« PAVIA di Teresa RamaioliCIAO ANTONELLA ... ANTO... »

CARLO E LA STATUA DI LEGNO racconto (257) di Dino Secondo Barili

Post n°18023 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da dinobarili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

237

Carlo e statua di legno

Fin da quando aveva tredici anni, Carlo, era attratto dalle statue specialmente quelle scolpite nel legno. Dopo gli studi diventò impiegato. Venne assunto in un Ufficio Commerciale dove c’erano solo impiegate-donne e si sentì a suo agio. Poteva svolgere il suo lavoro con tranquillità, ma aveva capito che, finito il lavoro, voleva stare solo. Vivere la sua passione (le statue, appunto) e non sentire alcun’altra voce. La passione del tredicenne riemerse con forza. Ormai, era il suo “hobby”, la sua seconda vita. All’età di cinquant’anni, si sentiva un uomo appagato. Nel lavoro si trovava bene. Con le colleghe, pure… Unico neo, le statue. Per anni aveva studiato un’infinità di statue in legno, di tutte le epoche. Specialmente del 1800. Poi, un giorno di un anno fa, Carlo, venne interpellato per un consiglio dal Parroco del suo paese, Don Casimiro, il quale aveva una statua di un Santo in pessimo stato di conservazione. Carlo, diede il suo giudizio. La statua aveva bisogno di un immediato restauro. Visto che Don Casimiro ci teneva alla Statua del Santo, ma voleva spendere il meno possibile, Carlo si offerse di fare lui stesso il restauro (gratis). I Parroci capiscono subito quando una persona è generosa e meritevole di fiducia. Pregò Carlo di portare a casa la Statua per effettuare i lavori necessari. Per la prima volta, l’impiegato Carlo ebbe la possibilità di avere una statua vera, del 1800, nella sua casa. Poteva studiarla, ammirarla, toccarla, come avrebbe voluto fare con quelle sulle quali aveva posato gli occhi. Carlo esaminò la statua da cima a fondo. Scrisse su un apposito quaderno tutti i punti che avevano bisogno di restauro ed il materiale occorrente. Alla fine adagiò delicatamente la statua su una coperta per studiare il basamento. Qui comparve la prima sorpresa. Sotto al basamento della statua c’era il segno di un pezzo di legno riportato… come se chiudesse un pertugio. Carlo si prodigò con tutte le precauzioni possibili. Estrasse il pezzo di legno che fungeva da tassello. Sotto al coperchio c’era effettivamente un incavo “segreto” con dentro una pergamena sgualcita, corrosa dal tempo. Il testo scritto, però, era leggibile e diceva: “Dopo aver compiuto il tuo lavoro avrai raggiunto un grande traguardo: la felicità. Perché, “avere” è importante … ma “essere”… molto di più”. In quel momento Carlo sentì suonare il campanello di casa. Si fece un breve esame di coscienza. Chi poteva essere? A casa sua non veniva mai nessuno. Si diede un contegno e andò ad aprire. Era una bellissima ragazza con in braccio una statua di legno del 1800. “Scusi, Signor Carlo. Sono Chiara. Nel mio Palazzo in Pavia ho questa statua che ha bisogno di essere restaurata. Don Casimiro mi detto che lei è un esperto restauratore. Posso contare sul suo aiuto?” L’impiegato Carlo non avrebbe mai immaginato una simile sorpresa. Non solo accettò il lavoro proposto da Chiara, ma i due si trovarono in perfetta sintonia in quanto avevano la stessa passione: le statue del 1800. Chiara aveva ventisette anni. Era bellissima e ricchissima… con tante statue da restaurare. Dagli oggi, dagli domani… anche i torrenti diventano fiumi. Carlo si innamorò di Chiara e… Chiara di Carlo. Perché… un amore, per essere completo, deve avere sempre degli interessi comuni.(257)

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/paviastoria/trackback.php?msg=13123217

