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ROBERTA E IL CONSIGLIO DI CATERINA racconto (728) di Dino Secondo Barili

Post n°25313 pubblicato il 24 Agosto 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

728

I racconti dell’estate

Roberta e il consiglio di Caterina

Quando le ferie di Agosto non sono state soddisfacenti il primo pensieroè quello di chiedere qualche giorno di ferie in più. E’ quello che ha pensato la Dott. Roberta, il 30 Agosto diun anno fa. La Dott. Roberta,quarant’anni, bellissima, impiegata a Milano, abitante a Pavia aveva avuto unanno terribile. Uno di quelli da dimenticare. Aveva atteso Agosto per godersiqualche giorno in santa pace sulle rive del fiume Ticino a Pavia…e riprendersidopo gli scrolloni che aveva ricevuto. Tra gli scrolloni più pesanti c’erastato la rottura definitiva con il fidanzato Lorenzo. Agosto, però, era passato…e Roberta non era riuscita a riprendersi. Aveva una specie di delusioneprofonda, come se tutto ciò che avesse fatto …era stato fatto per niente. Il 30agosto di un anno fa, la quarantenne stava camminando in Strada Nuova nei pressidell’Università a Pavia. Stava proprio passando davanti al Portone d’Ingressoquando incontrò la sua amica, Dott. Caterina, compagna di Corso all’Università.Era da parecchio tempo che le due amiche non si vedevano causa impegni vari.Caterina ebbe subito l’impressione che l’ex-compagna di Corso fosse giù dicorda. “Roberta ti vedo piuttosto giù. Cosa ti è successo?” La quarantenne nonaspettava altro che “vuotare il sacco”. “Caterina ho aspettato Agosto perriposarmi … invece, mi trovo peggio di quando ho iniziato le ferie. Ho pensatodi chiedere qualche giorno in più…” Caterina aveva le sue idee. “E, no. Robertanon lo devi fare. Qualunque cosa ti stia capitando non devi perdere gli stimolia “combattere la battaglia quotidiana”. Perdere il ritmo significa infilarsi inun vicolo cielo dal quale è difficile uscire. Se vuoi posso darti una mano” Eraproprio ciò di cui Roberta aveva bisogno. Caterina aveva studiato psicologia… maera proprio lei che riusciva a capire le persone al primo istante. Si feceraccontare il disagio dell’amica e fissò i punti su cui intervenire. “Robertaper prima cosa deve riprendere il lavoro come stabilito. Secondo devi uscire datutto ciò che ti ricorda il passato. Domenica vado in gita con alcuni amicisulla Costa Azzurra… Vuoi venire anche tu?” Roberta si mostrò titubante, quasidecisa a rifiutare. Caterina insistette. La quarantenne si giustificò. “Nonsaprei cosa mettermi…” E’ stato il punto che Caterina aspettava. “Roberta, unapersona come te, non dovrebbe mai pronunciare quella frase. Tu sei bellissimacome sei… come ti ha fatto il Padre Eterno… Qualsiasi cosa ti metti è solo qualcosain più. Tutto dipende da te” Roberta cercò di farsi spiegare. Caterinainsistette. “Roberta non sono i vestiti che fanno la differenza… La differenzala fa lo spirito con cui si affronta la vita. Il tuo volto è lo specchio dellatua anima. Se la tua anima è depressa chi ti guarda rimane deluso, perdeinteresse, e guarda oltre. Se la tua anima è vivace, allegra, con tanta vogliadi vivere … le persone ne rimangono soggiogate e cercheranno la tua amicizia”Roberta era arrivata al dunque. O da una parte, o dall’altra. Decise. Sarebbeandata sulla Costa Azzurra con gli amici di Caterina. La quarantenne avevafatto il grande salto. Si era preparata ed aveva indossato un vestito leggero evivace…con qualche cosa in più di spumeggiante. Caterina le aveva fatto icomplimenti. Sull’automobile c’era anche Francois, un amico francese, Dirigentedi una multinazionale, quarant’anni, single alla ricerca dell’anima gemella. Sisa che il Destino decide ogni cosa. Francois e Roberta erano destinati adincontrarsi sull’automobile di Caterina che stava vivendo il suo momento magicocon Filippo, un fusto da far perdere i sensi. Roberta si sentì come immersa inun mondo nuovo. Il mondo delle emozioni. Gli occhi di Francois la stavanosbranando. Sembravano dei raggi X che la scrutavano ovunque … specialmente losplendido seno che Roberta metteva in bella mostra. Si sa che gli occhivogliono la loro parte. Inutile fare i puritani e far finta di niente. Gliocchi vanno a finire sempre lì… nelle parti più attraenti. Solo i bigotti ecoloro che non capiscono niente si fanno meraviglia. Del resto Roberta nonfaceva nulla per nascondere i suoi gioielli. Intanto la mano di Francois avevapreso quella di Roberta. Un contatto delicato. Fatto di leggere sensazioni…stupende. “Le mani parlano” diceva uno scrittore molto esperto in materia.L’automobile di Filippo aveva appena oltrepassato il confine francese che il lamano di Francois e quella di Roberta avevano già iniziato ad esplorare nuoviterritori… Del resto è più che naturale… la sete di sapere alberga in ogniindividuo… specialmente se… emozionato. Il viso di Roberta era troppo vicino aquello di Francois per evitare un bacio appena accennato. Poteva Robertarimanere insensibile? Non sarebbe stato da lei… E poi, cosa c’è di più bello diun bacio? Un bacio è una parentesi rosa … tra un prima e un dopo. Tra ciò dicui si ha bisogno… e la soddisfazione di un desiderio. Ormai Roberta e Francoisaveva “oltrepassato il Rubicone” come avrebbe detto il Grande Giulio Cesare(Grande … mica tanto … anche Lui ha avuto i suoi problemi)… Una voltaoltrepassato… non si torna più indietro. …- racconto 728 di Dino Secondo Barili

 
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