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OFELIA E UNA SETTIMANA A GINEVRA racconto (759) di Dino Secondo Barili

Post n°25888 pubblicato il 23 Settembre 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

759

Ofelia e una settimana a Ginevra

Un anno fa… uno degli ultimi giorni di settembre, la Dott. Ofelia,quarant’anni, single, bellissima, ha ricevuto una gradita proposta: frequentareun Corso di Aggiornamento di una settimana a Ginevra, in Svizzera. Era la primavolta, dopo molti mesi, che la quarantenne riceveva una notizia piacevole. Daparecchio tempo la vita di Ofelia, Dirigente di una Agenzia Commerciale aMilano, abitante a Pavia, era sottotono. Nessuno l’avrebbe detto o pensato. Unaquarantenne nella sua posizione… con nessun problema economico. Inoltre, la Dott. Ofelia, era diuna bellezza conturbante…non aveva uguali…alta, bionda, occhi azzurri, e gambeda fine del mondo. Nella sua posizione, la Dirigente era sempre vestita all’ultima moda…quasi avesse uno stilista, suo, personale… e portava dei vertiginosi tacchi aspillo. Insomma, una figura che non passava mai inosservata. Ofelia, dopo averricevuto la proposta di frequentare il Corso a Ginevra si sentì meglio…Finalmente poteva lasciare per un po’ di tempo Milano… e vedere una città chenon aveva mai visto. Forse… poteva anche dare una svolta alla propria vitasentimentale che peggio di così non poteva essere.. Ginevra è la città svizzeracapoluogo dell’omonimo Cantone ai piedi del Lago Lemano e del Rodano, pocolontano dalla sua confluenza con l’Arve. Praticamente è una città nata sullerive del lago e del fiume… una parte più antica, l’altra più moderna… cosmopolitadi risonanza internazionale. E’ proprio quella caratteristica che fa di Ginevrauna città unica. Era la città ideale per il momento sentimentale che Ofeliastava attraversando. La quarantenne era decisa a riprendersi la propria vitadopo i fallimenti (cosi li chiamava) degli ultimi anni. Per prima cosa nonavrebbe accettato inviti da uomini a scatola chiusa. Avrebbe aperto gli occhi …anzili avrebbe sbarrati, per capire prima di tutto qual’era l’uomo con il qualeaveva a che fare. Ormai, Ofelia, si era fatto un’idea degli uomini … Sono spessoun po’ ballerini… e non si sa mai cosa vogliono di preciso (suo giudizio personale).In secondo luogo, si era resa conto che la sua bellissima figura di donna …attirava l’attenzione degli uomini …come il miele con le mosche. Un anno fa, lapartenza per Ginevra era stata fissata all’Aeroporto di Linate ed era almattino presto. Cosa fare? Doveva sbrigarsela nel modo più semplice e rapidopossibile. Da Pavia, dove abitava, Ofelia raggiunse l’Aeroporto di Linate con imezzi pubblici. Si trovò a Linate per l’ora stabilita. La quarantenne eraabituata ad uno strettissimo autocontrollo… quasi esasperato, ma nei viaggi,qualche inciampo capita sempre. A Linate si era accorta di non avere il “suodiario personale”… Ogni persona ha le sue manie. Ofelia non era diversa dallealtre persone. Non era un vero e proprio diario. Era una mini agenda“portafortuna” dalla quale non si staccava mai. Questa volta, invece, l’avevalasciato sul comodino in camera da letto… e si sentiva quasi persa. Ofeliacercò di non pensarci, ma era molto difficile. Per fortuna che all’Aeroporto diLinate incontrò la sua amica Florence. L’amica Florence era Linate perconsegnare una busta di documenti ad un Professore di passaggio…in arrivo daParigi e in partenza per Ginevra. E’ stata proprio l’amica a presentare ilProfessore a Ofelia, la quale è rimasta incantata. Era un affascinantecinquantenne che ogni donna sogna di avere per compagno. Più che un Professoresembrava un attore del cinema. Alto, capelli lunghi, occhi chiari, fisico dafar perdere la testa. Ofelia comprese che doveva mantenere un notevoleautocontrollo per non finire subito e direttamente tra le sue braccia. Inoltre,dopo una brevissima conoscenza, Ofelia e il Prof. Hermes (nome del Professore)usavano già il confidenziale tu. E non era finita. Il Prof. Hermes era ilRelatore ufficiale del Corso al quale Ofelia doveva partecipare a Ginevra.Anche sull’aereo, i due aveva il posto prenotato una accanto all’altro. E’stato proprio quel motivo… quella vicinanza stretta che ha coinvolto i due sulpiano emotivo. Come poteva il Prof. Hermes rimanere indifferente di fronte aduna bellezza come Ofelia? Infatti, anche il Professore di Parigi era allaricerca dell’anima gemella dopo recenti delusioni amorose. E’ noto che lepersone oltre a sentirsi in buon salute devono anche avere la testa piena diemozioni. Il Corso di Aggiornamento non era ancora iniziato che… Ofelia eHermes si erano già baciati. I partecipanti al Corso si accorsero subito chetra i due c’era del tenero…L’amore, quando nasce, fa sempre molto rumore…Ofelia e Hermes avevano bisogno di farlo sapere al mondo intero. - racconto 759  di Dino Secondo Barili 

 
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