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CALENDARIO DELL'AVVENTO di Teresa Ramaioli

Post n°16873 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CALENDARIO DELL'AVVENTO

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/12/14 alle 17:16 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO--- GIOVEDI 11 DICEMBRE—LA LEGGENDA DEL VISCHIO---C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuita' di alcune persone. Ma tanto a lui non importava, perche' non andava mai oltre le apparenze. Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene. Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata. Comincio' a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti. Penso' che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosi' perche' non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto comincio' a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupi'. Per tutta la notte, ascolto' le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventu'. Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo comincio' a piangere. Pianse cosi' tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato. E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio. Ciao a tutti gli amici del blog. Teresa Ramaioli

 

 

 

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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 11/12/14 alle 09:27 via WEB
Bisognerebbe togliere la crosta dal cuore per intenerirsi oggi... Io tolgo il durone che si forma prima che si espanda su tutta la superficie. Buongiorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:48 via WEB
Ciao Laura - hai ragione. Bellissimo commento da meditare. Buona serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/12/14 alle 17:51 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO--- VENERDI 12 DICEMBRE---GLI ZOCCOLI---Questa leggenda risale ai tempi in cui i Barbari invasero la Gallia devastandola. Il mondo gallo-romano stava crollando ed i contadini fuggivano all'incalzare delle orde di Attila e di Genserico. Fra i contadini in fuga c'erano anche San Crispino e San Crispiniano. La notte di Natale, tremanti di freddo e di fame, essi bussarono alla porta di una misera casupola di Crespy en Valois. Comparve una donna in lacrime, con voce rotta dai singhiozzi narrò che pochi giorni prima, suo marito era stato ucciso dai Vandali. Ora le rimaneva solo un bambino di due anni che piangeva in una culla. "Ha fame. Ci hanno portato via tutto e abbiamo tanto freddo; per l'ultima fiammata ho bruciato persino gli zoccoletti del mio piccino. I due santi, commossi, andarono ad abbattere un albero nel bosco vicino e svelti svelti intagliarono due rozzi sandaletti che posarono davanti al focolare spento. Poi si inginocchiarono in preghiera. Ed ecco che miracolosamente i trucioli che avevano gettato nel camino si misero a danzare e a brillare. Non erano più trucioli di legno, ma pepite d'oro. E così Crispino e Crispiniano furono proclamati patroni dei calzolai. Gli zoccoli di legno da allora vennero considerati un simbolo natalizio; ogni anno, colmi di dolci o semplicemente decorati a vivaci colori, ornano le case o si regalano. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/12/14 alle 18:07 via WEB
Lo Zampognaro Se comandasse lo zampognaro/ che scende per il viale,/ sai che cosa direbbe/ il giorno di Natale?/ Voglio che in ogni casa / spunti dal pavimento/ un albero fiorito/ di stelle d’oro e d’argento ./ Se comandasse il passero/ che sulla neve zampetta/ sai che cosa direbbe/ con la voce che cinguetta?/ Voglio che i bimbi trovino,/ quando il lume sarà acceso,/ tutti i doni sognati,/ più uno, per buon peso ./ Se comandasse il pastore/ dal presepe di cartone/ sai che legge farebbe/ firmandola col lungo bastone?/ Voglio che oggi non pianga/ nel mondo un solo bambino,/ che abbiano lo stesso sorriso,/ il bianco, il moro, il giallino ./ Sapete che cosa vi dico/ io che non comando niente?/ Tutte queste belle cose/ accadranno facilmente:/ se ci diamo la mano/ i miracoli si fanno/ e il giorno di Natale/ durerà tutto l’anno. (Gianni Rodari)
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