trifoglio. Quando Patrizio venne proclamato santo, s'incominciò a rappresentare il fondatore della Chiesa d’Irlanda con un trifoglio nella mano o ricamato sulle vesti episcopali. All'epoca della dominazione inglese, Giorgio III, cercando di assicurarsi la collaborazione della nobiltà irlandese, istituì nel 1783 l'Ordine di San Patrizio, nel cui stemma faceva bella mostra il trifoglio. In questo modo, legato alla figura di San Patrizio, il trifoglio s'impose come uno dei simboli dell'Irlanda, tanto che il 17 marzo, festa del santo e della nazione, ancora oggi si possono vedere alcuni irlandesi portare sul vestito, come vuole la tradizione, uno o più mazzetti di trifoglio. Per gli antici Greci e gli Egizi serviva anche da meteorologo, quando stava per piovere le sue foglie si alzavano verso l’alto mentre normalmente, sarebbero state aperte a ventaglio, orizzontalmente, intorno ad esso. Ciao Teresa Ramaioli
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aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 03/05/15 alle 19:26 via WEB
TERESA SONO D'ACCORDO CON TE, UN SALUTO ALDO.
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/05/15 alle 10:04 via WEB
LEGGENDA IRLANDESE IL QUADRIFOGLIO--A Dingle, tanto tempo fa, si teneva ogni anno una grande fiera frequentata da gente proveniente da tutti i paesi. Tra gli altri vi era anche un imbonitore che faceva camminare un gallo per una strada in salita. Il gallo trascinava dietro di sé una pesante trave legata alla sua zampa; o almeno, tutti pensavano che fosse una trave, accorrevano da tutte le parti e pagavano un penny per poter assistere a questo miracolo. Un giorno un vecchierello arrivò in città portando sulle spalle un carico di giunchi. Si meravigliò nel vedere tutta la gente attirata da quest'uomo e dal suo gallo; infatti lui riusciva a vedere soltanto un gallo che trascinava una pagliuzza. Pensò che quegli uomini fossero impazziti e cominciò a parlare con alcuni di loro per accertarsi di essere ancora sano di mente. Essi risposero; «Non vedi che meraviglia? Non vedi che il gallo sta trascinando dietro dì sé un'enorme e pesante trave?». «Ma no» disse il vecchio in tono burbero. «Sta trascinando solo una pagliuzza. Che cosa c'è di tanto meraviglioso?» Ben presto nacque una lite. L'imbonitore li udì e andò dal vecchio. Lo prese in disparte e gli chiese quanto voleva per il carico di giunchi che portava sulle spalle. il vecchio lanciò una cifra. A dire il vero non so se fosse elevata e a quanto ammontasse, ma qualunque cifra fosse l'imbonitore la pagò, anzi, pagò di più, il doppio di quanto il vecchio aveva chiesto. Non appena l'imbonitore gli tolse il carico di giunchi dalle spalle, il vecchio cominciò a dubitare dei propri sensi; adesso vedeva anche lui, legata a una zampa del gallo, una pesante trave. Si passò una mano davanti agli occhi, ma la trave rimase sempre lì. Il vecchio se ne andò dalla città e non riuscì più a comprendere la realtà. Egli non seppe mai che nel carico di giunchi portato sulle spalle c'era un quadrifoglio. Finché lo aveva avuto con sé, era riuscito a vedere la verità.Ciao Teresa Ramaioli
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