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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°16172 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

30 ottobre 2014

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Commenti al Post:
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 29/10/14 alle 17:35 via WEB
Dino scusami ma è mercoledi' ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/10/14 alle 19:09 via WEB
Ciao - hai ragione, è mercoledì. Buona serata. Dino
(Rispondi)
Lita890dgl0
Lita890dgl0 il 29/10/14 alle 18:10 via WEB
Che stile!!!!!! Sereno giovedì Dino! ^_____^^e felice proseguimento di settimana! Elena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/10/14 alle 19:13 via WEB
Ciao Elena - grazie del giudizio. Buon proseguimento di settimana. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/10/14 alle 18:22 via WEB
Gambolò è una cittadina di circa 10000 abitanti, in provincia di Pavia. Situata a pochi chilometri da Vigevano, e in prossimità del fiume Ticino, è facilmente raggiungibile da Milano, Pavia, Alessandria, Vercelli e Novara. Il Museo Archeologico Lomellino si trova presso il Castello di Gambolò,nella cosiddetta "manica lunga". Il castello di Gambolò sorse nei secoli centrali del Medioevo, fra il X e l’XI secolo, e fu più volte ricostruito e ampliato nei secoli successivi a causa degli eventi militari che lo danneggiarono ripetutamente. Una prima documentazione risale al 1412, quando Filippo Maria Visconti concesse il titolo feudale ad Antonio Beccaria, esponente della famiglia della nobiltà pavese che già dagli inizi del Trecento era titolare del possedimento.Finita la dinastia dei Beccaria nel 1475, Gambolò conobbe il periodo di massimo splendore negli anni Ottanta del Quattrocento per volontà di Ludovico il Moro, che dispose lavori di restauro e vi soggiornò con frequenza. Dopo la fine del Ducato di Milano, il castello e il territorio di Gambolò passarono a Gian Giacomo Trivulzio.Nel 1573 il feudo fu acquistato dal marchese Agostino Litta, la cui famiglia mantenne a lungo la proprietà , trasformò il maniero in residenza signorile con l’edificazione del palazzo che corrisponde all’attuale castello Litta-Beccaria.In seguito passò alla famiglia Robecchi, il castello è stato donato al Comune di Gambolò e ospita attualmente diversi uffici pubblici, la biblioteca comunale e la sede del Museo Archeologico Lomellino. –continua Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/10/14 alle 18:23 via WEB
MUSEO ARCHEOLOGICO LOMELLINO—GAMBOLO’---La prima sala illustra la Preistoria e la Protostoria della Lomellina e vi sono esposti reperti del: Mesolitico Recente (7500-5500 a.c.)-Neolitico (5500-3300 a.C.)-Eneolitico (3300-2300 a.C.)-Età del Bronzo (2300-900 a.C.)-Prima Età del Ferro (900-396 a.C.)-Seconda Età del Ferro (396-25 a.C.) Interessanti sono i reperti in selce (Mesolitico Recente) rinvenuti a Vigevano, Gambolò e Gravellona, in quanto testimoniano l’inizio della frequentazione del territorio. Reperti in pietra, bronzo e terracotta (1600-1400 a.C.) scoperti lungo i terrazzi fluviali del Ticino e del Terdoppio. Quattro tombe a cremazione scoperte a Garlasco-Madonna delle Bozzole il percorso della sala si conclude con sei corredi funerari , disposti in ordine cronologico, e comprendenti ceramica comune, ornamenti personali, armi e attrezzi di lavoro.La seconda sala è dedicata ai riti funerari nel territorio della Lomellina dove, dalla fine della Media Età del Bronzo sino alla metà del II secolo d.C.,. prevale la pratica della cremazione del cadavere. Sono espose le ricostruzioni di cinque sepolture: quattro a cremazione e una, romana, a inumazione(sepoltura).La terza sala permette di conoscere gli aspetti della vita e del costume nel periodo celtico, attraverso l’esposizione di corredi funebri, di elementi di abbigliamento femminile e di equipaggiamento militare.La quarta sala offre corredi funerari (esposti in ordine cronologico) che presentano caratteristiche comuni a quelli delle necropoli delle rive lombarde e piemontesi di Ticino e Lago Maggiore, e del Canton Ticino, infatti si parla di “civiltà del Ticino”. Interessanti sono i reperti in vetro,. le figurine in terracotta (raffiguranti divinità, coniugi abbracciati, figure di animali ) monete, lucerne, vetrine sull’abbigliamento e sugli oggetti da toletta femminile.Ciao Teresa.
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