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DANILO E L'OSTERIA DELLA STREGA racconto 716 di Dino Secondo Barili

Post n°25115 pubblicato il 10 Agosto 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

716

I racconti dell’estate

Il Dott. Danilo e l’Osteria della Strega

I giorni di ferie passano veloci. Specialmente quelli di Agosto. Unapersona quasi non se ne accorge. Arriva agli ultimi giorni di ferie e sichiede…”Come? Sono giù passati quindici giorni?” La stessa sensazione è stataprovata, un anno fa, dal Dott. Danilo, cinquant’anni ben portati, Dirigente diun’Agenzia di Assicurazione di Milano, abitante a Pavia. Il Dott. Danilo eraarrivato al penultimo giorno e si era reso conto di non aver combinato nulla diciò che si era proposto di fare. Aveva programmato di fare un soggiorno sulLago di Como con il suo Collega, Dott. Fabrizio e il progetto è sfumato. Avevapensato di passare due giorni al mare a Rapallo e l’Albergo, all’ultimo momento,non aveva camere libere. Ormai il Dott. Danilo aveva ancora due giorni di ferie…e voleva fare qualcosa di originale. Pensò di fare una passeggiata in Lomellinae di pranzare all’Osteria della Strega. Ci era già stato parecchi anni prima. Siera trovato bene. Un’Osteria vecchia maniera con il pergolato dell’uva bianca enera . Un’isola in mezzo ai campi… poco lontana dal Torrente Terdoppio. Perchénon riprovarci? L’Osteria della Strega, oltre al nome, aveva una buonapubblicità. Detto fatto, la mattina del penultimo giorno di ferie, il Dott.Danilo salì sulla sua decapottabile grigio metallizzata e si lanciò per lestrade della Lomellina. Arrivato nei pressi del Torrente Terdoppio pensava ditrovare la solita strada di campagna che era nella sua memoria. Invece, nonc’era più alcuna strada. Dei lavori stradali erano in corso e dei cartelliindicavano delle deviazioni. Il Dott. Danilo si trovò perso. Non riusciva più atrovare l’orientamento. Inoltre aveva lasciato a casa il navigatoresatellitare. Si affidò all’istinto. Dopo aver girovagato per quasi unchilometro tra i campi il cinquantenne si trovò proprio sulla riva del TorrenteTerdoppio. Decise di fermare l’automobile. Scendere… e dare un’occhiata… tantoper rendersi conto della situazione. Effettivamente la strada di campagnaterminava sulla riva del Torrente. Una fitta vegetazione nascondeva un sentieroche portava ad una spiaggetta. A fatica il Dott. Danilo seguì un breve percorsotra felci e rovi. La sorpresa è stata totale. Distesa sulla spiaggetta, a pochimetri di distanza c’era una donna bellissima. Nuda… a prendere il sole. Dopo losmarrimento si sentì un intruso. Cercò di lasciare il più velocemente possibilela spiaggetta e ritornare all’automobile. Il cinquantenne udì una vocechiamare. “Dott. Danilo… dove va?” Era una voce conosciuta. Danilo si girò permettere a fuoco la donna che aveva fatto la domanda. Era la sua nuova Collega d’Ufficio,La Dott. Delia,la quale si era rivestita ed era decisa a continuare il discorso. “Dott.Danilo… non vorrà mica fuggire… Sono venuta apposta per aspetta lei” Ilcinquantenne fece finta di pulirsi gli occhiali per vedere meglio… In realtàvoleva prendere tempo. Capire cosa gli stava succedendo. Da quando la Dott. Delia eraentrata in servizio nel suo Ufficio, sei mesi prima, il cinquantenne eracambiato. Segretamente si era innamorato di lei, di Delia, trent’anni, alta,bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Il Dott. Danilo, però, si erasentito vecchio ed aveva deciso di non lasciarsi prendere da fantasie di quelgenere. Ora, era solo in mezzo alla campagna. Su una spiaggetta in riva alTorrente Terdoppio… e c’era lei, la Delia, la Delia… da fine del mondo. Cosa fare? La trentenne avevacapito che il Dott. Danilo era un timido. Prese l’iniziativa e non la lasciòpiù. “Danilo… possiamo darci del tu? Sapevo che oggi saresti venuto all’Osteriadella Strega…Sapevo anche che saresti arrivato fin qui …su questa spiaggetta”Il cinquantenne cercò di darsi un contegno. “Come potevi saperlo?” – “Losapevo. Non posso dire come. Come tu sai, noi donne, abbiamo una marcia in piùrispetto agli uomini” Rispose Delia la quale aveva preso sottobraccio il cinquantennein modo cordiale ed affettuoso. “Danilo, sono mesi che ti studio in Ufficio enon sono mai riuscita ad avere un dialogo con te. Ora, però, siamo qui…in mezzoalla campagna. Siamo a cento metri dell’Osteria della Strega …. Il Dott. Danilosi sentì come un bambino che aveva bisogno della mamma. Si lasciò guidare comefosse una marionetta. Non aveva più parole, più voce… I occhi… erano calamitatida quelli di Delia la quale continuava a parlare. “Danilo puoi lasciarel’automobile dove si trova. Possiamo fare il sentiero delle streghe che portaall’Osteria della Strega… A proposito … l’Osteria è di mia madre… la Strega. L’ha avuto ineredità da sua nonna … un’altra Strega” Ormai il Dott. Danilo era totalmenteconfuso. Non sapeva più cosa dire e cosa pensare. Tutto era avvenuto senza unalogica, senza un perché. Come poteva Delia sapere che lui, Danilo, avrebbepranzato all’Osteria della Strega? E se la Dott. Delia … fosse veramenteuna strega? Sulle streghe della Lomellina si raccontano storie infinite. Glistudiosi possono dire ciò che vogliono … le streghe esistono … sono donne dallequalità eccezionali, uniche e assolute. Quando un uomo cade nella rete di unastrega non ha più scampo. Un anno fa, il Dott. Danilo è caduto nella rete dellaDott. Delia …e dal primo giorno di lavoro… dopo Ferragosto la sua vita ècambiata. … è diventata come quella di un uomo sposato agli ordini di Delia. -716 - DANILO E L'OSTERIA DELLA STREGA  di Dino Secondo Barili 

 
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