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
alba.estate2012
alba.estate2012 il 18/02/15 alle 17:06 via WEB
E' un racconto bellissimo caro Dino, dimostra che prima o poi i desideri si avverano basta mettersi d'impegno. Il finale poi è meraviglioso.. inizia una splendida storia d'amore per Carlo e Chiara... Un abbraccio e buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/02/15 alle 09:03 via WEB
Ciao Antonella - Carlo e Chiara sono nati per incontrarsi ... Era più che naturale. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/02/15 alle 18:39 via WEB
“PAVIA…IN DUE ORE” racconto di Dino Secondo Barili – Teresa Ramaioli (25 luglio 2009) Il Professor Francesco, per la prima volta a Pavia per un Convegno all’Università, aveva stabilito che bastavano due ore per visitare la città. Assolto, quindi, l’impegno ufficiale prese un caffè in Piazza della Vittoria ed estrasse dall’inseparabile borsa la Guida Turistica che portava sempre con sé. Prima, però, doveva adempiere ad un compito speciale, quello che le aveva affidato la Zia Celestina, zia materna, la zia che stravedeva per lui: “Consegnare una lettera personalmente ad una lontana parente abitante in via Cardano”. Il Professor Francesco, sempre alle prese con mille impegni, mentre sorseggiava il caffè guardò l’orologio e pensò: “Cosa ci vuole per consegnare una lettera?” Raggiunse via Cardano e notò la strada sghemba con l’acciottolato non sempre in ordine, fiancheggiato da palazzi vetusti segnati dai secoli e dai continui rimaneggiamenti. L’antico assetto urbano affascina sempre. Cinquant’anni, mente acuta, fisco sportivo, aspetto simpatico, oratore eclettico acclamato e richiesto da molte Università, il Professore intuì che Pavia non era come le mille altre città che aveva visitato, c’era qualcosa di misterioso e indefinito. Quando suonò il campanello il suo interesse principale non era più la lettera da consegnare, ma quel qualcosa “di pavese” che l’aveva ammaliato, qualcosa che non riusciva a spiegarsi. Fu in quel momento che ad aprire la porta venne una ragazza splendida, dai capelli rossi, dagli occhi misteriosi e penetranti, il viso perfetto macchiato da grappoli di lentiggini. “Sono Francesco da Padova” - disse il Professore, con tono quasi dimesso, che non era proprio nel suo stile. La ragazza si illuminò d’immenso. “Ciao.” - rispose con un’esplosione di famigliarità. “Io sono Cinzia. Ma, tu sei Francesco, il Professore, il cervellone di cui parliamo spesso. Entra, entra.” Al Professor Francesco gli era parso di ravvisare nei lineamenti della ragazza alcuni tratti salienti della zia Celestina, quel suo particolare esplodere in cortesia e famigliarità, quel diluvio di parole che impediva a qualsiasi interlocutore di parlare. E diluvio di parole era anche da parte di tutti i componenti la famiglia di Cinzia. Un diluvio di parole senza un nesso logico, né capo né coda. Sembrava di essere al Luna Park. Da quel momento lo stimato, riverito, riservato, richiesto oratore, Professore d’Università era scomparso. Si sentì immerso in un incredibile clima di vita di famigliare. Gli parve di essere ritornato bambino e tutti i presenti gli antichi compagni scuola: quelli della scuola elementare. Si ricordò anche di una sua compagna di scuola di prima elementare della quale si era invaghito perdutamente. Anche lei si chiamava Cinzia… ed assomigliava alla Cinzia che aveva davanti, stessi capelli rossi, stessi occhi misteriosi e profondi, stesso viso macchiato di lentiggini. Ormai il Professor Francesco era finito in un cerchio magico. Le due ore che aveva previsto di dedicare a Pavia erano passate in fretta. Il treno che avrebbe dovuto portarlo a Milano e poi verso altre destinazioni era partito senza di lui. Il Professore fece alcune telefonate per disdire gli impegni della giornata e la sera venne in un attimo. Non si ricordava di aver riso tanto nei suoi ultimi vent’anni come in quelle ore, di aver detto così tante parole senza senso, senza un filo logico…lui che alla logica ci teneva e metteva in crisi tutti e chiunque. Il mattino dopo il Professor Francesco riprese il suo normale ritmo di vita. A Pavia tornava ogni fine settimana, poi due volta alla settimana, infine ogni sera. Ad attenderlo c’era sempre lei, la ventitreenne Cinzia, neo laureata in scienza delle comunicazioni, la splendida donna dai capelli rossi che l’aveva fatto crollare. Dopo decenni di vita alla ricerca dell’applauso, delle attenzioni delle appartenenti al gentil sesso, il bel cinquantenne, l’incallito single, era caduto sotto il fascino della Cinzia di via Cardano. Questo avvenne un anno fa. Dal giorno in cui si “era messo in testa” di visitare “Pavia in due ore” il Professor Francesco si è visto la vita cambiata, stravolta. Si è sposato. Conduce una vita regolare. Ha disdetto molte conferenze che lo portavano in giro per l’Europa e nella realtà quotidiana respira un’aria nuova. Parla di pannolini, di passeggini e cose del genere, parole che nel “vocabolario delle sue applaudite conferenze” non erano mai entrate. Il Professor Francesco si guarda spesso allo specchio e si pone molte domande… ”Sarò in grado i assolvere a tutti i nuovi impegni? Sarò in grado di essere all’altezza della situazione? Perché si ha un bel dire, oggi ho cinquant’anni!” Meditabondo cerca di spiegarsi il senso del “fare progetti”, di certe sue idee stravolte dalla realtà pavese. “E pensare che volevo solo visitare Pavia in due ore!” (Ogni riferimento a luoghi e personaggi realmente esistiti o esistenti è puramente casuale) raccontipavesi@laprovinciapavese.it Dino Secondo Barili e Teresa Ramaioli
(Rispondi)
franzkline
franzkline il 18/02/15 alle 19:19 via WEB
Ciao Dino i tuoi racconti sono sempre un mix di realtà quotidiana con un pizzico di fantasia sana.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/02/15 alle 09:08 via WEB
Ciao Stefano - grazie del tuo giudizio. I racconti devono servire a vivere bene. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963