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ANGELA E GOFFREDO racconto (746) di Dino Secondo Barili

Post n°25585 pubblicato il 09 Settembre 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

746

Angela e Goffredo

Ci sono momenti nella vita delle persone in cui i dubbi affiorano allamente. “Avrò fatto bene…oppure male?”. Ogni atteggiamento è messo indiscussione… dal vestire, al mangiare, dal parlare al camminare, dall’uso delleparole… al modo in cui rapportarsi con le persone. Erano proprio i dubbi di cuila Dott. Angela,trent’anni, bellissima era assillata. Non che ne facesse un dramma, ma un annofa, era il suo cruccio. Ne parlò con la sua amica e coetanea Roberta la qualeera nelle sue stesse condizioni. “Angela… non dirlo a me. Oggi, le persone sonodiventate difficili. Un giorno sembra tutto facile. Il giorno dopo non è piùcosì. Mi sono dato una regola. Dire il meno possibile …ed avere sempre una viad’uscita. Questo vale, soprattutto con gli uomini… Quelli capiscono ciò chevogliono” Angela non si riferiva agli uomini. Si riferiva al suo lavoro diDirigente di una Agenzia Commerciale a Milano dove la velocità con cui unapersona deve muoversi è tale… che non si ha nemmeno il tempo di pensare. Eccoallora che si ha bisogno di parlare, di esprimersi, di esporre le proprieopinioni in modo libero. Invece, tutto deve essere calcolato al millimetro…anche le parole. Roberta intervenne per la seconda volta. “Angela nel mioUfficio a Milano, simile al tuo, non parlo più. Faccio le comunicazioniscritte. Così qualche collega (uomo o donna) che ha voglia di discutere possosempre fare riferimento ad un testo scritto. Proprio per quel motivo ho dovutocercarmi fuori dall’Ufficio amicizie nuove, vere, reali… dove posso esserefinalmente me stessa” Era proprio il problema di Angela la quale, lavorando aMilano e abitando a Pavia…pensava di poter avere un rapporto uguale. E’ stataancora Roberta a precisarlo. “Angela… l’ambiente di lavoro è un mondo a parte…un mondo di conflitti di varia natura. La cosa migliore è avere un luogo,Pavia, dove è possibile avere amicizie vere, reali, che permettono di vivere lavita quotidiana in modo semplice e naturale. Per esempio. Ogni sabato mattina,alle sette, mi trovo al Ponte Coperto di Pavia per la solita passeggiata sullerive del fiume Ticino. Ci sono una quarantina di persone di tutte le età… Vedisubito i gruppetti come si formano e persone che si trovano bene. E’ così chedeve essere la vita” L’argomento aveva toccato il nervo scoperto di Angela laquale ha voluto sapere qualcosa in più. D’altro canto, la trentenne, non avevaancora trovato l’anima gemella…ed era alla ricerca dell’uomo ideale. L’annoprima si era illusa di averlo trovato a Milano, nel suo stesso ambiente dilavoro… ma è stata un’illusione. Ora, invece, ecco Pavia, una cittadinatranquilla… dove le persone possono essere finalmente se stesse. Guardarsi infaccia. Dire ciò che pensano. Angela si associò al gruppo dei camminatori delPonte Coperto di Pavia. E’ stata una scoperta. La gente, quando è libera, silascia andare a chiacchierate informali… senza un senso logico. Angela, però,cercava un uomo con cui dialogare. Fare belle camminate e sfogarsi su tutto e ognicosa. Dopo alcuni incontri del sabato mattina, la trentenne, si era quasiconvinta che nel gruppo dei camminatori non avrebbe mai trovato la persona checercava. Un sabato mattina si inventò una scusa. Non partecipò alla camminatapavese. Aveva deciso. Avrebbe passato la mattinata a Milano, Passeggiando diqua e là. Così ha fatto. Si è seduta su una delle panchine che fanno corona almonumento di Leonardo da Vinci… con un libro tra le mani. Il libro era unascusa. Un modo come un altro per darsi un contegno. Ad un tratto, accanto adAngela, prese posto un uomo, un affascinante cinquantenne. La trentenne accennòad un sorriso. Anche il cinquantenne rispose al sorriso… e accennò ad una frasesul tempo meteorologico. I discorsi tra le persone iniziano sempre così…argomenti neutri, senza alcun interesse particolare. Angela espresse la suaopinione. Il cinquantenne si presentò. “Sono il Prof. Goffredo. Vengo daZurigo. E’ la prima volta che vedo Milano. Ho letto da qualche parte che sevoglio incontrare persone interessanti dovevo sedermi su queste panchine…Chissà se tale leggenda è vera… oppure no” Il discorso tra Angela e Goffredo siè subito allargato alla città di Milano, vero crocevia di persone di ogni età edi ogni paese. Per Angela è stata una scoperta. Aver capito quanto era facileparlare con le persone… senza rincorrere alcun argomento. Un anno fa, Angela eGoffredo hanno passato uno splendido sabato a Milano. Hanno passeggiato.Pranzato. Si sono scambiati il numero di cellulare e la mail. La trentenne hacominciato a sognare… “Come è fatta Zurigo?” Non era tanto la domanda in sé…era ciò che stava intorno, a ciò che Zurigo avrebbe potuto rappresentare, peresempio, passeggiando, mano nella mano, con Goffredo…racconto 746  di Dino Secondo Barili

 
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