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OGGI, SANT' ANTONIO ABATE di Vice Miazza

Post n°6821 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da dinobarili
 

OGGI,

SANT' ANTONIO ABATE 

di

Vice Miazza

vice450
vice450 il 16/01/13 alle 19:56 via WEB
17 gennaio "SANT'ANTONIO ABATE" ......... Sant'Antonio Abate, è detto anche: S. Antonio il Grande,...d'Egitto,...del Fuoco,...del Deserto,... l'Anacoreta. A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, “abbà”, si consacrarono al servizio di Dio. Nato a Coma, in Egitto, intorno al 250, Antonio Abate, dopo la morte dei genitori distribuì tutti i suoi averi ai poveri e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide dove condusse vita anacoretica. Lì lo raggiunsero numerosi discepoli e fondò varie comunità. Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò moltissimo contro l'eresia ariana aiutando sant'Atanasio nelle sue lotte. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. La sua vicenda è raccontata da sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Visse nella Tebaide fino al termine della sua lunghissima vita, morì a 106 anni, il 17 gennaio del 356 e fu seppellito in un luogo segreto. I suoi discepoli tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere. I riti che si compiono ogni anno in occasione della festa di S. Antonio sono antichissimi e legati strettamente alla vita contadina e fanno di Antonio Abate un vero e proprio "santo" del popolo. E' considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. E' anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, e non a caso il suo nome è legato ad una forma di herpes nota come "fuoco di Sant'Antonio" o "fuoco sacro". Per millenni e ancora oggi, si usa nei paesi accendere il giorno 17 gennaio, i “falò di s. Antonio”, che ha una funzione purificatrice e fecondatrice. Le ceneri vengono conservate e usate per curare e scongiurare malattie degli uomini e del bestiame e per preservare le colture...da intemperie e malesseri. Il nome Antonio, dal greco significa: "nato prima" o "che fa fronte ai suoi avversari.

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antocit
antocit il 17/01/13 alle 10:28 via WEB
Grazie, Vice, del racconto di S. Antonio "del porcello", giorno in cui mia mamma preparava la casoela (non so come si scrive ma i lombardi conoscono il tradizionale piatto di verza e ritagli non conservabili del maiale) e il papà dei miei cognati organizzava il falò in campagna.
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vice450
vice450 il 17/01/13 alle 14:22 via WEB
Ciao Antonietta, Sant'Antonio è veramente il "santo delle tradizioni e dei riti", basta vedere tutti gli animali portati oggi, in piazza del Vaticano, per la tradizionale benedizione.......Sono immagini, trasmesse dal telegiornale, che ti "scaldano il cuore" ................, dopo tanta politica, spread, ecc. ecc...... Vice
(Rispondi)
vice450
vice450 il 17/01/13 alle 20:22 via WEB
18 gennaio "SANTA MARGHERITA D’UNGHERIA" Monaca domenicana ......Margherita nacque nel 1242 da Bela IV re d’Ungheria e dalla regina Maria Lascaris figlia dell'imperatore bizantino Teodoro I di Nicea, nella rocca di Klis in Dalmazia dove la corte si era rifugiata a seguito dell'invasione mongola dell'Ungheria. La coppia reale fece voto di consegnare la figlia a Dio se la nazione fosse stata liberata. I Mongoli furono cacciati quello stesso anno e la figlia fu affidata fin dalla tenera età alle monache Domenicane, da prima nel convento di Veszprém e dal 1252, nel monastero di Santa Maria nell'Isola delle Lepri sul Danubio presso Buda, fondato da suo padre. Qui fece la professione religiosa nel 1254 e prese il velo nel 1261. Pregava continuamente sempre con le stesse orazioni, riservando particolare devozione alla Passione di Cristo e all’Eucarestia. Non aveva una grande cultura, appena un po’ sopra il livello del saper leggere e scrivere. Margherita si faceva leggere le Sacre Scritture e si affidava alla guida spirituale del suo confessore, il domenicano Marcello, già provinciale d’Ungheria. Aveva uno smisurato amore per la povertà il quale, unito alla sua vita ascetica, la portò ad elevarsi in un grado di vicinanza a Dio da meritare il dono delle visioni. È stata una delle più grandi mistiche medioevali d’Ungheria. Morì il 18 gennaio 1270 nel suo convento dell’Isola delle Lepri, presso Budapest. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi. Il processo canonico per dichiararla santa è incominciato nel 1271, sotto Gregorio X. La canonizzazione è avvenuta nel 1943, con Pio XII. Un iter complessivo di 672 anni. Il nome Margherita, dal greco e latino, significa: "perla". Altri Santi del giorno: Santa Prisca, martire (III sec.) - Beata Beatrice II d'Este (Ferrara 1230-1262) vedova e monaca.
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