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MILANO CHIESA DI SAN FEDELE di Teresa Ramaioli

Post n°14807 pubblicato il 09 Agosto 2014 da dinobarili
 

MILANO

CHIESA DI SAN FEDELE

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/08/14 alle 14:17 via WEB
CHIESA DI SAN FEDELE ---MILANO---La Chiesa di San Fedele prende il nome dell'antica Chiesa affidata nel 1567 dal cardinale Carlo Borromeo alla Compagnia di Gesù. Situata nel cuore di Milano, fra Palazzo Marino e la Galleria Vittorio Emanuele II, nell'omonima piazza San Fedele, la Chiesa fu dedicata in origine a san Fedele, e destinata ai Gesuiti. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, la chiesa fu affidata ai canonici provenienti dalla vicina chiesa trecentesca di Santa Maria alla Scala, abbattuta (1776) per far posto al Teatro alla Scala. La chiesa assunse allora il titolo di Santa Maria della Scala in San Fedele e si arricchì di molti degli addobbi e delle opere d'arte provenienti dal distrutto edificio. San Fedele è popolare fra i milanesi per la sua posizione e per essere chiamata il "Santuarietto delle ballerine della Scala." Qui troviamo l'antica immagine detta un tempo Madonna delle Ballerine e dei Cantanti. Si dice che le ballerine della Scala non mancavano mai, passando da queste parti, di visitare la loro "Madonnina" e di accendere una candela o un lumino. Ciao Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/14 alle 09:11 via WEB
CRISTINA BELGIOIOSO TRIVULZIO---Si è scritto molto di Cristina, si è detto il bene e tutto il male possibile, quand'era in vita e anche dopo la sua morte, oggi esistono numerose sue biografie che la dipingono come un'eroina lombarda, inflessibile e tenace. La piccola Cristina cresce gracile e malaticcia. Il padre muore a 32 anni quando Cristina ne ha solo quattro, lasciandola unica erede del suo ramo. La madre si risposa subito con Alessandro Visconti d'Aragona, dal quale avrà tre figlie e un figlio. Cristina passa l'infanzia a studiare, si trova bene con il patrigno finché questi, coinvolto negli arresti dei Carbonari, pur scampando allo Spielberg, resta profondamente scosso dalla disavventura . La madre, dal canto suo, si consola subito con un conte napoletano. A sedici anni, destinata ad un triste cugino, figlio del tutore, si ribella e sposa (24 settembre 1824) invece Emilio di Belgioioso, bello, giovane e grande conquistatore di cuori femminili. L'enorme dote di una delle più ricche ereditiere d'Italia convince subito il giovanotto, che aveva già intaccato seriamente il proprio patrimonio. Cristina si accorge presto dello sbaglio. Già soffriva di crisi epilettiche, un male che la tormenterà a fasi alterne per tutta la sua esistenza, ora si aggiunge la sifilide contratta dal marito (1826). Quando quest'ultimo le propone di convivere con la sua nuova amante, Cristina si ribella, lascia Milano e inizia a vivere davvero la propria vita (dicembre 1828). Viaggia per l'Italia incontrando persone interessanti e interessate alla sua persona. E' bella, una bellezza che affascina e incuriosisce. I capelli neri circondano un viso ovale pallidissimo. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/14 alle 09:34 via WEB
CRISTINA BELGIOIOSO--Soggiorna a Genova, Roma (aprile-maggio 1829), Napoli e Firenze (1830) a Ginevra. Frequenta personaggi sospetti . Le spie austriache si interessano a lei, già colpevole per avere abbandonato il marito. A Lugano (giugno-luglio 1830), manifesta aperta simpatia nei confronti del partito repubblicano vincitore delle elezioni (settembre 1830) e le viene imposto di rientrare a Milano. Cristina teme di venire rinchiusa in convento e scappa in Francia. Confiscati i beni, Cristina si ritrova a ricamare la bandiera per la spedizione nella Savoia organizzata dai patrioti esuli. A Parigi, dal 1831 al 1840, è corteggiata da tutti, abita in rue Vignon 7 accanto alla Madeleine, scrive articoli sul “Constitutionel” e dà lezioni di disegno e pittura. Apre un salotto famoso in rue d’Anjou. De Musset, Balzac, Listz, Heine, Bellini sono innamorati di lei, ma tutti vengono respinti . Le simpatie si rivolgono a personaggi più austeri, agli intellettuali e ai politici. François Mignet era un giovane bellissimo, grande oratore e storico. Quest'uomo molto schivo e riservato, diventerà prima l'amico più fedele e poi il marito segreto di Cristina. Da questo rapporto, il 23 dicembre 1838 nascerà una bambina: Maria. La paternità di Mignet non sarà mai rivelata apertamente, oggi è accettata da tutti. Ufficialmente, Maria sarà sempre figlia di Emilio di Belgioioso, che proprio in quel periodo era ospite di Cristina a Parigi.La nascita di Maria segna l'inizio della seconda vita di Cristina. Nel luglio 1840 ritorna a Milano. Cristina, a causa della bambina, teme le maldicenze. Si stabilisce a Locate, a sud di Milano, feudo dei Trivulzio. La povertà, l'ignoranza, le malattie dei contadini di Locate mettono davanti agli occhi di Cristina una realtà molto diversa da quella dei salotti parigini. Pensava di chiudersi nella sua grande casa a studiare e a crescere la sua bambina, invece si lascia prendere dai problemi dell'ambiente che la circonda . La principessa dal fascino misterioso, diventa una donna dai modi pratici e decisi. La sua attenzione prima è rivolta ai bambini, apre un asilo che verrà giudicato in modo positivo da Ferrante Aporti, poi vengono le scuole, maschili e femminili, con grande scandalo dei nobili lombardi e del Manzoni che non capisce perché si debbano istruire i contadini. Cristina studia e pubblica le sue prime opere, questi libri rendono ancora più ostile nei suoi confronti l'ambiente milanese e non solo milanese. Questa donna dà lezioni di economia agraria e di buona amministrazione ai proprietari terrieri lombardi, invade anche il campo della filosofia e della teologia. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/14 alle 13:41 via WEB
INCISIONI RUPESTRI---Il territorio del Lago Maggiore è abitato da oltre tremila anni . Nel piccolo paesino di Vignone, situato nel territorio del Verbano Cusio Ossola e sulle pendici del Monte Cimolo, sono state rinvenute diverse incisione rupestri, a dimostrazione che già in antichità la zona mite del lago era preferita . A Vignone ci sono dei massi con dei fori praticati all’interno che probabilmente stavano ad indicare un culto ancestrale verso la natura (massi coppellati). Il mistero dei massi coppellati è uno dei più studiati da archeologi di tutto il mondo che, cercano una risposta a tale fenomeno ( si è sviluppato in tutta Italia ma in particolar modo in Piemonte). Quasi sempre le coppelle sono legate a primitivi culti del sole ed alla fecondità della terra. Scavare una pietra ove si raccoglie l'acqua che assieme al sole è fondamentale alla vita animale e vegetale era per l'uomo un atto sacrale. In qualche caso si sono trovate coppelle scavate su pietre di copertura di sepolture e forse in questi casi le coppelle venivano riempite di grasso per accendere piccoli fuochi; quasi una preghiera al quel "Sole" affinché facesse rinascere il morto, così come faceva con il seme che depositato nella terra moriva e rinasceva in una nuova piantina. Forse da questa usanza ne è derivata l'altra, oggi moderna, di accendere lumini ai morti. Ciao Teresa Ramaioli
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