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IL PROF. STEFANO racconto (750) di Dino Secondo Barili

Post n°25663 pubblicato il 13 Settembre 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

750

Il Prof. Stefano e l’anello di Re FrancescoI

Settembre, un anno fa… La scuola era appena iniziata ed il Prof.Stefano, cinquant’anni, single, Docente di Storia in un Liceo del milanese,abitante a Pavia, era già stufo.. anzi, arcistufo. Le ragioni erano tante.Tutte importanti, ma in quel momento, una aveva il soppravvento… ildisinteresse degli studenti per la storia. Il Docente cinquantenne cercava intutti i modi di coinvolgere gli studenti nella sua materia…niente da fare. Iragazzi di quindici/sedici anni avevano in mente le ragazze… e le ragazze… iragazzi. A loro della storia non gliene fregava niente (o ben poco)… e lodicevano apertamente. Quando un Professore si sente “snobbato” nella suamateria… cade in depressione. Il fatto è che non era la sola delusione. IlProf. Stefano si sentiva solo. Non aveva ancora trovato l’anima gemella. Ladonna con cui parlare e realizzare i suoi sogni d’amore. Ne parlò con la suaCollega del Corso parallelo, la Prof. Deodata, cinquant’anni, single, bellissima. “Non dirlo a me.Questi studenti mi fanno sgolare e disperare…Non ci cavo un ragno dal buco. Hotentato tutte le strade. Note, interrogazioni a sorpresa… incontro con iGenitori… Niente da fare. Il disinteresse per la storia è totale. Ci vorrebbeuna idea nuova… originale… accattivante” Il Prof. Stefano rizzò le orecchie.Era la prima volta che aveva captato qualcosa di nuovo. Quella notte il Prof. Stefanoè rimasto sveglio. Non riusciva a prendere sonno. Nella sua testa c’era unchiodo fisso… “un’idea nuova per lo studio della Storia”. Il cinquantenne eraaffascinato da un’avventura che avrebbe potuto cambiare la sua vita… per sempreIl giorno successivo ne parlò con la Collega. “Deodata stanotte non ho dormito. Hopensato alla tua idea nuova per lo studio della storia. Un’idea originale,accattivante…che coinvolgesse gli studenti” Deodata non si era neppure accortadi aver detto qualcosa di interessante. Assecondò il Collega. Anzi, per laprima volta, aveva visto il Prof. Stefano con occhi nuovi … un uomo che nonpensava solo a tirare la fine del mese per prendere lo stipendio. Improvvisamentesentì un non so che nella testa … come se dentro di lei si fosse risvegliatoqualcosa. L’amore … forse? Il Prof. Stefano continuò. “Deodata, ecco la miaidea. Perché non organizziamo una “campagna di studio” sulla Battaglia di Paviadel 24 febbraio 1525 ? Invitiamo gli studenti delle nostre classi sullo luogostesso in cui il Re Francesco I è stato fatto prigioniero. Invitiamo glistudenti a immaginare e raccontare come si sono svolti gli avvenimenti… e leconseguenze che ha avuto. Inoltre, stando ad una leggenda… si racconta a Pavia,che il Re Francesco I, quando si è visto perduto, ha cercato di nascondere lapropria identità. Per prima cosa si è tolto l’anello regale e l’ha gettato perterra…” La Prof. Deodatasi è sentita coinvolta. “Vuoi dire che l’anello regale di Francesco I non èstato mai trovato?” – “Certo” – rispose il Prof. Stefano –“Nella nostracampagna di studio sulla Battaglia di Pavia, potremmo cercarlo. Far emergereanche tante altre cose. Per esempio. Com’era quell’anello, Qual è il suo valoreattuale….e magari… avere la fortuna di ritrovarlo” La Prof. Deodata sisentì un’altra donna. Ora, aveva un obbiettivo comune con il Prof. Stefano.Quello stesso giorno ne parlò con gli studenti. L’interesse dei ragazzi e delleragazze è stato immediato e totale. Gli studenti hanno subito chiesto quandosarebbe iniziata la campagna di studio sulla Battaglia di Pavia del 24 febbraiodel 1525… e quali possibilità c’erano di ritrovare l’anello regale del ReFrancesco I. Nelle classi del Prof. Stefano è accaduta lo stessa cosa. Stefanoe Deodata hanno deciso di ritrovarsi quella stessa sera a cena per discuterel’attuazione della “campagna di studio”. Durante la cena, però, i due Docenticinquantenni hanno scoperto molti punti di comune interesse. Per esempio. PerDeodata gli occhi di Stefano erano bellissimi, accesi e vivaci. La stessaimpressione è stata per Stefano. Pavia è ancora la piccola città… come lo erail 24 febbraio del 1525. Ci sono ancora le mura che dividevano i soldati diFrancesco I da quelli di Carlo V. Dopo la cena Stefano e Deodata decisero difare una passeggiata romantica sul viale lungo le mura di Pavia dell’epoca dellaBattaglia. Il viale alberato è discretamente illuminato… sembra un invito allecoppiette per fugaci baci d’amore. Così è stato anche per i due Docenticinquantenni. Dopo un bacio appassionato, Stefano e Deodata videro qualcosabrillare per terra… alla fioca luce della Luna… Era un anello… uno splendidoanello con il sigillo reale di Francesco I. - racconto 750  di Dino Secondo Barili 

 
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