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OTTAVIA E IL MISTERO racconto (762) di Dino Secondo Barili

Post n°25946 pubblicato il 26 Settembre 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconti di ottobre

762

Ottavia e il mistero della Cena di Leonardo

Un anno fa, nel mese di ottobre, la Prof. Ottavia, quarant’anni,single, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del Milanese, abitante aPavia, era a disagio. La sua amica, coetanea e collega Federica aveva avuto iltrasferimento, per ragioni familiari, a Roma. Si fa presto a diretrasferimento… Quando si lascia un’amica di tanti anni... la mancanza si sentee si fa sentire. Ottavia e Federica erano sempre insieme. Si confidavano tutto…anche il loro desiderio di incontrare l’uomo del cuore, l’uomo che le avrebberese felici… Sommando ogni cosa… Ottavia, un anno fa, dopo la partenzadell’amica, si sentiva spaesata, persa in mille pensieri. Un’amica èsoprattutto una confidenza costante… non è come “quell’andare e quel venire”dei discorsi occasionali. Ottavia parlava anche con le sue Colleghe del Liceo,ma erano discorsi di circostanza, di poca importanza… personalmente (pensierodi Ottavia) delle perdite di tempo. Ora, però, la quarantenne doveva trovareuna via d’uscita. L’ideale sarebbe stato incontrare l’uomo del cuore… ma quelloè come la mosca bianca. Molti dicono che c’è… ma nessuno lo ha mai visto. La Docente di Lettere, unanno fa, pensò di iscriversi nuovamente all’Università per una seconda Laurea…ma l’idea durò il tempo di un mattino. Meglio dedicarsi a qualcosa di piùconcreto. Milano è a un passo da Pavia. Raggiungere Milano da Pavia ècomodissimo … con un treno in partenza ogni mezzora. Un treno che attraversa,in sotterranea, tutta la Metropoli lombarda. Nella testa della Docente balenò un’idea.“…e se andassi alla scoperta di Milano?” Si fa presto a dire Milano… Si fapresto a dire Metropoli… Un conto è dire le cose … un conto è farle… Prima ditutto ci vuole una costanza senza limiti. Secondo… andare alla scoperta diMilano da soli? … oppure in compagnia?. Nel secondo caso, Ottavia, avrebbevoluto andarci in compagnia di un uomo. Quale? A volte basta avere un input…ela mente si mette in moto da sola. Il primo pensiero di Ottavia è corso aFabiano, il suo compagno di Corso all’Università… Quello si era già sposato edaveva dei figli. Inoltre, non lo vedeva da un anno… Il pensiero di Fabiano,Ottavia l’aveva formulato mentre camminava in Corso Cavour a Pavia… ed eradiretta in Piazza della Vittoria. Si dice che la mente ha dei sistemiparticolari per ricordare… Così è stato per Ottavia. Aveva pensato a Fabiano …e Fabiano era là, fermo all’angolo di una via a metà di Corso Cavour… Sembravache stesse aspettando proprio lei, l’ex- compagna di Università. Quando la vide… le andò incontro. “Ottavia, ho bisogno proprio di te. Ho avuto l’incarico difare delle ricerche storiche su Milano. Io, però, sono molto impegnato… lascuola … la famiglia… i figli. Volevo chiederti se sei disposta a farle tu.Inoltre, non le faresti sola. Si trova a Pavia un Professore di una delleUniversità di Parigi, il Prof. Julien… Cosa ne dici?” Per Ottavia è stata comeil “cacio sulla pastasciutta”… una vera sorpresa … un vero piacere. Laquarantenne, non solo accettò, ma fece di tutto per conoscere il Prof. Julien.Quando Ottavio e Julien si incontrarono è stato come se il sole fosse apparsodopo giorni e giorni di tempo nuvoloso. Un schiarita… un’illuminazione. D’altrocanto il Prof. Julien era un affascinante cinquantenne … alto, bellissimo, gentile,raffinato… Insomma era proprio l’uomo che Ottavia aveva sempre sognato. Ed oraeccolo in carne ed ossa… perfettamente identico al sogno… Anche per Julien,Ottavia è stata una sorpresa … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da finedel mondo. Chi è quell’uomo che di fronte a d una simile bellezza non rimaneincantato? Inoltre c’era Milano …. La scoperta della città, della Metropolilombarda con le sue attrattive e i suoi “misteri”… Già i misteri di Milano. Chiè quella città con migliaia di anni di storia che non ha misteri? Sono proprioi misteri che affascinano… che spingono le persone a trovare le rispostegiuste. Ottavia ne parlò con Julien il quale andò subito in estasi… A Milanocome a Parigi, Leonardo da Vinci ha lasciato il segno… Si dice che lo spirito diLeonardo …in certi momenti dell’anno … si aggiri ancora nei pressi della Chiesadi Santa Maria delle Grazie nel cui Refettorio si trova “l’ultima cena”… Siaggira per osservare il pubblico che, su prenotazione, visita il suocapolavoro. L’ultima cena non è come il quadro della Gioconda del Louvre… èmolto di più. E’ una serie di ritratti dove le persone dipinte si interrogano…sui misteri della vita. Per ogni visitatore c’è una risposta… Nessuno esce dalRefettorio senza la “sua” risposta. Quando Julien ha conosciuto il “mistero”…volle subito prenderne visione… Il Professore di Parigi comprese che una cittànon è mai quella che è… ma quella che ognuno vorrebbe che fosse. Ottavia eJulien un sabato mattina del mese di ottobre di un anno fa… erano nei pressidella Chiesa di Santa Maria della Grazie a Milano. Entrambi speravano diincontrare Leonardo da Vinci… Ad un tratto un Signore, girato di spalle, stavaspiegando ad una Signora il mistero dell’ultima cena. Diceva: “Le personeritratte nell’affresco si pongono un’unica domanda: che cos’è l’amore?”…Ottavia e Julien non riuscirono a vedere in volto l’uomo … per loro… dovevaessere Leonardo da Vinci in persona. -racconto 762 di Dino Secondo Barili 

 
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