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IL VIAGGIO DI AMILCARE E ELVIRA racconto (655) di Dino Secondo Barili

Post n°24731 pubblicato il 17 Luglio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

655

I racconti di Pavia

Il viaggio di Amilcare e Elvira

A cosa serve viaggiare? A niente …se il viaggiare non ha uno scopo. Eraquello che pensava, un anno fa, Il Dott. Amilcare, cinquant’anni ben portati,Professione Commercialista a Milano. Qualche lettore dirà che si tratta di un’opinionestrettamente personale del Dott. Amilcare, mentre il viaggio ha in sé infinitisignificati, “fisici e metafisici”. Per esempio. Il Dott. Amilcare, fino ad unanno fa, è stato un viaggiatore instancabile. Non perdeva occasione per partireverso qualsiasi località. Viaggiare… solo per viaggiare. Raggiungere una meta epoi tornare da dove era partito. Siccome il Dott. Amilcare aveva lo Studio aMilano e abitava a Pavia… quando arrivava a Pavia… si sentiva finalmente a casa.Arrivato! Un anno fa, però, il cinquantenne è andato in crisi. Non se lasentiva più di affrontare viaggi. Alcune impiegate dello Studio si resero contoche il Dott. Amilcare era diventato improvvisamente “vecchio”. Non proprio“vecchio”, ma anziano. L’impressione poteva reggere… ma le cose non stavanoesattamente così. Il Dott. Amilcare, fino a cinquant’anni, aveva impiegatotutto il suo tempo libero dall’Ufficio per viaggiare. Ogni localitàrappresentava una meta, un “luogo nuovo” che aveva il suo fascino segreto.Infatti, il Commercialista, prima di partire si documentava, faceva dellericerche, leggeva, guardava fotografie. Insomma, viaggiare aveva uno scopo…ampliare il proprio orizzonte culturale. Inoltre aveva un amico coetaneo, Gianfilippocon il quale condivideva il viaggio. Entrambi erano dei fanatici viaggiatori.Se Amilcare cercava ogni notizia riguardante la meta da raggiungere,Gianfilippo ci metteva qualcosa in più, la “ciliegina” che faceva ladifferenza. Era un patito di ricerche storiche. Un anno fa, però, Gianfilippo,nel fare le sue minuziose ricerche storiche aveva conosciuto una Ricercatricedi una Università milanese, Rosalda, quarant’anni… fisico mozzafiato. CosìGianfilippo cominciò a seguire gli spostamenti di Rosalda (per le sue ricerchestoriche)…e il Dott. Amilcare si trovò solo. Solo come un cane. No. No. Nonproprio come un cane… perché nella nostra attuale società ogni cane ha il suopadrone (o quasi) e non rimane mai solo. Insomma, il Dott. Amilcare… se volevacontinuare a viaggiare e seguire la sua passione… doveva farlo da solo. Per unpaio di volte ci aveva provato. Aveva scelto la località. Studiato ilprogramma…ma, alla fine era tornato a Pavia, deluso e insoddisfatto. Durante l’ultimoviaggio era tornato con i crampi allo stomaco. Dopo aver aperto il portone delPalazzo in cui abitava, il Dott. Amilcare, si era dovuto sedere sui primi gradinidella scala per calmare gli spasmi. Proprio in quell’istante era entrata unanuova inquilina, la Dott. Elvira, trent’anni, alta, bionda, occhi azzurri, gambe dafine del mondo. Visto il Dott. Amilcare in difficoltà si offrì di aiutarlo. Alcinquantenne gli parve di vedere il Sole. A colpirlo è stato soprattutto lavoce calma e gentile. Quel suo dolce porsi che distingue una donna da un’altra.Si, perché ci sono donne che affascinano al primo sguardo …e quando pronuncianola prima parola mandano l’uomo “al tappeto”. Dopo quel primo incontro, il Dott.Amilcare non è stato più lo stesso. I crampi sono passati in un istante. Ormai,il cinquantenne, aveva preso una “zuccata solenne”. Di notte sognava la Dott. Elvira. Sognavadi fare con lei piacevoli passeggiate lungo le rive del Ticino a Pavia, neipressi del Ponte Coperto. Nell’arco di una settimana il Commercialista avevagià preso la decisione e avanzato la sua proposta. “Dott. Elvira… le possooffrire un caffè in Galleria Vittorio Emanuele II … nei pressi della quale hol’Ufficio?” Per la Dott. Elviraè stata “l’occasione” che aspettava. Sapeva che un giorno o l’altro… grazie alsuo meraviglioso corpo… avrebbe colpito al cuore qualche cinquantenne con unasolida posizione economica. Perché si ha un bel dire che basta l’amore…L’amore, si…ma con parecchi attributi. Il Dott. Amilcare di attributi ne avevaparecchi… quanti bastavano per soddisfare le aspettative della trentenne.Elvira, accettò. Si sa che si comincia sempre con un caffè… e si finisce perraggiungere altre mete… come in ogni viaggio che si rispetti. -(655)

 
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